Atak / Francesca Ghermandi

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO
Via Dell'archiginnasio 2, Bologna, Italia
Date
Dal al
Vernissage
01/03/2012
Artisti
Francesca Ghermandi, Atak
Uffici stampa
PEPITA PROMOTERS
Generi
doppia personale, fumetti
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Con la mostra di Atak, realizzata in collaborazione con il Goethe Institut, si apriranno le porte dell’universo bizzarro, caotico e stralunato dell’artista, solo alla apparenza semplice e infantile. Mentre Francesca Ghermandi è una delle più prolifiche ed eclettiche autrici italiane, riconosciuta e amata anche all’estero per tutta la sua produzione: dal fumetto, all’illustrazione e l’animazione.

Comunicato stampa

Atak (Germania)-Museo Archelogico 2 marzo – 8 aprile; inaugurazione 1 marzo

Con la mostra di Atak, realizzata in collaborazione con il Goethe Institut, si apriranno le porte dell’universo bizzarro, caotico e stralunato dell’artista, solo alla apparenza semplice e infantile. Un mondo “matto” in cui realtà e finzione si confondono continuamente e dove la complessità e il grottesco si annidano anche dietro ai colori più sfavillanti. La mostra presenta per la prima volta in Italia una panoramica dell’opera del fumettista tedesco in una narrazione continua che tocca le sue sperimentazioni più radicali: il fumetto - Atak diventa il leader indiscusso di una generazione che nasce dalle ceneri della Germania dell’Est dando nuova linfa alla produzione tedesca - il gioco - matrice di una poetica e sprone alla sperimentazione di diverse possibilità espressive come la costruzione tridimensionale di veri e propri giocattoli- l’illustrazione per ragazzi e adulti, la reinterpretazione della tradizione - quella dei comics di Tin Tin come quella dei classici tedeschi come Struwwelpeter - il racconto per immagini e la serigrafia.

Illustratore, fumettista, graphic designer e giornalista, Atak è considerato uno dei più brillanti esponenti della scena dell’arte contemporanea berlinese. Fortemente attratto dalla cultura pop americana, con le sue incursioni nel mondo della pubblicità, del cinema e dei supereroi, Atak si distingue per la sua capacità di mantenere uno stile originale e bizzarro nelle sue diverse sperimentazioni linguistiche attraverso il disegno.

Atak, pseudonimo di Georg Barber, nasce a Francoforte nel 1967. Il nome d’arte con cui firma tutte le sue opere rappresenta un mix tra “Art” e “Attacke”. Cresciuto nell’ambiente alternativo della musica punk e del fumetto underground di Berlino Est, studia alla Visual Communications alla Hochschule für Künste di Berlino. Nel 1989 è tra i fondatori del gruppo di fumettisti “Renate” e dell’omonima rivista e, nel 1992, pubblica la sua prima graphic novel. Nel 1997 dà vita alla serie “Wondertüte”, di cui sono usciti otto titoli, tutti pubblicati da Reprodukt. Dopo alcune tappe come docente ad Amburgo, Gent (Belgio) e Offenbach, attualmente insegna illustrazione alla Hochschule für Kunst und Design Halle di Berlino. Dal 2002 si occupa della rubrica “Zeitzeichner” sulla rivista tedesca “Das Magazin“, in cui presenta mensilmente illustratori e fumettisti della scena internazionale. Il suo primo libro pubblicato in Italia è Mondo Matto, uscito nel 2010 per Orecchio Acerbo.

Francesca Ghermandi (Italia)

Officina Ghermandi (Museo Archelogico 2 marzo – 8 aprile; inaugurazione 1 marzo)

Francesca Ghermandi è una delle più prolifiche ed eclettiche autrici italiane, riconosciuta e amata anche all'estero per tutta la sua produzione: dal fumetto, all’illustrazione e l’animazione. La mostra dal titolo Officina Ghermandi esplora dall'interno l'universo dell’artista, entrando nel laboratorio del lavoro preparatorio e del metodo creativo. Un metodo particolare quello della Ghermandi, che vive di una gran quantità di disegni preparatori, come a volersi lasciare andare al flusso del disegno nella convinzione di arrivare così all’esito più convincente. Per questo, accanto alle tavole originali, si darà gran spazio ai materiali preparatori, le matite, i bozzetti, gli appunti che costituiscono quella fucina creativa che il lettore/spettatore non può normalmente vedere e comprendere.

