Cinematica Festival 2021

Informazioni Evento

Luogo
MOLE VANVITELLIANA
Banchina Giovanni Da Chio 28, Ancona, Italia
Date
Dal al
Vernissage
06/08/2021
Contatti
Sito web: http://www.cinematicafestival.com
Generi
festival
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Una speciale edizione dedicata al corpo e alla relazione con la tecnologia.

Comunicato stampa

Cinematica Live e Digital Experience

ANCONA

Mole Vanvitelliana

6 / 8 agosto 2021

Corpo selvaggio, mente digitale

una speciale edizione dedicata al corpo e alla relazione con la tecnologia

Tra gli ospiti: il danzatore e coreografo israeliano SHARON FRIDMAN, il coreografo ENZO COSIMI tra i più autorevoli della scena della danza italiana, il regista VIRGILIO VILLORESI, il visual artist polacco ARI DYKIER e una rosa di audiovisual artists tra i più interessanti del panorama contemporaneo europeo

Roma, 26 luglio 2021 - Il danzatore e coreografo israeliano di fama mondiale Sharon Fridman, il danzatore e coreografo tra i più autorevoli della scena contemporanea italiana Enzo Cosimi, il regista Virgilio Villoresi e il visual artist polacco Ari Dykier sono alcuni dei più attesi protagonisti della 8^ edizione di Cinematica Festival, dal 6 all’8 agosto alla Mole Vanvitelliana di Ancona, che nel rispetto delle ultime restrizioni per il contenimento della pandemia del Covid-19, ha voluto esserci con una programmazione ancora più forte.

La seconda parte del Festival si intitola Cinematica Live e Digital Experience e sarà dedicata all’esplorazione di lavori di artisti che riflettono sulla relazione tra live e digital performing.

Da inizio febbraio, durante il secondo lockdown di questa pandemia, una attenta programmazione online ha accompagnato il pubblico, entrando nell'immaginario di artisti come Francesca Fini, Paolo Bragaglia, Pietro Cardarelli, Simona Lisi e Nicoletta Cabassi. Approdiamo quindi alla visione dal vivo di spettacoli e installazioni che coinvolgono il pubblico con performance fortemente coinvolgenti, o per impatto fisico o per invenzione tecnologica.

«Dopo un anno e più di pandemia sono ormai molte le esperienze di riscrittura performativa legate alla fruizione virtuale - ha detto la direttrice artistica, Simona Lisi -, attraverso la call for artists abbiamo scelto un insieme di proposte molto interessanti che insieme ad altri artisti scelti per la loro forza e visionarietà, rappresentano un'opportunità unica di visionare in questi tre giorni una rosa di lavori emblematici del panorama artistico contemporaneo. Abbiamo voluto forzare la mano proprio sulla corporeità, in questo periodo dove il corpo viene messo a repentaglio dal distanziamento e dalla paura del contagio, presentando artisti che mettono al centro della propria ricerca il corpo nelle sue sfaccettature più forti e anche nascoste, da un lato la pelle, il tocco, dall'altro la spinta, lo scandalo, la forza dell'abbraccio».

IL PROGRAMMA

Ad aprire il Festival, venerdì 6 agosto, sarà il talk TRUTH or DARE: la sfida del digitale per gli artisti delle arti performative, con alcuni tra i massimi esperti del Digital Performing con il team dell’ Università di Urbino guidato dalla professoressa Laura Gemini insieme a Federica Patti, curatrice di Digitalive del Festival RomaEuropa e a diversi interventi tra cui quello di Carlotta Tringali dell’Amat che ci parlerà dell’esperienza di Marche Palcoscenico Aperto, un bando che ha coinvolto 60 artisti marchigiani nella reinvenzione digitale del loro lavoro.

Si passerà poi alla Installazione Live & Digital che presenta installazioni audiovideo di artisti scelti tramite la Call for Artists del Festival, tutte esperienze visive e audio che si relazionano al corpo performativo, in una meravigliosa esperienza immersiva, una sorta di WUNDERKAMMER contemporanea: Daniele Spanò, Sandrine Deumier, Eleonora Manca, Flavia Mazzanti, Ursula San Cristobal.

L’esposizione che durerà per i 3 giorni del festival va ad aggiungersi alla mostra CamerAnimata che si svolge fino all’8 agosto nelle Sale Vanvitelli. Sempre il 6 agosto, inizia anche il laboratorio Funkhaus Henier Muller un progetto di Roberto Paci Dalò per tre giorni alla sala Polveri in collaborazione con ACUSMATIQ Festival, Teatro Comunale Città di Vicenza e Marche Teatro.

