Carlo Mangolini – Quello che resta

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO CAPPA CAPPELLI
Corso Vittorio Emanuele II, 23 • 67100, L’Aquila, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
06/05/2023

ore 18

Artisti
Carlo Mangolini
Generi
arte contemporanea, personale

Esposizione ed eventi dedicati al tema della memoria condivisa e dell’identità.

Comunicato stampa

Dal 6 al 28 maggio 2023 avrà luogo, nella prestigiosa cornice di Palazzo Cappa Cappelli e negli spazi della Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre, la mostra delle opere scultoree “Quello che resta” dell’artista Carlo Mangolini, a cura di Simona Bartolena, con allestimento dell’architetto Marcello Deroma.

Accompagnerà l’esposizione, dal giorno dell’inaugurazione, sabato 6 maggio alle ore 18.00, e per tutti i fine settimana di maggio, la rassegna “La corte dell’arte” ideata dallo stesso artista che, partendo dai temi del recupero, della memoria e dell’identità soggettiva e collettiva, ha chiesto ad artisti, musicisti, cantanti e performer un’interpretazione dei medesimi concetti, attraverso le proprie professioni.
Come scrive la curatrice, Simona Bartolena, nel suo testo critico: “Il ricordo di un individuo, di una società, di un territorio può permanere nel tempo grazie a mezzi differenti”; ed è a partire dai mezzi differenti che Mangolini ha voluto esprimere e far esprimere i temi che gli sono a cuore.

LA MOSTRA
Le opere di Carlo Mangolini, curate dalla storica dell’arte Simona Bertolena, sono assemblaggi scultorei realizzati con materiali eterogenei e recuperati dall’artista in mercatini, botteghe o salvati dalla distruzione e dall’oblio. Nascono da un lavoro incessante di ricerca di tracce e di memorie del tempo trascorso, attraverso il recupero e il riuso di vecchi attrezzi e di strumenti da lavoro appartenuti ad un passato recente, laborioso e collettivo.
La forza evocativa che si crea tra l'accostamento reciproco di questi oggetti, ormai inutili
e privi di funzione, è ancora motrice di senso e di equilibrio: relazionati tra di loro in un
assemblaggio apparentemente casuale, sono in grado di comunicare una sospensione emotiva in continua costruzione e in costante dialogo con chi osserva.
L’opera di Mangolini non si rivolge a un osservatore passivo della rappresentazione artistica ma gli chiede di farsi parte attiva, di interagire con maniglie, chiavi, attrezzi, strutture per completarne il senso. L’opera dunque ha bisogno dei visitatori per essere fruita e i visitatori, agendo in sinergia con gli assemblaggi, riaccendono ricordi personali che si inseriscono nella memoria collettiva di un luogo e un tempo ormai superato, quello della cultura rurale.
Forme sinuose e minacciose, luci e ombre, statue autoportanti e chiavistelli da aprire resteranno in mostra per tutto il mese di maggio all’interno del Palazzo Cappa Cappelli, armonizzandosi con gli spazi esistenti, grazie al lavoro di allestimento dell’architetto Marcello Deroma.
L’invito alla corte dell’arte, con la mostra e la sua rassegna, è quindi un modo per sollecitare i visitatori a fare un’esperienza diretta, a entrare nel cortile e negli spazi espositivi per interagire con le opere e così riappropriarsi di una memoria collettiva.

LA CORTE DELL’ARTE
Come il visitatore tocca le opere e vi interagisce, così altre forme ed espressioni artistiche entrano in relazione con lo spazio espositivo. “La corte dell’arte” è proprio questo: un simposio di artisti e di musicisti che interpretano, a loro modo e con la loro sapienza, i temi del recupero, della memoria e dell’identità. L’Artista, insieme ai partecipanti, ha stilato un calendario di eventi che, a partire dal 6 maggio 2023, avranno luogo a cadenza settimanale.

Sabato 6 maggio 2023 ore 18.00
Sinfonia n.3 (Eroica) di L. W. Beethoven
Trascrizione per orchestra da camera di Carl Friedrich Ebers
Progetto Syntagma - Gabriele Pro, concertmaster

Domenica 7 maggio 2023 ore 18.00
Trapassato Prossimo sonorizzazione elettronica
Opera musicale del M° Roberta Vacca

Sabato 13 maggio 2023 ore 18.00
Le figlie della luna
adattamento da Italo Calvino di Valeria Bafile
Valeria Bafile, voce - Fabrizio De Melis, violino
L'Ulisse Ritrovato Lettura-Concerto per voce recitante e piano da “Ulisse” di James Joyce
Regia e drammaturgia di Massimiliano D’Aloiso - Musiche di Aurora Aprano

Sabato 20 maggio 2023 ore 18.00
Canti popolari abruzzesi e di altre regioni
Corale Gran Sasso - Paolo Bernabei, Nicolino Rantucci fisarmoniche
Direttore M° Carlo Mantini

Sabato 27 maggio 2023 ore 18.00
Alle Danze
Antiche danze ungheresi del XVII Secolo di Ferenc Farkas
Rumänische Volkstänze di Béla Bartók
Danze Norvegesi di Edvard Grieg
Quintetto di fiati Ellet

IL PALAZZO
Palazzo Cappa Cappelli è stato edificato al posto del preesistente Palazzo Ciampella in occasione della ricostruzione a seguito del terremoto del 1703. È frutto della rivoluzione dell’asse di Corso Vittorio Emanuele II, caratterizzata proprio dalla realizzazione di importanti e pregevoli esempi di edilizia civile.
I primi proprietari, durante la prima metà del XIX secolo, sono stati i marchesi Antonini. In seguito fu acquistato dal marchese Francesco Cappelli, che ne divenne lo storico proprietario. Giunge in eredità alla famiglia Cappa, con cui i Cappelli sono legati da vincoli di parentela.

LA FONDAZIONE
La Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre viene istituita a L’Aquila nel 2003 allo scopo di conservare, tutelare e valorizzare il patrimonio documentario e librario raccolto dal professor Giorgio de Marchis nel corso della sua carriera di storico dell’arte. Manifesti, locandine, inviti e brossure sono solo alcuni esempi delle tipologie documentarie che caratterizzano l’archivio. Cataloghi di mostre, monografie e saggi, che popolano la biblioteca, contribuiscono a restituire l’immagine di un periodo denso di cambiamenti non solo a livello sociale ma anche storico-artistico, quale gli anni Sessanta e Settanta in Europa. Dal 2018 abita gli spazi del secondo piano del Palazzo Cappa Cappelli che apre costantemente per eventi, mostre e collaborazioni con artisti ed enti.

CARLO MANGOLINI
Nato a L’Aquila nel 1970, autore e curatore, Carlo Mangolini si occupa di promozione culturale attraverso la realizzazione di progetti multidisciplinari.
Declina la propria attività in diversi filoni di ricerca, dalla progettazione di allestimenti ed eventi culturali all’attività autoriale di produzione artistica.
Filo conduttore del suo lavoro è la creazione di un metalinguaggio dove il fruitore dell’opera non è soltanto lo spettatore di un atto creativo ma la parte attiva di una messa in atto.