Antonio Di Paola – Demoni di ghiaccio e spade di fuoco
La mostra, composta da sedici opere di grandi dimensioni, presenta il giovane artista palermitano, che usa colori vividi e allegri per combattere i recessi oscuri della sua mente.
Comunicato stampa
Mostri, creature mitologiche, forme geometriche, battaglie cosmiche. La galleria Maroncelli 12 inaugura a Milano “Antonio Di Paola. Demoni di ghiaccio e spade di fuoco”, a cura della storica dell’arte Eva di Stefano. La mostra, composta da sedici opere di grandi dimensioni, presenta il giovane artista palermitano, che usa colori vividi e allegri per combattere i recessi oscuri della sua mente.
Molti dei titoli delle sue opere attingono al mondo del fantasy ma anche il più malvagio di quei mostri viene trasformato da Di Paola grazie ai colori vibranti e alla moltitudine di segni e intrecci che evoca un senso di caos interiore. I temibili personaggi dotati di artigli, tenaglie, denti aguzzi, code elettriche, aculei e spade sono il frutto della sensibilità e della fantasia strabordante di Antonio, che cerca di tenerli sotto controllo attraverso forma e colore. “La storia arriva alla fine – spiega Antonio -. Prima l’idea generale della composizione nasce nella mia testa. Disegnando trasferisco la struttura lineare sul foglio di carta che solo in seguito, intervenendo con il colore, prende vita e allora inizia la battaglia. Il colore è un’arma di attacco e di difesa”.
Antonio ha iniziato a disegnare spontaneamente a 17 anni, mentre frequentava un corso di Ragioneria. Ora che ne ha 24, il suo disagio personale si rispecchia nell’ansia della cosiddetta Generazione Z dei nativi digitali, alimentata dalla frenesia dei videogiochi e dei social media. Le sue opere sono come specchi che riflettono le ossessioni dell’interiorità ma che rimandano anche alle nostre fragilità di fronte alle catastrofi naturali, alle guerre in corso, alle epidemie di ieri e di oggi.
“Lo scorpione della malizia”, “Salvobedort, il cacciatore oscuro”, “Città aliena”, “King fire”, sono solo alcuni dei titoli delle opere in mostra: draghi, streghe, vampiri, guerrieri si ergono per strappare il velo dell’ansia. Più si guarda, più si entra in un universo visionario, un viaggio interiore e mentale di trasformazione attraverso architetture in bilico, totem, mondi visivi dentro cui l’occhio si smarrisce.
“Nel repertorio dell’artista – scrive di Stefano nel testo critico in catalogo – i colori hanno un loro valore simbolico, e se il blu è il ghiaccio, il rosso è il fuoco, la lava, il sangue della terra, mentre il giallo è la potenza, il verde è il veleno… L’effetto complessivo è giocoso, decorativo e allo stesso tempo inquietante. Persino virtuosistico, nell’uso combinato di tecniche miste, tra cui acquerello, acrilico, pastelli a olio, pigmenti ed ecoline”.
All’inaugurazione sarà presente l’artista.
Un articolo sulla sua opera è stato pubblicato sull’Osservatorio Outsider Art (n. 29).
2025 – “Antonio Di Paola. I mangiasogni”, personale a cura di Eva di Stefano,
Officine Bellotti, Palermo
2024 – “Repairing cities, repairing souls”, collettiva a cura di Domenico Amoroso ed
Eva di Stefano, IX Festival dell’Outsider Art, Palazzo Libertini di San Marco,
Caltagirone (Catania)