In serata due spettacoli che coniugano il lavoro vocale con il digitale: Serena Di Biase, poetessa e musicista con il suo lavoro Magnetica, un’esperienza sonora con macchine elettroniche e la cantante jazz Ludovica Manzo con lo spettacolo Serpentineinsieme alla videomaker Loredana Antonelli, in collaborazione con l’Amat.

Sabato 7 agosto triplo appuntamento: alle 19.00 la serata finale della Videodanza con la proiezione dei filmati vincitori dell’edizione 2021 ovvero 14 brevi film di danza provenienti da tutto il mondo che saranno giudicati dalla Giuria di Qualità costruita dal coreografo Enzo Cosimi, il regista e videomaker Virgilio Villoresi e la dramaturg Maria Paola Zedda. Inoltre, Stefania Di Paolo autrice del format Talk with Dance guiderà la serata finale dove il pubblico è chiamato a votare ed eleggere il film preferito.

Alle 21.30 uno spettacolo forte, provocatorio, che continua idealmente quelle ricerca sul tocco che abbiamo iniziato a giugno trasformandolo in spinta, urto, impatto: Bastard Sunday uno spettacolo di Enzo Cosimi dedicato a Pier Paolo Pasolini, uno dei più importanti coreografi italiani e una performer di straordinaria bravura, Paola Lattanzi (premio “Tersicore” come migliore interprete contemporanea 2015 con “Sopra di me il diluvio” sempre di Enzo Cosimi, un assolo che l’anno precedente vinceva il premio “Danza & Danza” come miglior spettacolo italiano).

La lunga giornata di sabato finisce con una delle due presenze internazionali del festival, un set audiovideo con l’artista polacco Ari Dykier, dalla ricerca visiva ipnotica e d'impatto, in collaborazione con Amat.

Domenica 8 agosto si inizia alle 19.00 con la performance finale del laboratorio di Roberto Paci Dalò svolto in collaborazione con Acusmatiq Festival con la diretta radio di Usmaradio.

Alle 21.30 infine uno spettacolo importante, il vero fiore all'occhiello di questa edizione 2021, la presenza del coreografo internazionale, Sharon Fridman con due dei suoi lavori più interessanti: due duetti di rara bellezza, una danza selvaggia, fisica e potente che finisce per celebrare con un abbraccio questa lunghissima doppia edizione del festival che avrà ancora una coda ad agosto nei luoghi del terremoto.

Per il programma completo www.cinematicafestival.com.

Cinematica Live & Digital Experience è organizzato dall’associazione Ventottozerosei, co-organizzato dal Comune di Ancona, sostenuto dalla Regione Marche e Amat. Partner di questa edizione: Università degli Studi di Urbino, Università Politecnica delle Marche, Distori Heritage, Acusmatiq, Teatri del Comune di Vicenza, Marche Teatro, Fifth Wall Fest, Blooming, Talk with Dance.

CINEMATICA si ispira al concetto di image-mouvement del filosofo francese Gilles Deleuze per indagare, nelle diverse forme d'arte, la “messa in movimento” dell'immagine e quindi dell'immaginazione e percezione attiva dello spettatore. Dal 2013 si svolge ad Ancona progettando in modo pioneristico un nuovo format multidisciplinare, scegliendo come centro nevralgico la Mole Vanvitelliana per poi espandersi in diversi luoghi del capoluogo delle Marche. Il festival, insieme alla programmazione che prevede proiezioni video e cinematografiche, spettacoli, esposizioni, installazioni e laboratori, vuole convogliare nuove tendenze della sperimentazione audiovisiva e performativa, con una forte attenzione alla radice corporea e percettiva. Dopo il lavoro svolto nelle prime sette edizioni, Cinematica vuole raccogliere e precisare sempre più la sua vocazione internazionale e costituire un collettore di nuove tendenze della sperimentazione audiovisiva, cercando le connessioni tra corpo e immagine nel movimento filmico e corporeo. Lo scorso anno Cinematica ha dimostrato di saper reagire alle enormi difficoltà occorse a causa della pandemia. Cinematica, interrotto alla vigilia della VII edizione, ha infatti vinto nel 2020 il contest nazionale “LA BUONA GRAFICA” del Master ALMED della Cattolica e Trovafestival e il prestigioso riconoscimento della EFFE LABEL da parte dell'Association Festivals Europeinne che certifica i migliori festival d'arte europei. Cinematica ha aperto il 2021 organizzando una serie di eventi online tra febbraio a maggio, una sorta di lungo Preview Cinematico in attesa della riapertura dei luoghi di cultura, travalicando la forma breve del festival. Nella programmazione online da febbraio a maggio, sono stati realizzati tre webinair molto specialistici e seguitissimi sulla Pagina Facebook del Festival (Atmosfere Mediali Cinema Futuro Dizionario Cinema Napoletano), performance online (Pink Noise, Lingua Ignota_ Digital Reload Hash_Tag Call for interaction), un laboratorio sulle nuove tecnologie (Lab Francesca Fini), lezioni sul tatto e il paesaggio con gli studenti delle scuole superiori e in collaborazione con la Soprintendenza Sapab Marche ( Tutela Paesaggio).

