Boštjan Pucelj – Lo sguardo dell’Uomo / Pogled Človeka

Informazioni Evento

Luogo
DOUBLEROOM
via canova 9, Trieste, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

lunedì > giovedì 17-19

Vernissage
23/03/2015

ore 18

Artisti
Boštjan Pucelj
Curatori
Denis Volk
Generi
fotografia, personale

L’artista dimostra sensibilità per l’essere umano e per i problemi personali o sociali, spesso per caso, o di proposito, ignorati, segnalandoli e richiamando l’attenzione su di loro in modo non invadente.

Comunicato stampa

Lunedì 23 marzo alle 18, al DoubleRoom arti visive di via Canova 9 si inaugura “Lo sguardo dell'Uomo/Pogled Človeka”, personale del giovane artista sloveno Boštjan Pucelj con i suoi cicli di fotografie concettuali: "Nonna/Babi", "Dispersi in azione/Pogrešani v akciji" e "iTchiba". L'artista dimostra sensibilità per l'essere umano e per i problemi personali o sociali, spesso per caso, o di proposito, ignorati, segnalandoli e richiamando l'attenzione su di loro in modo non invadente.
La mostra è organizzata dal DoubleRoom arti visive Trieste in collaborazione con il Consolato Generale della Repubblica di Slovenia di Trieste e il Ministero della Cultura della Repubblica di Slovenia, e con il supporto di Cockta (Atlantic grupa), e sarà visitabile fino al 2 aprile dal lunedì al giovedì dalle 17 alle 19.

inaugurazione lunedì 23 marzo 2015 alle 18

Lo sguardo dell’Uomo
Boštjan Pucelj è artista concettuale della generazione più giovane che si avvale del mezzo espressivo della fotografia. Quasi tutte le opere concettuali vengono eseguite in cicli come fotografie, video oppure libri d'artista. Per le sue opere è stato premiato.
Alcuni cicli di fotografie hanno trattato il tema dell’assenza, della perdita o della morte di persone vicine. Così avviene per il ciclo Babi / Nonna in cui ricorda l'appartamento della nonna, dove risulta essere ancora molto presente, sia pur deceduta. Il ciclo risulta intimo, personale, esprime i sentimenti dell'artista. Il tema della morte viene trattato pure nel ciclo in divenire Zbogom / Addio, nel quale fotografa i luoghi dove le persone si sono suicidate. Il contrasto tra l'idillica fotografia paesaggistica e il fatto che lì vi sia morto qualcuno, fa notare che il sucidio è una caratteristica degli Sloveni e un problema nazionale, allo stesso tempo si tratta di un disagio personale, di un conflitto interiore e di una decisione. I cicli di fotografie che trattano il tema della morte indicano chiaramente anche la problematica di coloro che perdono le persone vicine ed elaborano la tristezza, nel caso del fotografo diventano parte di esso.
L'alienazione, le manchevolezze e le dimenticanze della società vengono affrontate dall'autore nei cicli Totalna razprodaja / Svendita totale e Človeško kraljestvo / Il regno umano, ma pure nel ciclo in divenire Pogrešani v akciji / Dispersi in azione. Per questo l'artista ha cercato nell'ambiente circostante i carrelli della spesa in luoghi inusuali, o con funzioni insolite, fotografandoli. Alcuni sono stati dimenticati dall'uomo, buttati o portati altrove, in luoghi non consoni, e lasciati là – per esempio in un fiume, in un ruscello, sotto un ponte, in un cespuglio, nel bosco. Altri sono stati trasportati a casa e usati ogni giorno; sono diventati parte della sua vita. Tra la persona e l'oggetto viene instaurato un rapporto personale, oppure non si giunge a questo. Senza volerlo personifichiamo il carrello, lo eleviamo a livello umano e del ruolo che detiene nella società in cui ciascun individuo è particolare.
Non possiamo esimerci dal ruolo del singolo nella società o degli avvenimenti neppure nel ciclo iTchiba che è stato preparato dall'artista nell'anno 2014 come parte di un progetto di gruppo Instgram – work in progress della galleria Fotografija di Lubiana, cui ha partecipato. Dieci partecipanti hanno ripreso con telefonini intelligenti per 11 giorni motivi a piacere, ogni giorno hanno pubblicato una fotografia sulla pagina web. Lì le fotografie erano disponibili per essere viste, ma venivano proiettate anche in galleria. Pucelj ha fotografato gli animali nel pollaio e documentato la loro vita. Ha colto l'ambiente in cui vivono – il pollaio, la società dei polli, le attività dei polli, la loro »produzione«, è riuscito a cogliere però pure la gerarchia e i rapporti tra le galline. Come in altri cicli anche in questo è possibile cogliere molte analogie con la società umana. Se la gallina fosse un uomo, un pollaio simile potrebbe essere un campo bellico, o di concentramento, una prigione, oppure semplicemente un campo di lavoro. Le galline ci aiutano ad affrontare questa problematica con umorismo, prendendo le distanze, quasi non si trattasse di probemi che ci riguardano, oppure al contrario, viviamo i problemi ancora più intensamente.
Boštjan Pucelj dimostra una particolare sensibilità nel cogliere i problemi dell'uomo e per i problemi sociali, per caso o di proposito, sottaciuti. Ce li fa notare e li propone in modo non impositivo, consentendo alle singole persone di vederli, se lo vuole, oppure di vedere qualcosa d'altro. L'approccio artistico dell'autore allo stesso tempo assomiglia all'atteggiamento di un buon amico o di un abile psicoterapeuta che allo stesso modo consente di scorgere quanto sinora non notato e la situazione reale non vista, pur non imponendoci di farlo.
Denis Volk
Traduzione/Prevod Jasna Merku

Boštjan Pucelj (1979, Novo Mesto) si è laureato in Geodesia alla Facoltà di Ingegneria Civile di Lubiana. Per il suo lavoro è stato premiato più volte: nel 2005 con il secondo premio al concorso Fotografia dell’anno 2005 della rivista Emzin, nel 2006 con il premio Četrtek al festival Fotopub, nel 2007 per il libro d’artista, premio attribuitogli dal Centro e galleria P74. Vive ed opera a Novo Mesto.