Claudio Sacchi – La rosa e il tempo

Informazioni Evento

Luogo
ETRA STUDIO TOMMASI
via della Pergola 57 , Firenze, Italia
Date
Dal al

martedì – sabato dalle 15.00 alle 19.00

Vernissage
30/11/2018

ore 18

Artisti
Claudio Sacchi
Uffici stampa
DAVIS & CO
Generi
arte contemporanea, personale
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Una mostra di lavori per lo più inediti di Claudio Sacchi.

Comunicato stampa

Dal 30 novembre 2018 al 6 gennaio 2019, Etra Studio Tommasi, a Firenze, ospiterà La rosa e il tempo, una mostra di lavori per lo più inediti di Claudio Sacchi.

Nel laboratorio dove Benvenuto Cellini scolpì il Perseo per la Loggia dei Lanzi, in via della Pergola, Claudio Sacchi vuole rendere omaggio, con queste opere, a un luogo che ha frequentato assiduamente in gioventù grazie all’amicizia con Marcello Tommasi che, acquistandolo all’inizio degli anni Settanta, lo rese protagonista di una nuova stagione artistica.

Oltre 30 dipinti, alcuni più lontani nel tempo insieme ad alcuni ritratti di famiglia, offrono un excursus nella pittura dell’artista offrendoci la possibilità di comprendere il contributo che le sue pennellate danno all’arte di oggi.

Nato dalla lezione di Pietro Annigoni e approdato a quella che fa capo a Mario Donizetti, Sacchi, pur avendo tratto dal primo l’intelligenza della forma e dal secondo l’aggressività, esito di un lungo percorso di maturazione da parte del maestro bergamasco, è rimasto indipendente dall’uno e dall’altro: proprio l’avere metabolizzato ciò in cui si esprime l’aspetto significativo dell’arte italiana moderna incarnato dai suoi maestri, vale a dire tecnica e tradizione, da intendere rispettivamente come intenzione esecutiva e mentalità, gli ha permesso di affermare una sua autonoma e robusta personalità, rendendolo artista originale, colto e innovativo, con un altissima qualità pittorica.

La viva memoria culturale e figurativa dei modelli passati, che permea l’opera di Sacchi, non impedisce però a quest’ultimo di lasciarvi i segni della sua epoca, il suo stile sembra smentire la teoria secondo cui nella storia dell’arte tutto sarebbe già stato fatto, dimostrando che nel campo della figurazione si può essere vivi senza indulgere in alcuna forma di stanca rievocazione o di ostentata citazione. Infatti, proprio attraverso la conservazione dell’esperienza classica, Sacchi ribadisce la piena legittimità di un modo di fare arte, quello legato alla tradizione (tra l’altro prepara i colori da sé), che la critica contemporanea per molto tempo ha voluto rimuovere dalle nostre coscienze. Nella tradizione individua e adotta un linguaggio universalmente accessibile a tutti, senza rinunciare al mestiere, uno dei postulati su cui poggia l’adesione di Sacchi alla tradizione, insieme alla mimesis. Ha il coraggio essere sofisticato e popolare, allo stesso tempo, conciliando due termini che nell’arte contemporanea risultano troppo spesso antitetici. È un potente ritrattista e un acutissimo descrittore di un reale al limite tra il verosimile e l’assurdo.

Claudio Sacchi è nato a Pesaro il 19 dicembre del 1953. Ha frequentato inizialmente la Scuola d'Arte di Urbino, proseguendo poi i suoi studi presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze. Fondamentale per la sua formazione sono stati gli incontri e la frequentazione di Pietro Annigoni dal 1973 e di Enrico Del Bono dal 1977. Dal 1977 è stato inserito nell'archivio del Kunsthistorisches Institut di Florenz per l'arte italiana del Novecento. Nel 1979 collabora con il Centro di Ricerca e Divulgazione della tecnica delle arti di Mario Donizetti a Bergamo.

La sua prima esposizione avviene nel 1968 nella Casa di Raffaello ad Urbino e la prima personale a Firenze nel 1977. Ha poi esposto nelle maggiori città italiane e straniere.

Dopo lunghi soggiorni all’estero si trasferisce a Firenze, dove svolge un’intensa attività di ritrattista e lavora per diverse gallerie italiane.

Nel 2014 ha ottenuto la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica alla 41° edizione del premio Sulmona.

Negli ultimi tre anni, in diverse chiese, ha affrescato per un totale di circa 500 metri quadrati di pareti, dipingendo oltre 200 personaggi.

La sua pittura si basa su un eccellente capacità grafica e su un uso del colore molto raffinato, rinnovato sulla memoria dei fasti pittorici rinascimentali.

Attualmente vive a Sansepolcro.