Artoldo – Clavis Artis
ATB Associazione Culturale presenta la ricerca videoinstallativa “CLAVIS ARTIS” del collettivo
ARTOLDO.
Comunicato stampa
ATB Associazione Culturale presenta la ricerca videoinstallativa "CLAVIS ARTIS" del collettivo
ARTOLDO composto da Sara Ferro e Chris Weil. L'esposizione, dal 24 febbraio al 10 marzo 2023 presso lo
spazio espositivo di ATB Associazione Culturale, è stata pensata come parte del progetto # doppiOverso,
espressione delle attività dell'Associazione per la stagione espositiva e culturale dedicate al l’indagine sulla
contemporaneità attenta alle apparenze, dove la sostanzialità abdica sempre più spesso a favore
dell’esteriorità, immagine di una cultura contemporanea talvolta immedesimata con gli stereotipi di
un’esistenza spesso illusoria in un mondo che ha smarrito tanto del suo valore. In questo 2023, ATB
Associazione Culturale conduce questa analisi attraverso il lavoro di artisti e autori le cui ricerche sono
lontane dall’uniformarsi alla narrativa massificata, fornendo nuovi spunti e stimoli di approfondimento
riflettendo sull’idea del “doppio” sia come smarrimento dell’identità che si disgrega nella solitudine
dell’incomunicabilità o nell’egocentrismo che si ostina su posizioni immobili, sia nel recupero attivo del
confronto con il diverso in una mimesi quasi irreale tra l’essenza e l’apparenza.
La ricerca caleidoscopica di Sara Ferro e Chris Weil sorge dai luoghi più reconditi e misteriosi della storia
dell’arte e dell’antichità: la mitologia greca si interseca con quella medievale italica, la tradizione d’oltralpe
con quella antichissima dell’illustrazione per tarocchi, ostentando una seducente commistione di generi che
meraviglia e incuriosisce, ma lascia anche sgomenti. In una perfetta unione fra Corpo, Anima e Spirito,
l’alchimia si lega in modo indissolubile all’arte, sottolineandone l’aspetto esoterico e mistico. Le figure di
Clavis Artis si accartocciano su loro stesse, si frammentano e scompongono come se volessero liberarsi di
una rigidità affidatagli dal trascorrere del tempo. Quella del duo ARTOLDO è un’arte che trae ispirazione
dalle esperienze psichedeliche, con la reiterazione di motivi e frattali, ma anche dalle più disparate
sperimentazioni delle prime avanguardie. Attraverso l’ambiguità dei fasci di luce viene rivelato un perfetto
cadavre exquis: corpi, braccia allungate, volti, creature mitologiche e fantastiche, elementi naturali si
ricompongono, nel momento stesso della loro frammentazione, in esseri dalle mille valenze e testimonianze
dell’irrequieto inconscio umano. Il montaggio ritmico delle inquadrature e i continui ribaltamenti richiamano
il destabilizzante Ballet Mècanique del cinema cubista di Fernand Léger, una delle prime opere della storia a
essere definita “multimediale”, grazie all’unione fra immagini, movimento e musica. I grotteschi acquerelli,
utilizzati nel XVII secolo per illustrare e dare corpo al testo alchemico, trovano un moderno riscatto proprio
nell’ipnotico collage suggerito dagli incalzanti fotogrammi della videoarte. Le immagini, dunque, sembrano
ballare una danza macabra e meccanica che coinvolge lo spettatore e ogni forma del creato