Chryssa Kotoula – We are walking talking minerals

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE OFFICINE SAFFI
Via Giovanni Battista Niccolini, 35, Milano, MI, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì al venerdì:
10.30 – 13.00; 14.30 – 18.30;
sabato:
11.00 – 18.30.

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Chryssa Kotoula
Generi
arte contemporanea, personale

Prima mostra personale in Italia dell’artista greca Chryssa Kotoula (1995, Larissa), esito del lavoro di ricerca e sperimentazione condotto dall’artista all’interno del programma di residenza promosso dalla fondazione.

Comunicato stampa

Fondazione Officine Saffi è lieta di presentare We are walking, talking minerals, prima mostra personale in Italia dell’artista greca Chryssa Kotoula (1995, Larissa), esito del lavoro di ricerca e sperimentazione condotto dall’artista all’interno del programma di residenza promosso dalla fondazione. La serie di lavori presentati in mostra prende forma dall’osservazione e rielaborazione del materiale ceramico residuo dalle lavorazioni nei laboratori della fondazione - argille secche, smalti cristallizzati, pigmenti in disuso - che l’artista ha raccolto e trasformato in opere, mettendo in relazione esperienza tecnica e sensibilità materica in un processo che esplora nuovi usi e possibilità per ciò che resta delle pratiche quotidiane di laboratorio.

La pratica di Kotoula sfuma i confini tra arte, design funzionale e artigianato sfruttando le caratteristiche uniche del medium ceramico. Il suo lavoro può essere letto come una forma di archeologia inversa: un processo che, pur evocando nella forma i resti di un tempo passato, immagina un futuro possibile per ciò che è comunemente costretto nella definizione di scarto. Parte fondamentale di questo processo è la reinterpretazione della tecnica del terrazzo, già descritta nel I secolo d.C. da Plinio il Vecchio e tradizionalmente impiegata per realizzare superfici continue e resistenti a partire da materiali eterogenei. Kotoula riformula le logiche di questa tecnica all’interno del linguaggio ceramico, includendo frammenti di smalti e argille direttamente nell’impasto anziché applicarli in superficie. Ogni opera nasce così da una relazione specifica tra contesto, materia disponibile e intenzione artistica, e si costruisce come una narrazione aperta e stratificata dalla quale emergono forme più o meno ibride e ambigue, che interrogano lo spazio espositivo quanto quello domestico, ponendosi in tensione tra oggetto e organismo, prototipo e reperto. Una tensione che non è solo formale ma anche etica e operativa: ogni opera è infatti pensata per essere realizzata attraverso un’unica cottura a temperature ridotte, prestando attenzione alla resistenza strutturale. Questa scelta riflette una concezione della ceramica come pratica circolare, un processo che non si limita a contenere l’impatto ambientale, ma che si fonda sull’utilizzo consapevole di ciò che è già disponibile.

Il titolo della mostra trae ispirazione da un passaggio del testo Vibrant Matter: A Political Ecology of Things in cui l’autrice Jane Bennett si oppone a una visione tradizionale della materia inanimata come inerte, affermando invece una concezione in cui tutti i materiali, minerali compresi, possiedono vitalità e dinamismo. Gli stessi esseri umani, secondo l’autrice, non sono separati dalla natura o superiori ad essa, ma piuttosto assemblaggi di elementi e forze derivanti da un sistema in cui tutto è connesso. Un principio affine guida il processo di creazione delle opere di Kotoula, concepite come presenze autonome e composite, emerse dall’esperienza vissuta dei materiali stessi: spesso sorrette da strutture simili a gambe, occupano lo spazio della galleria e le sue pareti mostrando misteriose e ramificate stratificazioni che affiorano dalle diverse storie chimiche e cromatiche dei residui delle argille e smalti da cui provengono.

Chryssa Kotoula (1995, Larissa) ha conseguito un Master of Fine Arts presso la LUCA School of Arts, dove ha ricevuto una formazione supplementare di due anni nel Dipartimento di Vetro e Ceramica. Ha conseguito un Master in Pittura presso la School of Visual and Applied Arts of the Aristotle University of Thessaloniki e ha partecipato a laboratori collettivi e iniziative creative, dove ha avuto l'opportunità di lavorare a numerosi progetti collaborativi multiculturali nei campi dell’arte, del design e dell’architettura. Ha inoltre studiato e lavorato nei settori della Permacultura e della Bioedilizia, nel tentativo di comprendere e approfondire la relazione tra esseri umani e ambiente naturale. Lavora tra Atene, Grecia, e Mallorca, Spagna.

Finalista in occasione della quinta edizione del premio Officine Saffi Award, Chryssa Kotoula è stata premiata nel maggio 2024 con il Premio Speciale Officine Saffi, riconoscimento destinato a promuovere e sostenere pratiche innovative nell’ambito della ceramica contemporanea.