Antonino Bove – Arte 10^10^123: fine della mortalità

Conversazione con il curatore della mostra Bruno Corà: un confronto tra artista e curatore sui temi dell’immortalità, dell’arte e dei sogni.

Comunicato stampa

Un appuntamento speciale che scardinerà le vostre certezze sulla vita, l'arte e l'universo si terrà sabato 6 settembre 2025, alle ore 17:30, presso il suggestivo Palazzo Vitelli a Sant’Egidio a Città di Castello
(PG), dove l'artista Antonino Bove dialogherà con il critico e curatore Bruno Corà. L'evento è un focus su questo artista presente nella mostra "Metallica. Scultura in Italia 1947-2025".

I temi

La domanda che l’artista pone al pubblico è provocatoria: "Vorreste diventare immortali?". Il tema della conversazione sarà la ricerca di Bove sull'immortalità, sull'arte vivente e la materializzazione dei sogni, una riflessione che l'artista porta avanti sin dagli anni '70. Bove parte dalla consapevolezza della nostra esistenza effimera e dell'entropia universale, citando la visione di Bertrand Russell sull’estinzione del genio umano con la morte del sistema solare, per poi ribaltarla con una ricerca audace e visionaria.

Le opere

Le installazioni di Bove impiegano spesso organismi unicellulari come il lievito che si riproduce all’infinito e quindi è biologicamente immortale. Abbandonando le tecniche tradizionali, gli artisti del futuro creeranno "opere d'arte viventi e pensanti", frutto della fusione tra intelligenza biologica e artificiale. Questa evoluzione, definita dalla scienza Singolarità, sarà in grado di trascendere le leggi della fisica.
La visione di Bove culmina nell'idea di universi complanari, dove la coscienza potrebbe esistere come una luce afisica, non elettromagnetica.