Arthur Duff – In mostra

Il terzo appuntamento con il programma culturale proposto da Roberta Orio Studio a Palazzo Soderini, nel cuore di Venezia presenta il lavoro Arthur Duff, artista di fama internazionale la cui pratica artistica si estende da interventi su scala urbana a esposizioni personali e collettive.
Comunicato stampa
Il terzo appuntamento con il programma culturale proposto da Roberta Orio Studio a Palazzo Soderini, nel cuore di Venezia presenta il lavoro Arthur Duff, artista di fama internazionale la cui pratica artistica si estende da interventi su scala urbana a esposizioni personali e collettive.
L'opera d'arte, nella sua forma più potente, si evolve attraverso l'influenza degli altri, un processo passivo intrecciato a una certa apprensione nel liberare le emozioni.
Il modo in cui interpretiamo l'impatto degli oggetti che incontriamo dipende dal fatto che essi appaiono portatori di benefici o di rischi. In uno stato di esposizione "pubblica", l'arte si trasforma in una pratica sociale e culturale, meno dipendente dall'artista come entità individuale e più legata alle forze coesive che tengono insieme il corpo sociale: lo spettatore, le narrazioni storiche, gli elementi contestuali e altro ancora.
Quali qualità risiedono negli oggetti?
Come si legano le tracce al loro interno?
Cosa resta impresso?... e su cosa?
La serie di opere di Arthur Duff in mostra da Roberta Orio Studio nasce dallo studio della scultura come fenomeno verticale e connettivo.
Le opere di Duff sono oggetti dipendenti perché pendono da qualcosa o sono ancorate a qualche luogo pur intrattenendo un dialogo costante con la forza di gravità. Sono opere attive sia quando sono accese come circuiti connessi, sia quando sono spente come mera materia disconnessa, semplici segni nello spazio.
Realizzate rivestendo elementi al neon con un unico tubo in poliestere intrecciato, ogni opera inizia e termina nel trasformatore, formando un’unica linea continua.
Roberta Orio Studio
Roberta Orio Studio ha aperto per la prima volta le porte al pubblico durante la Venice Glass Week 2024 con la mostra La linea del fuoco incentrata sulla pratica artistica di Lino Tagliapietra, Cristiano Bianchin, Maria Grazia Rosin vista attraverso le fotografie della stessa Orio.
Una selezione d’archivio per raccontare esperienze vissute attraverso lo sguardo di fotografa, di chi ha sempre provato a guardare oltre alla materia, ad osservare l’opera come esperienza per restituirne una nuova lettura possibile.
Una mostra anticipatrice della linea curatoriale del programma 2025 incentrata su tre macro momenti di incontro: A porte aperte per visitare lo studio e scorrere l’archivio dei lavori realizzati; In mostra per conoscere i lavori di alcuni artisti con i quali nel tempo Roberta Orio si è relazionata e ha tessuto un rapporto di profonda stima; Parlami di te per mettere esperienze a confronto, presentare idee e progetti in format da tavola rotonda.
Nelle parole di Roberta Orio
Come dichiarato dalla fotografa: "Studio Roberta Orio è il mio studio, non una galleria. È il mio spazio libero, che vuole rimanere borderline, dove il filo conduttore dei progetti In mostra, dei momenti Parlami di te e di A porte aperte è rappresentato dai rapporti con le persone che ho incontrato negli anni e con le quali si sono create sintonie e affinità. Quindi, nello Studio Roberta Orio, si incontrano artisti, scrittori, designer, art director, grafici..., ma soprattutto amici, con i quali, nel tempo, mi sono riconosciuta, se non altro perché è proprio nell’approccio alle cose e agli eventi che mi sono ritrovata. Lo Studio Roberta Orio è un luogo fisico e non solo: è il mio spazio, dove realizzo i miei scatti fotografici, ma che dedico anche a quelle esperienze che mi hanno profondamente formata, regalandomi visioni di intenso piacere, pienezza, senso, progetto, vita. Niente regole, nessun allineamento, se non al piacere di stare insieme per ciò che siamo, per quello che facciamo, ma soprattutto per come ci poniamo. Se dovessi pensare a una linea curatoriale, immaginerei quella del tempo, che porta con sé esperienze sempre nuove, selezionandosi da sole. Un po’ come faccio con le mie fotografie: salvo quelle che ritengo interessanti, mentre le altre le archivio.
Chiudo con una citazione tratta dal libro Di cose, fatti e animali siciliani di Diego Mormorio che quest’anno apre le iniziative dello studio: "Io credo che la ricchezza e la laboriosità di un luogo si dovrebbe sempre accompagnare ad allegre riunioni, che creano armonia fra la gente. O forse mi sbaglio?"
Palazzo Soderini: brevi cenni architettonici e storici
Palazzo Soderini è un palazzo storico seicentesco su impianto gotico che si trova in Campo Bandiera e Moro a Venezia, tra San Zaccaria
e l’Arsenale, voluto dalla famiglia Soderini, originaria di Firenze. Nella facciata principale sono presenti quattro alte monofore, al piano nobile, su ballatoio continuo, cornice gotica a punta di diamante, interrotta dall’inserimento di un abbaino con volute laterali.
Due patere (XII – XIII sec.) in marmo greco, scudo gotico (XIV – XV sec.) in pietra d’Istria, entro comparto rettangolare e bassorilievo (XII – XIII sec.) in marmo greco. Le due targhe in facciata ricordano che qui vissero i fratelli Emilio e Attilio Bandiera.
Programma culturale 2025
16.03.2025, ore 17:30
Parlami di te
Diego Mormorio critico e scrittore presenta il suo libro “Di cose, fatti e animali siciliani”
20.03 — 22.4.2025, ore 18:00
In mostra
Roberto Da Pozzo art director in mostra
23.04 — 14.5.2025, ore 18:00
In mostra
Arthur Duff artista in mostra
17.05 — 22.6.2025, ore 11:30
In mostra
Discordia curatori e artisti in mostra
13.09 — 12.10.2025, ore 11:30
In mostra
Tomás Enrique Davis De Luca architetto in mostra
15.10 — 16.11.2025, ore 18:00
In mostra
Valeria De Lazzari figura poliedrica in mostra a Questa è la vita a cura di Jean Blanchaert