Centocinquanta

Informazioni Evento

Luogo
COMUNE DI RIVODUTRI
Piazza del Municipio 9, Rivodutri, Italia
Date
Dal al
Vernissage
08/10/2011

ore 17

Contatti
Email: studio7artecont@gmail.com
Patrocini

Con il contributo di Provincia di Rieti, CCIAA di Rieti, CARIRI
Con il Patrocinio di Prefettura di Rieti
Con la collaborazione di Istituto Alberghiero IPSARR Costaggini di Rieti.
La mostra è organizzata nell’ambito delle manifestazioni per la celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e tra gli eventi della 7ma Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI.

Curatori
Barbara Pavan, Francesco Santaniello
Generi
arte contemporanea, collettiva
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La mostra propone, attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea, un percorso lungo i centocinquant’anni di Unità, con particolare attenzione agli italiani, indagando il sentimento di appartenenza e di identità, sottolineando quella diversità che è ricchezza culturale, tentando di rintracciare nella nostra storia, ma anche nella società contemporanea, quel sistema di valori condiviso dal quale partì la spinta unitaria del Risorgimento.

Comunicato stampa

Si inaugura sabato 8 ottobre 2011, alle ore 17.00, presso la Sala Consiliare del Comune di Rivodutri (Ri), la mostra d’arte contemporanea Centocinquanta, a cura di Barbara Pavan e Francesco Santaniello, promossa dal Comune di Rivodutri con il coordinamento di Studio7.it, con il contributo di Provincia di Rieti, CCIAA di Rieti, CARIRI, con il Patrocinio di Prefettura di Rieti e con la collaborazione dell’Istituto Alberghiero IPSARR Costaggini di Rieti. La mostra è realizzata nell’ambito delle manifestazioni per la celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e tra gli eventi della 7ma Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI.

La mostra propone, attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea, un percorso lungo i centocinquant’anni di Unità, con particolare attenzione agli italiani, indagando il sentimento di appartenenza e di identità, sottolineando quella diversità che è ricchezza culturale, tentando di rintracciare nella nostra storia, ma anche nella società contemporanea, quel sistema di valori condiviso dal quale partì la spinta unitaria del Risorgimento

Il punto di partenza di questo percorso è rappresentato dalle tre tavole illustrate dell’artista rivodutrano Luca Vannozzi che idealmente racconta i centocinquant’anni di storia patria seguiti all’impresa dei Mille al concittadino Emidio Pagnotti, garibaldino, che, come molti giovani del Risorgimento, dalle Alpi alla Sicilia, sognò e partecipò alla riunificazione dell’Italia. Questa ideale narrazione a distanza proseguirà con le opere di altri 5 artisti contemporanei di generazioni differenti, provenienti da background culturali, formativi, professionali e geografici diversi.

‘Questa storia comune – scrive Francesco Santaniello nell’introduzione critica in catalogo - è stata motivo di riflessione estetica e concettuale per gli artisti partecipanti (…). Giovanni Chiarinelli ha scelto di trattare il tema della bandiera nazionale, che tuttavia è stata trasformata nel vessillo della corruzione, del materialismo più becero, perché a ben guardare quei tre colori sono ottenuti accostando delle banconote. È questa un’amara constatazione della situazione attuale, dove al bene comune si preferisce il tornaconto personale; dove la cosa pubblica (res-publica) è sperperata e vilipesa persino da chi ricopre cariche istituzionali. (…) Anche Marco Pantaleoni ha impostato la sua opera sui tre colori nazionali, che liberi da schemi e vincoli geometrici invadono e si stratificano sulla superficie pittorica evidenziando il profilo di un presunto e generico monumento equestre (ammonimento sulla vacuità del raggelante monumentalismo accademico di tante epoche, ma anche sulla perdita di valore di queste testimonianze se non supportato dal senso civico e dalla conoscenza della nostra storia). Pantaleoni ha destrutturalizzato il monumento trasformandolo in un continuo sviluppo di aeree forme e segni che si proiettano dinamicamente nello spazio come tracce di un vitale slancio della nostra società verso il futuro. Valentina Crivelli con i modi peculiari della sua pittura propone una galleria di ritratti di Italiani illustri: personaggi storici, attori, scienziati, poeti e scrittori che immancabilmente richiamano alla mente quel “popolo di poeti di artisti di eroi / di santi di pensatori di scienziati / di navigatori di trasmigratori”. Scevra da ogni forma retorica o trionfalistica, la serie dipinta dalla Crivelli intende esaltare la multiforme genialità e creatività riconosciuta agli Italiani, ma l’artista con la scelta e l’accostamento dei soggetti sottolinea anche le incongruenze e i paradossi, anch’essi tipicamente italici come la costante confusione tra sacro e profano, miseria e nobiltà, che da sempre caratterizzano la società del Belpaese. Altrettanto peculiare è la maniera di Roberta Ubaldi, che fa emergere le sue figurazioni tra le ossidazioni sapientemente modulate sulle lastre metalliche. Sono proprio le forme delle macchie rugginose, determinate dalla tecnica d’esecuzione ma pur sempre sottoposte alla casualità degli eventi, a suggerire all’artista le immagini da visualizzare. Memore del michelangiolesco concetto neoplatonico, secondo il quale il soggetto era già contenuto nel blocco di marmo e lo scultore doveva aiutarlo a uscire fuori, Roberta Ubaldi lo traspone in pittura (con)fondendo i toni dei pigmenti con quelli della ruggine, in modo tale che le immagini sembrino germinate per naturale processo chimico-fisico. Raffaella Simone nei suoi lavori descrive le forme e le silhouette di alcuni oggetti che hanno la valenza di simboli, religiosi o pagani, ai quali per tradizione popolare si riconoscono funzioni magiche apotropaiche, così come si desume da numerosi studi di antropologia culturale relativi soprattutto al sud Italia - spiega la stessa autrice – ma che ritroviamo comunque in tutto il territorio italiano con poche differenze tra una regione e l'altra. Del resto la superstiziosa e bonaria commistione tra sacro e profano caratterizza da sempre l’animo degli Italiani. (…)

In ogni epoca l’arte, in tutte le sue multiformi espressioni, ha contraddistinto la nostra storia. Ancora oggi può e deve svolgere un ruolo fondamentale, di civiltà, contro l’imbarbarimento, la volgarità e l’ignoranza. Inoltre ci deve aiutare a riscoprire l’orgoglio nazionale e il senso civico di appartenenza a una comunità, che con pregi e difetti, si mostra al mondo con la sua meravigliosa unicità.’