Francesca Ghermandi è tra i maggiori autori di fumetto italiani. Le sue storie trascinano il lettore in universi indipendenti, mondi assolutamente innovativi, capaci di reinventarsi e stravolgersi a ogni vignetta. L’autrice ha sviluppato uno stile di derivazione disneyana con rotondità e character definiti, ma la sua è una rivisitazione contemporanea e personale che filtra la lezione di Jacovitti e quella di Andrea Pazienza. La ricchezza, i dettagli e la pura e semplice esuberanza dei suoi lavori dimostrano come la Ghermandi sia guidata dal piacere di creare immagini e, soprattutto, dalla passione per il racconto, che ha recuperato dalla lezione del gruppo Valvoline. L’impatto grafico è potente e universale; anche quando l’ambientazione è fantasiosa e irreale, il legame con la quotidianità è sempre presente.

Nata a Bologna nel 1964, dove vive e lavora, Francesca Ghermandi, figlia dello scultore Quinto Ghermandi e della pittrice Romana Spinelli, ha iniziato a disegnare fin da bambina. Nel 1983 si iscrive alla Facoltà di Architettura che frequenta per qualche anno e parallelamente si forma grazie all’insegnamento del gruppo “Valvoline” e di Andrea Pazienza. Le prime pubblicazioni sono a linea chiara, in bianco e nero, si tratta essenzialmente di illustrazioni e fumetti brevi. Successivamente crea personaggi pop e surreali, tra cui Hyawatha Pete, Helter Skelter e Joe Indiana. Realizza diversi romanzi a fumetti e raccolte di disegni, come i volumi di Pastil (1998/2001), Bang! Sei Morto (2003), Un’estate a Tombstone (2006), Grenuord 2007), Cronache dalla palude (2010). All’attività fumettistica, affianca illustrazioni per libri per ragazzi, progetti d’animazione (come nel 2005 il filmato di apertura della 62° Mostra del Cinema di Venezia) e di design.

Il confine

II tema del “confine” sarà uno dei focus centrali della VI edizione di BilBOlbul, a partire da alcuni incontri che anche quest’anno nascono dalla collaborazione tra il Festival e Alma Mater Studiorum Università di Bologna - Facoltà di Lettere e Filosofia. Attraverso il dialogo con Atak (Germania), Francesca Ghermandi (Italia), Blutch (Francia), Isabel Kreitz (Germania) e il confronto con il loro lavoro si parlerà del confine secondo diverse declinazioni: le contaminazioni del fumetto con le altre arti, i confini all’interno di una comunità che portano all’emarginazione sociale, i confini e i conflitti geopolitici, la soglia tra adolescenza ed età adulta, il confine che separa il passato e il presente del nostro Paese. A questi incontri se ne collegheranno altri che vedranno protagonisti fumettisti, scrittori e giornalisti e si terranno nelle librerie della città e all’Auditorium di Biblioteca Salaborsa. Tra gli artisti coinvolti: Paolo Bacilieri, David B (Francia), Marino Neri, Mara Cerri e Magda Guidi, la regista Alice Rohrwacher, Giorgio Vasta, BlexBolex (Francia), Alessandro Tota, Nicola Lagioia, Fred Bernard (Francia).

Il fumetto contemporaneo

BilBOlbul riconferma la propria attenzione verso il fumetto contemporaneo attraverso le esposizioni di alcuni tra gli artisti più innovativi del panorama contemporaneo internazionale.

Blutch (Francia)

Le voyeur - Museo internazionale e Biblioteca della Musica

Le voyeur è il titolo della mostra di Blutch uno degli autori francesi più importanti degli ultimi vent’anni. Negli spazi del museo si svilupperà un percorso che ha come fulcro il rapporto fra sguardo e il desiderio: il corpo femminile, la complicità fra modella e pittore, la forza di immagini surreali e fortemente sensuali, ma anche un fervido confronto con le altri arti, il cinema, la danza, il teatro… lo spettatore è invitato a spiare dal buco della serratura le opere dell’artista, che dialogano e si e confondono con le atmosfere del Museo della Musica e la bellezza dei suoi antichi strumenti musicali. Nato a Strasburgo nel 1967, Blutch, pseudonimo di Christian Hincker, è uno degli autori più apprezzati della sua generazione. Dopo gli studi di Arti Decorative a Strasburgo, viene scoperto grazie a un concorso organizzato dal mensile "Fluide Glacial”. Le sue prime serie (Waldo's Bar, Mademoiselle Sunnymoon) sono caratterizzate da uno humour onirico. Dalla metà degli anni ’90, Blutch diventa un autore di riferimento, non solo in Francia. Con la straordinaria serie Mitchum e successivamente con Peplum, Blutch conferma il suo successo. Seguono Le petit Christian che racconta con ironia e comicità l’infanzia dell’autore, Le roi de Paris un affresco della Parigi degli anni ’30 in cui autoritratto e finzione si intrecciano. Oltre alle storie a fumetti pubblica illustrazioni su Libèration, Les inrockuptibles e New Yorker. Nel 2009 riceve uno dei maggiori riconoscimenti nel campo del fumetto: il Gran Premio della Città di Angoulême come miglior autore. La sua ultima opera Pour en finir avec le cinéma, costruisce, attraverso grandi icone del cinema - Lancaster, Gabin, Luchino Visconti, Claudia Cardinale… - un omaggio alla settima arte e una profonda riflessione sulla creazione dell’immaginario di un artista.