Cinematica Live e Digital experience

6/8 agosto

Programma

VENERDÌ 6 AGOSTO

Corte della Mole

Sala Polveri

h 19.00 Talk

TRUTH or DARE: la sfida del digitale per le arti performative

con il gruppo di lavoro del Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Studi Umanistici e Internazionali dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, composto dalla prof.ssa Laura Gemini, Stefano Brilli, Francesca Giuliani, la curatrice Federica Patti e Carlotta Tringali dell' AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali.

Ingresso libero su prenotazione

Il gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Studi Umanistici e Internazionali (DISCUI) dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo si interessa da anni del rapporto fra media e performing art, dal punto di vista della mediologia e della sociologia dei processi culturali. Questo interesse riguarda due principali percorsi di ricerca teorica ed empirica: le relazioni che intercorrano fra forme performative e media digitali, sia per quanto riguarda l’impiego delle tecnologie digitali da parte degli artisti della performance, sia nel modo in cui le culture digitali adottano pratiche performative; i pubblici delle performing art e le loro trasformazioni; l’attenzione verso questo tema si è concretizzata nell’istituzione dell’Osservatorio dei pubblici dello spettacolo dal vivo interno al centro di ricerca LaRiCA (Laboratorio di Ricerca sulla Comunicazione Avanzata). L’Osservatorio ha svolto e pubblicato ricerche sul pubblico del Santarcangelo Festival, sul Rossini Opera Festival e sul pubblico dello spettacolo dal vivo nelle Marche. La crisi del Covid ha accentuato il nesso fra arti performative e culture digitali, per cui sin da marzo 2020 abbiamo iniziato ad osservare se e in che modo il settore teatrale ha impiegato il digitale. Il prossimo passo, accanto all’indagine dei prodotti artistici, degli spazi comunicativi e della prospettiva degli artisti, sarà interrogare il punto di vista del pubblico delle arti performative online durante la pandemia, osservando significati e posizioni spettatoriali emerse.

Laura Gemini (PhD) è professoressa associata in Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso il Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Studi Umanistici e Internazionali (DISCUI) dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. Insegna Linguaggi mediali, performance e forme dello spettacolo e Sociologia dell’immaginario e culture visuali nella stessa università. I suoi interessi di ricerca riguardano la relazione fra performance, media e pubblici. In questi ambiti svolge attività di ricerca empirica sulle audience e sui processi legati alla spettatorialità. Fra le pubblicazioni, le monografie L’incertezza creativa. I percorsi sociali e comunicativi delle performance artistiche (FrancoAngeli, 2003), In viaggio. Immaginario, comunicazione e pratiche del turismo contemporaneo(FrancoAngeli, 2008) e, come coautrice, Fenomenologia dei Social Network. Presenza, relazioni e consumi mediali degli italiani online(Guerini, 2017). Fa parte della redazione della rivista Connessioni Remote. Artivismo, Teatro, Tecnologia e Sociologia della Comunicazione. È membro del Performance & New Technologies working group del Theatre and Performance Research Association(TaPRA). Per una lista aggiornata delle sue pubblicazioni: shorturl.at/degA1

Stefano Brilli (Ph.D.) è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Studi Umanistici e Internazionali (DISCUI) dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. Ha conseguito il dottorato in Sociologia della Comunicazione e Scienze dello Spettacolo presso la stessa università. È inoltre docente di Teorie e analisi dei media presso il corso di Science della Comunicazione dell’Università degli Studi di Bergamo. Dal 2017 al 2019 è stato assegnista di ricerca presso l’Università IUAV di Venezia lavorando al progetto di ricerca INCOMMON sulle dinamiche relazionali della scena artistica dell’Avanguardia Teatrale italiana degli anni ’60 e ’70. I suoi principali ambiti di ricerca includono lo studio dell’irriverenza nelle culture digitali, il rapporto fra pratiche performative e social media e lo studio dei pubblici dello spettacolo dal vivo. Ha pubblicato in riviste come Social Media+ Society, International Journal of Performance Arts and Digital Media, Zeitschrift für Medienwissenschaft, Mediascapes Journal, Problemi dell’Informazione, Comunicazioni Sociali, Sociologia della Comunicazione e Journal of Italian Cinema and Media Studies. Per una lista aggiornata delle sue pubblicazioni: shorturl.at/itCFY

