Christian Ciampoli – Modus tollens

Informazioni Evento

Luogo
STUDIO 54
Via Gabrio Serbelloni 54 - Torpignattara , Roma, Italia
Date
Dal al

Sabato 29 ore 16-20; Domenica 30 ore 16-20

Vernissage
29/01/2022

ore 16

Artisti
Christian Ciampoli
Curatori
Matteo Di Cintio
Generi
arte contemporanea, personale
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I progetti incompiuti di Christian Ciampoli si rivelano in questa mostra di due giornate, composta da oggetti, disegni e appunti che ruotano attorno al sillogismo del modus tollens, un caso ipotetico.

Comunicato stampa

Il 29 gennaio 2022 prende il via, nel quartiere di Torpignattara, la manifestazione Il Fine della Fine, un progetto di Studio 54, una delle realtà storiche più note della scena artistica di Roma Est che ospiterà una serie di artisti per tutto l’anno.
Il primo artista coinvolto sarà l’artista visivo pescarese Christian Ciampoli.

I progetti incompiuti di Christian Ciampoli si rivelano in questa mostra di due giornate, composta da oggetti, disegni e appunti che ruotano attorno al sillogismo del modus tollens, un caso ipotetico dove la seconda premessa è una proposizione il cui valore di verità non è ricavato deduttivamente ma accolto sulla base di un'evidenza empirica, per definizione un'inferenza della sillogistica classica, nota anche come legge di contrapposizione, del tipo: se p allora q; se non q, allora non p. L'incompiutezza delle opere in esposizione muta in un meccanismo di ri-apertura delle finalità, dove chiunque si trovi al cospetto degli oggetti, dei segni o delle scritture è chiamato a modificarne gli esiti.

Il fine della fine è un progetto corale che occuperà i 12 fine settimana di ogni fine mese del 2022 coinvolgendo 12 artisti provenienti da tutta Italia in un “corpo a corpo” con gli spazi di Studio54. Una metamorfosi di senso, fisica ed emotiva: in quei due giorni di sabato e domenica quello che solitamente è un luogo di lavoro e produzione artistica si trasformerà in un’esperienza di apertura alla comunità e di celebrazione dell’arte.
Il fine della fine nasce dalla volontà di riaffermare la necessità vitale dell’atto creativo ed artistico.
Con la mente volta a questo obiettivo, ciascuno dei sei membri di Studio54 ha invitato due artisti a scegliere un modo per “giocare” con gli spazi dell’atelier e reinventarli attraverso il proprio operare.
Dodici artisti in tutto provenienti dagli ambiti più eterogenei, arte visiva, poesia, musica, moda, illustrazione, fotografia, avranno due giorni per trasformare Studio54 in una galleria d’arte, in un auditorium, in una libreria, in un dj-set, ma soprattutto in un luogo simbolico di condivisione nel quale possa rinnovarsi il miracolo dell’arte.
A fronte di questi tempi incerti fatti di separazione e di diffidenza, Il fine della fine si offre come un atto di resistenza nel quale ciò che conta è la fede nella natura taumaturgica dell’atto creativo. Tanto che se, per assurdo, non potessero esserci visitatori, il nostro dispositivo andrebbe avanti comunque, perché siamo certi faccia bene a tutti sapere che in qualche luogo qualcosa di bello sta accadendo anziché no, pur non potendolo vedere con i nostri occhi.
E sempre in linea con questo desiderio abbiamo chiesto a ciascun artista di inventare un gioco di scambio con i visitatori in modo che ognuno di essi lasci una traccia di sé nel corso dell’evento a cui partecipa. L’obbiettivo è quello di raccogliere in un unico contenitore i segni tangibili di quel doppio legame che va dall’artista al mondo esterno e viceversa. In fondo è anche un modo per riconnettere simbolicamente in un “oggetto d’arte” il corpo atomizzato della comunità.