Archeologia e residenze artistiche

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE MACC
Via Savoia, 2 09011 , Calasetta, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
23/06/2018

ore 17,30

Generi
arte contemporanea, serata - evento

Un week-end imperdibile a Calasetta, nella settimana del 23 e 24 giugno, con appuntamenti che spaziano dall’archeologia all’arte contemporanea e le tradizioni locali.

Comunicato stampa

ARCHEOLOGIA:
23 giugno / Dissertazione sul recente ritrovamento di una scultura raffigurante il dio Dioniso - Museo Macc ore 17.30

23 giugno/Presentazione al pubblico della scultura del dio Dioniso alla Torre Sabauda – Collezione Archeologica Armeni, piano terra ore 18.30

PROGETTO RESIDENZE ARTISTICHE:
23 giugno/ Inaugurazione mostra Track di-vento di-pietra Paulina Herrera Letelier e Francesca Romana Motzo - Torre Sabauda – spazio mostre temporanee, primo piano ore 19.00

24 giugno/ performance di Paulina Herrera Letelier e Francesca Romana Motzo in un luogo che non verrà svelato. Apuntamento al Museo MACC alle ore 10.30 per le coordinate.

Un week-end imperdibile ci attende a Calasetta nella settimana del 23 e 24 giugno con appuntamenti che spaziano dall'archeologia all'arte contemporanea e le tradizioni locali.
Iniziamo sabato 23 con la presentazione del recente ritrovamento di una scultura raffigurante il dio Dioniso seduto su di una pantera il cui approfondimento si svolgerà al Museo MACC prima di vedere la scultura in tutta la sua bellezza e raffinatezza presso la Torre Sabauda, già sede della Collezione Archeologica Armeni. I profumi inebrianti del vino offerto al mondo da Dioniso creano un interessante punto di contatto con il lavoro site -specific delle artiste in residenza da marzo Paulina Herrera e Francesca Romana Motzo, impegnate nell'allestimento del primo piano della Torre con una mostra che sviluppa il tema indagato della trachite locale, degli elementi caratterizzanti il territorio, del vino carignano che in qualche modo raccoglie , concentra, sublima tutto questo. A sottolineare il rapporto diretto sviluppato con la Cantina di Calasetta le due artiste realizzeranno un intervento performativo il giorno 24 mattina presso una delle torri del vino.
Per il MACC ferma convinzione è che il museo debba e voglia essere un attivatore culturale, un centro che conservi e promuova lʼarte, un motore che possa efficacemente contribuire allo sviluppo economico del territorio. Il programma del Museo MACC sviluppa contemporaneamente energie artistiche locali e presenze internazionali, in un ideale connubio di promozione e valorizzazione con un punto di forza soprattutto nei progetti delle Residenze e delle Mostre.

Il ritrovamento del dio Dioniso

Una piccola statua marmorea raffigurante Dioniso seduto all'amazzone su pantera è stata recentemente rinvenuta nelle campagne di Calasetta e segnalata alla Soprintendenza Archeologica ed è ora custodita nei locali della Torre Civica che già ospitano i pezzi della collezione Armeni. Mutila di parti importanti, la statua presenta comunque diversi punti di interesse e propone non pochi interrogativi su datazione, contesto di provenienza, non finitura di alcune parti, ragioni delle mutilazione ed altro. Un primo, parziale tentativo di inquadramento e messa a punto di queste problematiche avrà luogo sabato 23 Giugno alle ore 17.30 presso il Museo MACC in via Savoia 2 Calasetta con la presentazione al pubblico del manufatto a cura di Giampiero Vacca. A seguire, una breve passeggiata alla Torre Sabauda consentirà ai presenti di apprezzare la statua nella sua suggestiva collocazione. L'iniziativa è il prodotto della feconda collaborazione tra privati cittadini, Amministrazione Comunale e Fondazione Macc.

Il progetto residenze artistiche internazionali

Un progetto di accoglienza, scambio e crescita, in ambito artistico e sociale.
Invitare nel territorio del Sulcis Iglesiente artisti con esperienza internazionale può diventare un motore di energie e di valorizzazione dei luoghi e della cultura. Gli artisti ospitati, lavorano dalle 4 alle 8 settimane ognuno, in un laboratorio permanente che è tutto il paese di Calasetta interagendo con i cittadini e le maestranze locali: artigiani, pescatori, produttori, realtà imprenditoriali.

