Ayoub Naseri – UnSexsured Iran

Informazioni Evento

Luogo
STUDIO D'ARTE EVASIONI
Via Dei Delfini 23, Roma, Italia
Date
Dal al

dal lunedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00

Vernissage
20/09/2013

ore 19

Artisti
Ayoub Naseri
Curatori
Eleonora Santonocito, Federica Cammilloni
Generi
fotografia, personale
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In mostra fotografie realizzate dal 2006 al 2012 tratte da diversi progetti, a cui l’artista ha lavorato in Iran, senza riuscire nell’intento di esporle.

Comunicato stampa

L’Evasioni Art Studio ospiterà dal 20 al 30 Settembre 2013 la mostra personale del fotografo iraniano Ayoub Naseri: UnSexsured Iran. Il Corpo oltre la censura, a cura di Eleonora Santonocito e Federica Cammilloni, In mostra fotografie realizzate dal 2006 al 2012 tratte da diversi progetti, a cui l’artista ha lavorato in Iran, senza riuscire nell’intento di esporle.
Come sarebbe vivere in casa propria senza avere la possibilità di essere sé stessi? Se ci venisse negata la possibilità di dire apertamente la nostra opinione, di vestirci nel modo che più ci rispecchia, di leggere i libri che ci piacciono, di correre per la strada, o di gridare, come ci sentiremmo? UnSexsured Iran è il punto di vista di un giovane iraniano che ha trasformato il suo sguardo in una “pretesa di libertà”, che solo qui in Europa ha potuto esprimere attraverso le fotografie, lontano dal controllo della censura.
Il corpo, lontano dall’essere simbolo proibito della sessualità, è l’immagine esteriore con cui ciascuno di noi si presenta al mondo, è il limite estremo tra la nostra interiorità e l’esteriorità che spesso si nasconde dietro maschere fatte di lunghi veli, di abbondante trucco, o di regole imposte. Cosa c’è aldilà del corpo di una persona che si nasconde? Aldilà delle restrizioni o delle semplici apparenze?
Ayoub Naseri ci propone una serie di focus su un corpo tornato ad un primitivo rapporto con la natura; un corpo che diventa tutt’uno con la roccia delle caverne di Karaftoo; un corpo in cui è dichiaratamente assente la presenza del viso, elemento che ci mette in relazione con il mondo e che non vedendo siamo costretti a cercare e desiderare per riconoscerci; un corpo in cui gli elementi naturali diventano prosecuzioni degli arti, che nudo, senza barriere e senza restrizioni è privo di un punto di vista esclusivamente sessuale. L’osservatore è chiamato a partecipare alla visione degli scatti selezionati e immergendosi nel mondo personale di Ayoub Naseri, può avvicinarsi ad una nudità imperfetta, fino a giungere sulle strade trasparenti dell’interiorità. Una riflessione per immagini, quella che Ayoub Naseri ci propone, per capire cosa sia per lui l’arte e la libera espressione.
Io vado, madre/ Se non torno/ sarò fiore di questa montagna/ frammento di terra per un mondo/ più grande di questo. (Latif, poeta Kurdo)

Ayoub Naseri è nato a Bookan (Kurdistan, Iran) nel 1980. Ha frequentato la Facolta' di Architettura dell' Universita' di Tabriz e successivamente l' Universita' di Arte di Teheran fino al 2007. Dal 1999 al 2003 espone in Iran, coinvolto in diversi progetti personali come quello del 2000 dedicato alle persone con disabilità. Nel 2002 partecipa con l’installazione “Contact” alla seconda Biennale di Arte Concettuale del Museo d’Arte Contemporanea di Teheran. Arrivato in Italia nel 2012 ha esposto al Sottoscala 9 di Latina con la serie Eurydice’s Labyrinth, ai Magazzini Popolari, presso l’Atelier di Roberta Sanges, alla B-Gallery e al Festival indipendente di fotografia "Occhi Rossi" di Roma in collaborazione con Salam Aram e alla Festa Bianca a cura di Federica Lenzi a Orbetello.

Fattorie Migranti: l’ Evasioni Art Studio durante la mostra di Ayoub Naseri ha collaborato con Fattorie Migranti, azienda agricola alle porte di Roma. Il progetto di Fattorie Migranti è promosso dal Comune di Roma – Dipartimento per la Promozione delle Politiche Sociali e della Salute e Dipartimento Tutela Ambientale e del Verde di Roma Capitale - e dalla cooperativa sociale PID. L’azienda punta a insegnare il lavoro ad un gruppo di migranti o ex detenuti che vogliono ritrovare il loro posto nella società, imparando un mestiere, acquisendo una specializzazione, creando una vera e propria cooperativa di agricoltura sociale. L’idea è quella di unire la valenza sociale del progetto all’altissima qualità dei prodotti. Per questo nelle cucine ci sono cuochi professionisti che seguono passo passo la lavorazione dei prodotti. Per questo tutti i prodotti sono fatti interamente a mano, senza conservanti o altre sostanze chimiche. Per questo sono speciali: assaggiare per credere.
L’inaugurazione della mostra sarà un’occasione per avvicinarsi a questo progetto culinario e sociale.