Carlo Preti – Giocherellando con il mondo

Informazioni Evento

Luogo
BARCHESSA GIUSTINIAN MOROSINI
Via Mariutto 1 , Mirano, Italia
Date
Dal al

da martedì a venerdì dalle 15.30 alle 18.00, sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.30, e dalle 15.00 alle 18.00

Vernissage
03/11/2012

ore 18

Curatori
Sandra Preti
Generi
arte contemporanea, personale
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La pittura di Carlo Preti è carica di colori vivaci e puri, caratterizzata da temi insoliti e originali, influenzata dalla Pop-Art americana e dall’Iper-realismo.

Comunicato stampa

Nella ricorrenza dei dieci anni dalla sua scomparsa, nelle sale di Villa Morosini a Mirano, sabato 3 novembre 2012 alle ore 18.00 si inaugurerà la mostra “Giocherellando con il mondo di Carlo Preti”, autore anche del Zogo de L’Oca de Miran.
“C’era una volta un pittore che viveva nella città più dipinta del mondo, Venezia. Ma lui decise che era molto più bella Mestre, la città vicina. Vicino a Mestre c’era Marghera, lì non c’erano palazzi o cattedrali, come a Venezia, ma fabbriche, gru, cisterne e bidoni, tanti bidoni. E poi i semafori, quanto erano belli i semafori con il loro sguardo seducente. Vicino a Mestre c’era Mirano, con una bellissima piazza per giocare un bellissimo gioco, il gioco dell’oca!” Questa potrebbe essere la fiaba di Carlo Preti (Tiziana Agostini - Assessora alle attività culturali del Comune di Venezia).
La pittura di Carlo Preti è carica di colori vivaci e puri, caratterizzata da temi insoliti e originali, influenzata dalla Pop-Art americana e dall'Iper-realismo.
Attento e minuzioso osservatore individuando i soggetti per le sue tele nella città nella inquinata e caotica Mestre, nella laguna di Venezia.
Affascinato dal microcosmo urbano, dalle macchine, dalle strutture, dai prodotti dell'industria per approdare alle edicole, trasfigurate e poste nel mondo incantato delle favole.
La città lagunare entra nei quadri di Carlo con discrezione, dalla bricola al faro del Cavallino e i suoi edifici storici, dal paesaggio industriale dei cantieri navali alle ciminiere e le fabbriche di Porto Marghera, in un rapporto simpatetico con le gru e le cisterne che contornano case, chiese e palazzi. Nei suoi quadri si trovano nessi con altri ambienti d’acqua, chiatte olandesi, i ponti dei paesaggi di Van Gogh. Ed ancora gli ombrelli, le biciclette, i semafori, le zucche, e le mollette. Predilige gli oggetti alle persone, ma fa dell’oca un personaggio in carne ed ossa.