Astratto e Natura
Astratto e Natura è la seconda mostra allestita nell’ambito del progetto “Esposizioni fuori luogo” inaugurato lo scorso maggio a Viterbo e che l’associazione culturale ProgettArte3D sta portando avanti al fine di esporre l’arte contemporanea nei luoghi di lavoro in modo discreto ma incisivo.
Comunicato stampa
Astratto e Natura è la seconda mostra allestita nell’ambito del progetto “Esposizioni fuori luogo” inaugurato lo scorso maggio a Viterbo e che l’associazione culturale ProgettArte3D sta portando avanti al fine di esporre l’arte contemporanea nei luoghi di lavoro in modo discreto ma incisivo.
La ProgettArte3D porta 5 artisti in mostra: Francesca Carle, Erika Haller, Giuseppe Rossi, Luca Scarantino e Maria Grazia Tata che si esprimono in modi diversi, alcuni sono impegnati in una ricerca astratta, come Carle, Haller e Scarantino, mentre altri, come Tata e Rossi, attingono ai materiali e alla poetica del mondo della natura. Tutti hanno in comune l’amore per il territorio dove hanno scelto di vivere e lavorare.
Il percorso artistico di Francesca Carle si esprime in forme e colori puri, in una scrittura onirica con linee vorticose, circolari che sembrano espandersi, contrarsi e scontrarsi e si perdono in spazi cosmici di blu oltremare, dove appaiono come fili dai mille capi che lievitano in arabeschi e c’è un perdersi e ritrovarsi ossessivo.
Dai suoi viaggi Erika Haller porta ricordi particolari e frammenti di materia che poi colloca nelle sue opere, facendo degli elementi naturali come la terra, la sabbia e il paesaggio i soggetti protagonisti della sua ricerca astratta. Opere in cui i diversi materiali interagiscono permettendo una lettura dell'immagine tra luce, ombra ed emozioni.
Del “dendronaturalismo” di Giuseppe Rossi dice molto bene Alessandra Corsi: “ …mette l’attenzione sui tronchi contorti e nodosi di ulivi e castagni… sceglie il particolare, lo seleziona, lo ingrandisce e lo fa proprio; la pianta secolare diviene il testimone muto e immobile del vissuto umano, del lavoro, della fatica, del piacere, delle passioni, della morte degli esseri viventi che intorno ad essa hanno condotto la propria esistenza”.
Luca Scarantino, scultore e designer della pietra presenta una scultura in marmo di Carrara: "Spazio verticale ". Si tratta di un lavoro di ricerca puramente astratto ispirato all’origine di questo materiale lapideo: la montagna e le Alpi Apuane. La scultura, non più figurativa, non più statuaria, diventa astratta, senza inseguire un risultato ma aspettando che esso si materializzi raggiungendo il giusto peso. La natura del marmo diventa il mezzo e si trasforma nella ricerca di luci e ombre in uno spazio verticale senza limiti .
Anche la ricerca artistica di Maria Grazia Tata, si rivolge al mondo della natura, alla sua energia e sacralità, in particolare all’albero, legato ad archetipi, simboli e miti. Per questa artista, gli elementi poveri quali rami, cortecce, semi e foglie si contaminano con tavole di recupero, stoffe, ferri e materiali vari. In mostra, alcune opere dedicate agli Haiku giapponesi classici, piccole poesie di 17 sillabe, legati al sentimento della natura.