Armando Marrocco – Intrecci – anni ’60
Questa mostra pone in evidenza le opere degli anni sessanta e in particolar modo gli intrecci che l’artista realizzava in pieno clima di Arte Programmata e Cinetica, esponendo alla fine degli anni sessanta al Cenobio Visualità, storica galleria di Brera e punto di riferimento di quella generazione di artisti.
Comunicato stampa
Giovedì 21 marzo 2013, dalle ore 19, la Galleria Antonio Battaglia è lieta di inaugurare la mostra di Armando Marrocco, Intrecci - anni '60, a cura di Alberto Fiz, dopo l’ anteprima presentata all’ ultima edizione di Arte Fiera Bologna, sezione Solo Show.
Un focus su un importante periodo storico che ha segnato il lavoro dell’artista salentino, trapiantato a Milano nel 1962 su incoraggiamento di Lucio Fontana.
Questa mostra pone in evidenza le opere degli anni sessanta e in particolar modo gli intrecci che l’artista realizzava in pieno clima di Arte Programmata e Cinetica, esponendo alla fine degli anni sessanta al Cenobio Visualità, storica galleria di Brera e punto di riferimento di quella generazione di artisti.
Si tratta sempre di opere rigorosamente monocromatiche che l'artista realizzava con materiali piuttosto semplici, come il legno, il cartone bianco o ondulato. Dal giallo, al rosso, all' azzurro, all' oro...come ad esempio Rm, rosso Marrocco o Gm, giallo Marrocco, indicazioni che l’artista poneva sul retro di alcuni quadri per indicare un determinato tipo di colore, del quale se ne appropriava scientificamente, conferendo a queste opere matericità pittorica e insieme un assoluto rigore spaziale.
Insieme agli Intrecci saranno presentati i Multispazi illusori, opere in acciaio inox e plexiglass concepite sulla compenetrazione degli spazi attraverso giochi di riflessi e di elementi in movimento. Con una di queste Strutture cromate, Marrocco vinse il secondo Premio Silvestro Lega di Modigliana (ex aequo con Mario Nigro).
Un' importante mostra che storicizza l' artista in un' effervescente situazione artistica milanese, compresa tra il 1960 e il 1969.
Catalogo in galleria, con un testo intervista di Alberto Fiz.