La prima residenza è quella delle artiste Paulina Herrera Letelier, architetta, designer, artista cilena e Francesca Romana Motzo, musicista, performer sarda, insieme per trovare ispirazione, in particolare, dalla trachite rossa, pietra tipica dell'Isola di Sant'Antioco. La loro residenza, iniziata a marzo, si conclude con una mostra – istallazione site specific alla Torre Sabauda dal titolo Track/ di-vento di- pietra , a sottolineare la forza onomatopeica della parola trachite e l'indagine del suono (traccia) da cui si dipanano tutti i ragionamenti.
Sottolinea il direttore del museo MACC:
"La residenza ha prodotto un indagine assai complessa e profonda che è in parte risolta da un trionfo di forme d'arte che si legano e si fondono straordinariamente. Paulina Herrera spazia con grande disinvoltura dal disegno alla pittura, dalla ceramica all'arte tessile ispirata dal suo sentire costante della sintesi immanente di ciò che ha letteralmente vissuto in questi mesi di sosta a Calasetta. Ha afferrato il suono del vento e lo ha tessuto, scolpito, plasmato, inciso, graffiato, sempre con quella sostanza geometrica precisa e chiara che costruisce solide forme sintatiche senza perdere le vitali ispirazioni poetiche. Tutto ciò assomiglia a questo piccolo paese cresciuto entro griglie ortogonali che allaga le sue geometrie nell'azzurro mare, nel blu del cielo, nel bianco assoluto delle sue abitazioni, così come sapeva fare il suo artista più dotato Ermanno Leinardi. Francesca Romana Motzo soffia sull'astrazione di Paulina trovando altri suoni che sono gesto, ritualità, meditazione, connessione con luoghi, spazi, materia. Dalle grandi scogliere da cui si ammira il faro di Mangiabarche ai piccoli sassolini che rotolano sulle mani: tutto parla, tutto racconta. Un potenziale armonico che Francesca Romana decide di rimettere al pubblico a cui è chiesta un'importante interazione. Indispensabile per il progetto il supporto tecnico di Raffaele Tronci in collaborazione con l'Associazione TiconZero.
Apice dell'incontro della ricerca tra le due artiste è il Pietrarazzo tessuto da Paulina sui ritmi della creazione sonora di Francesca Romana. Oggetto-suono di profondissima ispirazione che sottolinea il valore e conclude l'esperienza di questa residenza ma non della ricerca condivisa delle due artiste." (Efisio Carbone, direttore artistico Museo MACC)
La mostra è aperta fino a domenica 5 agosto

Domenica 24 giugno alle ore 11 è prevista una performance con istallazione ambientale di Paulina Herrera Letelier e Francesca Romana Motzo in un luogo la cui segretezza verrà svelata solo il giorno stesso alle ore 10.30 attraverso geolocalizzazione che verrà fornita dal Museo MACC a quanti decideranno di partecipare.

Il progetto delle Residenze artistiche internazionali, curato per la Fondazione MACC da Claude Corongiu già direttrice della Galleria Macca di Cagliari, unica galleria privata d'arte contemporanea di Sardegna, è operativo in questi mesi, anche grazie al contributo di alcuni sponsor e mecenati, ma ha bisogno di essere ulteriormente supportato da quanti vogliano e creda nel valore di queste esperienze.

Il week-end anche l'ultima occasione per vedere la mostra in corso Primo Pantoli- Azione e Contemplazione a cura di Efisio Carbone e Roberta Vanali, con visite guidate negli orari di apertura.

COLLABORAZIONI
Elemento fondamentale per la realizzazione del progetto è stata la proficua collaborazione con la Cantina di Calasetta che ha fornito supporto logistico e materiali.
Indispensabile per la parte sonora del progetto, l'apporto del musicista elettronico Raffaele Tronci (in collaborazione con l'Associazione TiconZero) ideatore, insieme a Francesca Romana Motzo, del progetto dell'installazione sonora attraverso cui è fruibile la musica all'interno dell'allestimento . Per le realizzazioni dei tessuti Paulina Herrera Letelier prosegue l'importante sodalizio con Giuseppe Demelas e il laboratorio di Mariantonia Urru di Samugheo (OR), mentre le ceramiche sono state realizzate presso il laboratorio Raku di Cagliari.