Francesca Giuliani è dottoranda in Studi Umanistici presso il Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Studi Umanistici e Internazionali (DISCUI) dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. Svolge un progetto di ricerca, cofinanziato dalla Regione Marche e dal CMS - Consorzio Marche Spettacolo, che si concentra sullo studio di strategie di sviluppo per i piccoli teatri storici delle Marche. È responsabile del blog SguarDimora e del blog ResiDanceXL, dove si occupa di critica e documentazione dei processi creativi. I suoi principali ambiti di ricerca includono lo studio delle arti dello spettacolo dal vivo con l'attenzione particolarmente rivolta ai pubblici e all'audience development. Ha pubblicato: Viaggi teatrali: migrazione e turismo nel teatro contemporaneo (Scritture Migranti 2019, con L. Gemini), Il dispositivo teatrale alla prova del Covid-19. Mediatizzazione, liveness e pubblici(Mediascapes Journal 2020, con L. Gemini e S. Brilli).

Federica Patti è storica dell’arte, docente e curatrice indipendente, la cui ricerca si concentra sulle arti multimediali digitali, su progetti interattivi e partecipativi, sulle live media performance con una propensione all’apertura e alla contaminazione verso pubblici e spazi non convenzionali. Vincitrice della nona edizione dell'Italian Council nel 2020, attualmente collabora con MAMbo - Museo d'Arte Moderna Bologna, CUBO – Centro Unipol Bologna e Romaeuropa Festival nell'ideazione e realizzazione di mostre e attività educative legate ai temi di arte, scienza, nuove tecnologie. E' membro del collettivo LaRete Art Projects e di IKT – International Association of Curators of Contemporary Art. Scrive per le riviste Artribune magazine e Creativeapplication.net.

AMAT Associazione Marchigiana per le Attività Teatrali è il circuito regionale multidisciplinare della Regione Marche, con compiti di distribuzione e di promozione del pubblico negli ambiti del teatro, della danza, della musica e del circo contemporaneo.

Sala Vanvitelli

INAUGURAZIONE INSTALLAZIONI AUDIOVISIVE DI DANIELE SPANÒ + URSULA CRISTOBAL + ELEONORA MANCA + FLAVIA MAZZANTI + SANDRINE DEUMIER

aperte da venerdì 6 a domenica 8 agosto orario 18.00/22.00

Piccolo Archivio del Sollievo di Elonora Manca

2021

Di quando si è provato a cambiare nuovamente pelle. Di quando, leggendo Lucrezio, si è riscoperto che "il tatto è il senso del corpo intero" e si è andati in cerca di nuova pelle.

Eleonora Manca Laureatasi con una tesi sulle Avanguardie russe, Eleonora Manca (Lucca, 1978) è un'artista visiva e videoperformer che utilizza vari media (principalmente fotografia, video, videoinstallazioni, installazioni di poesia visiva e libri d'artista) al fine di creare percorsi comunicativi dando origine a una forma ibrida di codice poetico. Il suo lavoro ruota attorno i temi della metamorfosi, della memoria e della memoria del corpo. È stata "artista del mese" per il centro IGAV di Torino (marzo 2015), l'opera video Skia è entrata a far parte dell'Esposizione Permanente dell'IGAV presso la Castiglia di Saluzzo (Cn), Il video Reverse Metamorphosis è stato vincitore de Magmart IX edition, a cura di Enrico Tomaselli, lo stesso video è parte della collezione permanente del Cam-Casoria Contemporary Art Museum, una produzione fotografica è stata acquisita dall'Archivio Italiano dell'autoritratto fotografico (MUSINF di Senigallia, a cura di Carlo Emanuele Bugatti e Giorgio Bonomi), è tra gli artisti di VisualContainer, è nel volume: "Il corpo solitario. L'autoscatto nella fotografia contemporanea" Vol. II (a cura di Giorgio Bonomi) nella sezione "Il corpo come denuncia e scandalo". Invitata in residenza d'artista a M'arte Montegemoli Arte, VI edizione, nel giugno 2017, cura di Eleonora Raspi, in collaborazione con Accademia Libera Natura e Cultura. Presente negli atti cartacei del convegno FASCinA: "Essere (almeno) due. Donne nel cinema italiano", Sassari 13-15 ottobre 2016, nel capitolo: "Tessere la memoria: Eleonora Manca, Maria Lai, Ketty La Rocca. Teorie e pratiche artistiche in dialogo" a cura di Elena Marcheschi. Ha partecipato a The Others Art Fair (Torino, 1-4 novembre 2018) con il progetto site-specific "Niente di personale, neanche un diario" (sezione: Expanded Screen). Ha esposto in numerosi festival di videoarte (tra i quali: Videoformes, Invideo, Over the Real, Fuorinorma al Macro di Roma, NodoCCS, MADATAC, Fonlad Digital Art Festival, Berlin International Directors Lounge, FIVA, Asolo Art Film Festival, FIVAC) collettive e personali in Italia e all'estero. Vive e lavora a Torino.

