Anna Teresa Ritacco – Giardino dei Giusti diffuso
Cerimonia di inaugurazione del GIARDINO DEI GIUSTI DIFFUSO COMUNE DI BASIGLIO.
Comunicato stampa
“CHI SALVA UNA VITA SALVA IL MONDO INTERO – passo del Talmud” -
Il percorso artistico che, da anni, accompagna la mia professione di architetto/artista mi ha condotto a ricercare forme espressive che favoriscano l’incontro di culture, saperi ed emozioni affinchè il loro prodotto diventi occasione di riflessione e rinnovamento, individuale e collettivo.
La “mission” della mia arte, oggi, è restituire e rendere fruibile la complessità del contemporaneo attraverso le molteplici sfaccettature di forme tra pieni e vuoti, che si ritrovano nelle mie creazioni con la finalità di espandere ed innovare espressività e pensieri, raccogliendo e contestualizzando esperienze culturali diverse, in un solo contesto che rappresenti l’insieme del nostro vivere spazio e tempo odierni.
In tale solco si colloca, a mio avviso, in maniera mirabile l’opportunità di una collaborazione con la VS spettabile Amministrazione per la realizzazione del “Giardino dei Giusti diffuso”.
“….I Giusti non sono né santi né eroi, ma persone comuni che a un certo punto della loro vita, di fronte a ingiustizie e persecuzioni, sono stati capaci di andare con coraggio in soccorso dei sofferenti e di interrompere così, CON UN ATTO INASPETTATO NEL LORO SPAZIO DI RESPONSABILITÀ, LA CATENA DEL MALE.
Non esisterà mai una tipologia esaustiva degli uomini Giusti, perché nel corso della storia e in ogni contesto appaiono sempre figure nuove, capaci con la loro coscienza e la loro capacità di giudizio di anticipare il corso degli avvenimenti…. Gariwo”.
Per questo le mie sculture/figure in ferro trattato sono state pensate in una continua metamorfosi/mutamento, un’atto INASPETTATO NEL LORO SPAZIO TEMPORALE.
E’ un dinamismo instancabile, visione diversa differente dai punti di vista a secondo di come vengono collocate, mutano nel loro apparire, la posizione, la percezione, la fruibilità. Esse dialogano con l’esterno, sono parte cangiante del divenire. Una ricerca continua sull’espressività e la trattabilità dei vuoti, utilizzando anche come sfida un materiale pesante/greve come il ferro.
Le installazioni nascono come sinergia/osmosi/intrecci tra la natura, vivono e cambiano colore e forma con essa, si tendono la mano.
La frase che narra il Giusto è stata concepita integrata nell’opera, un divenire intrinseco nella sua forma. Non un corpo assestante, installato fuori dall’opera ma un connubio nella sua totalità.
Catturare lo spazio e il tempo, le sfaccettature del contemporaneo, tra materia e assenza, segni tangibili e l’effimero.
L’entità dei vuoti, come essere di per sé vivente, ricchezza di possibilità come nella cultura Orientale, un limbo vergine in cui si può navigare senza rotte, senza inibizioni.
La conformazione urbanistica del nostro Comune e la ricchezza arborea che la rende una vera e propria “città giardino”, suggeriscono, di per sé, la via maestra per rendere questo progetto fruibile, contestualizzato ed oltremodo attuale.
I cittadini avranno l’opportunità, vivendo i luoghi rappresentativi del territorio, di godere e rinnovare un’esperienza in cui Natura ed Uomo interagiscano guidati dal principio che il Giusto del luogo, saprà magistralmente suggerirci. Le Sue azioni saranno ispirazione e nutrimento per la Comunità cui apparteniamo e, come tutte le realtà che interagiscono, sapranno essere linfa vicendevole per il futuro.
Anna Teresa Ritacco