B di Beauté. Baudelaire, Boldini, Bellandi
La mostra, dal titolo B di Beauté. Baudelaire, Boldini, Bellandi con testo critico di Alice Ensabella, nasce dal concetto di modernità che Charles Baudelaire esprime nel suo testo del 1863
Comunicato stampa
La mostra, dal titolo B di Beauté. Baudelaire, Boldini, Bellandi con testo critico di Alice Ensabella, nasce dal concetto di modernità che Charles Baudelaire esprime nel suo testo del 1863, Le peintre de la vie moderne e che ha suggerito un azzardato e insolito dialogo tra due artisti, Luca Bellandi e Giovanni Boldini, così lontani cronologicamente. “La modernità è il transitorio, il fuggitivo, il contingente, la metà dell’arte, la cui altra metà è l’eterno e l’immutabile”. La pennellata rapida, che Baudelaire definisce “[…] un fuoco, un’ebrezza di matita, di pennello, che somiglia quasi ad un furore, […] la paura di non essere abbastanza veloci, di lasciarsi scappare il fantasma prima che la sintesi ne sia estratta e colta”, è certamente la cifra stilistica che ad un primo sguardo permette di associare l’opera di Bellandi a quella di Boldini e ha permesso a noi, come museo d’impresa, un’efficace mostra con opere del Patrimonio sui temi della modernità e della bellezza che fosse anche un omaggio al raffinato pensiero di Charles Baudelaire in occasione dei 200 anni dalla sua nascita.
Didascalie:
Giovanni Boldini, Ritratto di Lady Nanne Schrader, nata Wiborg, 1903, olio su tela. Courtesy Bottegantica Milano.
Luca Bellandi, Slow I’m Juggler, 2008, tecnica mista su tela. Patrimonio artistico Gruppo Unipol.