Fino a qui

di Daniele Spanò

suono: Gup Alcaro

performers: Biagio Caravano e Roberta Zanardo

Fino a qui è un progetto nato nel 2014 in occasione del Ring Festival. Il lavoro indaga il rapporto tra il corpo e la superficie intendendo quest’ultima come elemento di separazione tra la vita reale e quella virtuale, tra lo spazio intimo e privato da quello pubblico e collettivo. Attraverso l'uso di videoproiezioni e suoni, l'obiettivo è stato quello di trasformare la facciata del Teatro del Giglio in una superficie luminosa e dinamica, funzionale al racconto. Fino a qui non si limita ad essere un intervento o un'azione incentrata sulla valorizzazione della facciata, bensì un momento di verifica su alcune questioni centrali della ricerca dell'artista quali; la possibilità di trovare nuove funzionalità per l'architettura, il rapporto tra uno spazio intimo (il teatro) e uno spazio pubblico (la piazza), l’identificazione della superficie come elemento di separazione tra interno ed esterno, il rapporto tra corpo e architettura.

Daniele Spanò dopo una formazione da scenografo, inizia il lavoro di regista e artista visivo. Tra le creazioni più importanti: Line in the sand al Made in NY Media Art Center (NYC) 2019, Orbis nella città di Yerevan (Armenia) prodotto dall’Ambasciata Italiana in Armenia nel 2019, Pneuma a Spoleto per Palazzo Collicola Arti Visive e inserito nel programma della cinquantottesima edizione del Festival dei Due Mondi, Atto Primo a Piazza del Popolo a Roma nel 2013, Rifrazioni permanenti ,Piazza Colonna 2011 Roma, MiBAC. Nel febbraio 2011 viene selezionato dal celebre regista e artista Takeshi Kitano per rappresentare il fermento artistico della città di Roma per un format televisivo da lui condotto. Dal 2012 al 2015 è consulente artistico per la Fondazione Romaeuropa e curatore di DigitaLife presso gli spazi della Pelanda di Roma. Dal 2014 nasce la collaborazione con Luca Brinchi con il quale realizza contenuti multimediali per numerosi spettacoli come Hamlet di Andrea Baracco, Ritratto di una capitale per la regiadi Fabrizio Arcuri, Ragazzi di Vita Di Massimo Popolizio, Don Giovanni dell’Orchestra di Piazza Vittorio, Freud e Antigone di Federico Tiezzi, Se questo è un uomo di Walter Malosti, Excelsior di Salvo Lombardo. Nel 2016 insieme a Luca Brinchi è autore e regista di Aminta, una coproduzione della Sagra Musicale Malatestiana, Teatro di Roma e Vie Festival. Dal 2016 al 2020 è membro dello staff di direzione artistica e di coordinamento per La Festa di Roma evento culturale del capodanno del comune di Roma. Attualmente è docente di Regia Multimediale presso l’istituto Rufa di Roma.

Falling

di Sandrine Deumier

Falling è lo studio di un collasso. Composta da nove scene di «collassologia» create da immaginari della cultura di Internet, quest'opera cerca di interrogare un possibile smantellamento delle pratiche umane di soggezione alla natura e classificazione delle specie attraverso una ricerca di posture eco-femministe. Il progetto si basa sul potere delle anticipazioni utopiche e femministe e sull'idea di cortocircuitare l'immaginario collettivo da internet per sviluppare nuove utopie e inventare immaginazioni sostenibili. Con il sostegno di Casa de Velázquez | Hangar.org | Institut Français Barcellona.