Blexbolex (Francia) - Squadro stamperia galleria d’arte

Di grande impatto visivo ed emotivo la mostra che Blexbolex (al secolo Bernard Granger) realizzerà per la stamperia galleria d’arte Squadro; si tratta di una prima dell’autore in Italia, una produzione ad hoc in occasione del Festival. Blexbolex è considerato uno dei pochi artisti della nuova generazione che abbia saputo proseguire in modo originale lo stile di Jooste Swarte. Il suo tratto, squadrato e stilizzato ricorda i gialli degli anni '50-'60 e i manifesti di Jacques Tati. Nato ad Aurillac, in Francia, nel 1966, è un fumettista e illustratore tra i più apprezzati dalla scena contemporanea d’Oltralpe. Entrato nella scuola d’arte per diventare pittore, ha cambiato vocazione dedicandosi alla serigrafia. Nel 1992 ha iniziato a pubblicare da sé i suoi libri, attraverso i quali ben presto si è fatto notare dalle più prestigiose case editrici francesi, con cui oggi collabora regolarmente. Trasferitosi in Germania, ha diretto un atelier alla School of Art and Design di Berlin-Wessensee e ha continuato a sedurre un numero crescente di lettori. Nel 2009 con il libro Imagier des gens vince il titolo di libro più bello del mondo alla Fiera del Libro di Lipsia. In Italia sono state pubblicate da Orecchio acerbo due tra le sue opere più innovative e dirompenti: Stagioni (2010) e Immaginario (2008).

Bendik Kalternborn (Norvegia) - Ram Hotel

L’arte della Norvegia è rappresentata dal fumettista Bendik Kalternborn, tra i fondatori del collettivo norvegese Dongery, gruppo di autori che lavorano a cavallo tra le arti (disegno, musica, fumetto, grafica, video) con un forte spirito anticonformista e provocatorio. Nonostante la giovane età (l’artista è nato a Oslo nel 1980) Kaltenborn è pubblicato su riviste internazionali prestigiose quali “The New Yorker”, “The New York Times”, “Le monde diplomatique norge” e riceve numerosi premi tra i quali “The Sproing award” nel 2010 per il miglior fumetto norvegese.

Kuš! (Lituania) - Elastico artshop

Nuovi territori si aprono al fumetto: il panorama lituano si racconta a BilBOlbul attraverso uno dei magazine più interessanti del momento, Kuš!. Costituito da un gruppo di giovanissimi autori lettoni, coordinati dallo svizzero David Schilter, il collettivo Kuš! oltre a produrre l’omonima rivista, organizza eventi culturali, mostre e workshop, con lo scopo di promuovere il fumetto come arte in Lettonia, e far conoscere artisti lettoni nel resto del mondo. Spazio creativo attorno alla dimensione del fumetto e del disegno, Kuš! pubblica l’opera di alcuni degli autori più interessanti della scena contemporanea internazionale (Marko Turunen, Amanda Vahamaki, Brecht Vandenbroucke, ecc.) creando numeri monografici e dando spazio ai giovani artisti emergenti.