Sandrine Deumier è un'artista multidisciplinare che lavora nel campo della performance, della poesia e della video arte il cui lavoro indaga il tema post-futurista, attraverso lo sviluppo di forme estetiche legate agli immaginari digitali. Con la sua doppia formazione filosofica e artistica, ha costruito uno stile poetico poliedrico incentrato sul tema del cambiamento tecnologico e sul luogo performativo della poesia concepita attraverso le nuove tecnologie. Usando il materiale della parola come immagine e l'immagine come vettore di parole, lavora anche all'incrocio tra video e poesia sonora, considerandoli dispositivi sensibili per esprimere una forma di materiale inconscio. Il processo di scrittura e il materiale mobile dell'immagine funzionano come significati sottostanti di riflusso che si riferiscono alle sue installazioni reali e alle performance audiovisive in collaborazione con i compositori.

SITO WEB

http://sandrinedeumier.com

EN EL PROFUNDO DE LA PIEL

2021

di Ursula San Cristobal

Nel profondo della pelle è un poema audiovisivo sull'autoerotismo inteso come un'esperienza globale di cura di sé, che va ben oltre i genitali. In un momento in cui il piacere sembra essere stato codificato come bene di consumo da utilizzare e buttare via, l'autoerotismo propone un modo di essere nel mondo basato sulla cura e sul rispetto del proprio corpo, un atteggiamento che possiamo poi estendere alla nostra interazione con tutti i soggetti. Affrontare il proprio piacere implica affrontare tabù, paura, punizione e senso di colpa. Per questo motivo, il pezzo è articolato come un processo che parte dalla paura, per finire gradualmente per riconciliarsi con la propria pelle.

Ursula San Cristobal è un'artista interdisciplinare e ricercatrice di origine cilena con sede a Barcellona. Il suo lavoro propone un punto di incontro tra musica, arte contemporanea e linguaggio audiovisivo. Si dedica principalmente all'arte dal vivo e alla videoarte low tech, affrontando temi come la violenza di genere, la migrazione, la memoria, l'identità e la soggettività. Il lavoro recente di Ursula è stato selezionato e proiettato in festival come IVAHM 18 e 19 International Video Art House Madrid (Spagna), CineAutopsia 4 e 5: Bogotá Experimental FilmFestival (Colombia), 3° Video arte e animazioneBiennale di Puebla (Messico), Deep Trash Escoria 2018 Cuntemporary (Londra), Festival de DiseñoAudiovisual Experimental de Valdivia (Cile), 31º e 32º Festival Les Instants Vidéo (Francia) ), 8°Camagüey International Video Art Festival (Cuba), Every Woman Biennial Film Festival 2019 (NewYork, USA), Magmart Video Under Vulcano (Italia), BIDEODROMO International Experimental Filmand Video Festival (Bilbao, Spagna), 6° EIVV, International Meeting on Videodance e VideoPerformance (Valencia, Spagna), Mostra Viva Del Meditarrani de Valencia (Spagna), Miami New Media Festival (USA) e Traverse Vidéo (Tolosa, Francia). Úrsula è professore di comunicazione al Tallerde Músics (College of music, Barcelona) e attualmente sta facendo il suo dottorato di ricerca in Storia dell'Arte e Musicologia presso l'Università Autonoma di Barcellona. La sua tesi riguarda il ruolo del suono nella Performance art e nella video arte.

Sympoietic Bodies di Flavia Mazzanti

Sympoietic Bodies è un progetto artistico-filosofico realizzato in forma di un cortometraggio ibrido, che esplora la dissoluzione dei confini tra il corpo umano e il suo ambiente fisico e sociale. La trama mostra uno scorcio della vita di “C”, abitante di una configurazione urbana, e dettagli della sua interazione e percezione all’interno dell’ambiente circostante.Il progetto nasce dall’interesse nel combinare una comprensione filosofica dei nostri corpi e della loro interazione con l’ambiente circostante, con l’esplorazione di nuove possibilità tecnologiche nel contesto dell’arte digitale e dei film sperimentali. “Sympoietic Bodies” mira a spingere e dissolvere i confini sia nella tecnologia cinematografica che in argomenti artistico-filosofici, esplorando la relazione simbiotica tra corpo umano e ambiente sociale e fisico. Il progetto è presentato sotto forma di un cortometraggio, che funge da mezzo narrativo e mostra la continua crescita, transformazione e decadimento di organismi ibridi — e con essi del corpo umano e non. L’uso ibrido di animazioni generate al computer e di riprese digitali ha l’intenzione di fornire prospettive diverse sui nostri corpi e su ciò che ci circonda, creando al contempo un’interazione continua tra un punto di vista antropocentrico e uno post-antropocentrico.Tutto quello che si vede nel film proviene dal mondo fisico ed è stato successivamente elaborato in software di animazione e simulazione. Ognuna delle tecnologie utilizzate (motion capture, nuvola di punti, fotogrammetria, sensore Kinect, fotocamera digitale) è stata scelta con lo scopo di esplorare un diverso punto di vista sui nostri corpi e sul mondo che ci circonda.