Mara Cerri e Magda Guidi (Italia)

Mara Cerri e Magda Guidi sono le autrici di “Via Curiel 8”, cortometraggio d’animazione vincitore del Torino Film festival 2011 nella sezione Italiana Corti. Tratto dal libro illustrato Via Curiel 8 di Mara Cerri, pubblicato nel 2009 da Orecchio acerbo, la storia si concentra sulle vite parallele, gli incontri mancati e la possibilità di opporsi al normale scorrere del tempo. Dei 4000 disegni, realizzati nell’arco di quasi due anni, dipinti a mano, in acrilico su carta, la mostra ripropone un’ampia selezione (più di 100 opere originali) disposta in sequenze progressive che svelano e raccontano il movimento dei personaggi nelle sbavature e nella stratificazione del colore. Mara Cerri nasce a Pesaro nel 1978. Si diploma all’Istituto Statale d’Arte – Scuola del Libro – di Urbino, nella sezione Cinema d’animazione, e frequenta successivamente il Biennio di Perfezionamento in Cinema d’animazione. Dal 2003 inizia a lavorare come illustratrice di libri per ragazzi, collaborando con diverse case editrici italiane (orecchio acerbo, Fabbri, El, Emme ,Carthusia, Fatatrac) ed estere ( Grimm Press, Milan). Magda Guidi nasce a Pesaro nel 1979. Si diploma presso lo stesso istituto. Realizza cortometraggi animati, selezionati in numerosi Festival italiani e internazionali.Nel 2005 disegna una sequenza in animazione per il cortometraggio Il nano più alto del mondo diretto da Francesco Amato,e prodotto dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Nel 2009, con Andrea Petrucci e Sergio Gutierrez,realizza un film d’animazione, per lo spettacolo teatrale L'ultima volta che vidi mio padre, per la regia di Chiara Guidi (Socìetas Raffaello Sanzio).

Lorenzo Bravi, Valentina Paci, “H”, Dr. Pira (Italia)

Forme dell’assenza è un progetto espositivo che racchiude visioni che esemplificano alternative produttive indipendenti di alcuni giovani artisti provenienti da diversi ambiti espressivi. La mostra prevede una selezione di singoli progetti racchiusi nel tema cornice dell’assenza. Una considerazione, quella dell’assenza, che viene declinata in una proposta collettiva che mescola forme e linguaggi (fumetto, cartotecnica, illustrazione, grafica, stampa artigianale), saccheggia iconografie per dare forma a singole voci personali.

BilBOlbul Ragazzi (mostre, laboratori, incontri, proiezioni, visite guidate)

BilBOlbul Ragazzi è un festival nel festival, con un programma dedicato agli oltre 10.000 bambini ad oggi coinvolti in attività didattiche in scuole, biblioteche, librerie e centri commerciali di Bologna e dell’Emilia-Romagna.

La programmazione prevede mostre, incontri con autori, dediche e numerose attività laboratoriali con importanti fumettisti come Francesca Ghermandi, Atak, Adriano Carnevali, Tuono Pettinato, Giulia Sagramola, Sualzo, Marina Girardi e molti altri… Quest’anno anche una produzione: Stefano Ricci, tra i più stimati artisti e disegnatori contemporanei, giungerà da Amburgo proprio per lavorare ad un workshop di alcuni giorni e alla creazione di un libro con bambini delle scuole elementari. BilBOlbul Ragazzi intende avvicinare i più giovani all'universo del fumetto con l'obiettivo di far emergere il grande potenziale pedagogico di questo linguaggio, investendo nella formazione di nuovi lettori e sostenendo produzioni originali e di qualità.

In questa direzione va un’altra grande novità dell’edizione 2012: un progetto nazionale di alfabetizzazione al fumetto, promossa da IGD e Coop Scuola che ha toccato insegnanti e alunni di Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Lazio, Abruzzo, Toscana e Campania e che avrà in BilBOlbul 2012 il suo momento di premiazione e esposizione.

Il luogo dedicato alle attività per bambini e ragazzi sarà la Cineteca di Bologna. Saranno inoltre organizzate attività presso i molteplici luoghi del Festival: la Biblioteca Salaborsa Ragazzi per i laboratori, le librerie per incontri con gli autori e dediche, il cinema Lumière per le proiezioni.

Adriano Carnevali e i Ronfi (Cineteca di Bologna)

Arrivano a Bologna con la loro flemma i Ronfi, accompagnati dall’inseparabile Adriano Carnevali, disegnatore umoristico, scrittore, autore di programmi radiofonici e televisivi, enigmista e molto altro ancora, ma soprattutto “papà dei Ronfi”. I Ronfi sono piccoli roditori dotati di lunghe orecchie pelose e di un grande naso. Appaiono per la prima volta sul “Corriere dei Piccoli” nel 1981. Il loro autore-papà li definisce come “dei veri e propri ‘disadattati della natura’ (che farebbero l'infelicità di un Konrad Lorenz): sono pigri (come dice il loro nome), piuttosto sciocchini e, per di più, presuntuosi e saccenti”. Il mondo dei Ro
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