Flavia Mazzanti è un’architetto, artista e ricercatrice italo-brasiliana con sede a Vienna, Austria. Si è laureata con lode presso l’Accademia di Belle Arti di Vienna, dopo aver completato gli studi di Bachelor presso l’Accademia di Architettura di Mendrisio (CH). La sua tesi di laurea ha ricevuto il Premio Gustav Peichl per il disegno architettonico e il premio Würdigungspreis per il lavoro artistico. La ricerca di Flavia si concentra sulle relazioni (post) antropocentriche e sui sistemi ibridi, spaziando da teorie filosofiche e architettoniche al new media art e cinema sperimentale. Conferenze e mostre in Europa e Nord America.

Corte della Mole Vanvitelliana

h 21.00 MAGNETICA (O DEI CORPI SOTTILI)

Serena Di Biase

Serena Di Biase è ricercatrice e compositrice di linguaggi e segnali sonori. Autrice di poesia (Amnesia dei vivi – Pequod ed. ’15, La bambina lo sa – La Gru ed. ’19) e performer, nel corso della sua ricerca artistica ha incontrato diverse realtà teatrali con cui ha studiato e collaborato (Punzo, Adriatico, Masotti, Castellucci, Guidi, Valdoca, Motus, Ballico, Kijartansson, Macellerie Pasolini, La Furibunda e Silvia Gallerano). È autrice e voce per Radio Citta Fujiko e Fango Radio e collabora con realtà performative indipendenti. Svolge la sua indagine all'interno della sperimentazione sonora e del vocal/soundscape. Il suo primo progetto di performance Umani sognano leoni elettrici?, è stato premiato al Pergine teatro festival ‘20, nella sezione Supernova - drammaturgie sperimentali.

La sua corrente produzione è Magnetica (o dei corpi sottili), droning sonoro che genera contaminazione tra parola/flusso lirico e suono concreto, in un trattamento orizzontale delle fonti. Il linguaggio si origina e muore ciclicamente all’interno della texture generata da campionamenti analogici, loops, vocals, oggetti sonori rielaborati, field recordings, cataloghi personali di corpi sottili manipolati. I frammenti linguistici, restituiti live o d'archivio, sono decostruiti dal dispositivo, che dall’addizione vocale modulata, si apre a geografie di suono minimal/concrete dove il corpo/voce è metamorfico, il linguaggio si compatta per essere suono continuamente sfibrato, armonizzato, reintegrato, alterato e sovraimpresso, da parola significante a elemento anarcoide, frattale, sillabico, mimetico, disinibito da connotazioni semiotiche, riproposto in un'ottica metafisica di inclusione/fusione al paesaggio.

a seguire

SERPENTINE

Ludovica Manzo + Serena Antonelli

Ludovica Manzo voce, elettronica, synth, live sampler & Loredana Antonelli live visual

Ludovica Manzo crea un tragitto non lineare utilizzando la voce come principale sorgente sonora. Un flusso continuo in cui texture di suoni, brani originali e l’esplorazione timbrica della voce nuda sono immersi nei potenti live visual creati dall’artista multimediale, regista e performer Loredana Antonelli. Le sue cattedrali immaginarie ed i paesaggi cromatici, frutto di una ricerca su principi di pittura astratta e fenomeni percettivi-sensoriali, sono in continuo dialogo con la musica per realizzare un viaggio/racconto sinestetico.

I due spettacolo ingresso 6€

in collaborazione con AMAT

SABATO 7 AGOSTO

Auditorium Mole Vanvitelliana

h 19.00

CINEMATICA VIDEODANCE COMPETITION

ospite la giuria di qualità composta da Virgilio Villoresi, Maria Paola Zedda ed Enzo Cosimi

presenta la serata Stefania Di Paolo

Stefania Di Paolo è la fondatrice e curatrice di Talkwithdance, blogger di danza e dottoranda in Performance and Cultural Industries con una ricerca su danza, attivismo e disabilità presso l'Università di Leeds (UK). Scrittrice indipendente, in passato ha collaborato con il coreografo Virgilio Sieni, ex direttore Biennale Danza di Venezia, per il quale ha curato, tra gli altri, il catalogo "Vangelo Secondo Matteo: 27 quadri coreografici" (progetto speciale Biennale College, Venezia) e i contenuti critici di "La città nuova. Elementi, documenti e riflessioni per una pratica artistica sul corpo e il territorio" (Maschietto Editore, 2014). Attualmente è curatrice della sezione danza per la stagione di prosa del Teatro Maria Caniglia di Sulmona.

Ingresso libero con prenotazione

Palco Corte

h 21.30

SPETTACOLO di Enzo Cosimi

BASTARD SUNDAY- Dedicato a Pier Paolo Pasolini

regia e coreografia enzo cosimi

fonte pier paolo pasolini

interpretazione paola lattanzi, enzo cosimi

video e progetto visivo enzo cosimi

musica originale robert lippok

disegno luci gianni staropoli

organizzazione anita bartolini

Produzione compagnia enzo cosimi, MiBact, teatro comunale di ferrara, auditorium parco della musica di roma, festival dissonanze

Produzione 2003

Ripresa 2015

Bastard Sunday dimostra tutta la potenza e l’attualità del lavoro di Cosimi, Ispirato alla figura e all’opera di Pier Paolo Pasolini. Debuttato nel 2003, ripresentato al Teatro di Roma nel dicembre 2015, sta vivendo una nuova urgenza scenica. Bastard Sundayamplifica e viviseziona, attraverso un’impalcatura drammaturgica la visione poetica pasoliniana, aprendola ad una complessità inedita.Interpretato da una figura femminile androgina insieme ad una figura maschile, Bastard Sunday si muove in un paesaggio astratto, sospeso, rarefatto che arriva alla fine a caricarsi di un presagio di speranza.

Bastard Sunday si avvale per le musiche della collaborazione del musicista/compositore berlinese Robert Lippok dei To Rococo Rot, artista tra i più interessanti e innovativi della scena musicale elettronica europea.

h 22.45

IMAGINARIUM

Ary Dykier

Imaginarium è una performance audiovisiva e surreale costruita con la tecnica del collage per richiamare l'estetica ottocentesca. L'artista conduce il pubblico in un viaggio unico attraverso il mondo dei ricordi, dei sogni, dei simboli per connettere gli spettatori con i loro sé più profondi e l'inconsapevolezza. Il suo lavoro si riferisce alla tradizione del surrealismo così come alla psicologia e alla cultura umana in generale. Uno stile onirico che permette alle persone di vivere la performance in pieno modo personale per trovare i propri significati dell'esperienza. In ogni performance Ari Dykier cerca di toccare le emozioni e l'immaginazione del pubblico con il suo mondo onirico e surreale. Sembra di vivere un viaggio senza fine attraverso la propria esperienza interiore e personale.

I due spettacoli 10€ (acquistabili anche separatamente a 5€)

in collaborazione con AMAT

mostre aperte orario 18.00 / 22.00

DOMENICA 8 AGOSTO

Sala Polveri

h 19.00

PERFORMANCE ROBERTO PACI DALÒ

ingresso libero su prenotazione

H 21.30

HASTA DÓNDE?

Coreografia e direzione artistica di Sharon Fridman

danzatori: Sharon Fridman, Arthur Bernard Bazin

musica di Luis Miguel Cobo

costumi di Maite Llop Morera

2011, co-prodotto dal Festival de Otoño en Primavera, with ith the support of_Comunidad de Madrid, INAEM, Centro Danza Canal, Centro Coreográfico La Gomera, Centro de Humanidades Cardenal Gonzaga-Sierra Norte
Vincitore dell' VIII Iberoamerican Choreography Prize ‘Alicia Alonso’, 2012

“Una gemma di intensità e sfumature” Ruggero Salas.

Una volta che cediamo ai modi del corpo, ci lasciamo alle spalle ciò che ci ha impedito di essere noi stessi. Un valzer ci avvicina, tra noi emerge un ponte, una possibilità. Non sappiamo dove finisce il viaggio ma sappiamo che non c'è ritorno, nessuna fluttuazione. Ci riconosceremo dietro la soglia, sullo spigolo della strada dove finisce la caduta dei nostri corpi. Se vogliamo salire, dobbiamo prima scendere, ma fino a che punto...? (Hasta donde…?)

A Seguire

147 ABRAZOS