Anna N. Mariani – Dialettica dell’impronta
Teli, stoffe, frammenti di lenzuola pendono verticali dal soffitto della galleria creando stratificazioni e passaggi; su di essi impronte, tracce di una collaborazione reiterata, sono ricomposte con inserti di velina, ricami e fili di lana. Un insieme di ciotole in terracotta, decorate con impressioni di creta bianca, completano l’installazione.
Comunicato stampa
“Dialettica dell’impronta” è l’opera che verrà presentata da Anna N. Mariani dal 29 marzo al 4 aprile 2012 nello spazio espositivo Opera Unica, a cura della takeawaygallery di Roma: teli, stoffe, frammenti di lenzuola pendono verticali dal soffitto della galleria creando stratificazioni e passaggi; su di essi impronte, tracce di una collaborazione reiterata, sono ricomposte con inserti di velina, ricami e fili di lana. Un insieme di ciotole in terracotta, decorate con impressioni di creta bianca, completano l’installazione.
“Dialettica dell’impronta - opera circolare itinerante” è un progetto in continuo divenire, nato dal testo poetico “Lascia che”, scritto nel 2004 dall’artista: realizzato per la prima volta nello stesso 2004 con gli abitanti del quartiere dove ha il proprio studio, Mariani negli anni ha sensibilizzato e coinvolto un gran numero di soggetti sul tema della violazione dei diritti della persona, chiedendo loro di partecipare al farsi dell’opera: nel 2005 ha collaborato con un gruppo di studenti del Corso di pittura della Scuola Civica Arti Ornamentali San Giacomo di Roma, partecipi anche nelle successive performance; nel 2009 è stata sostenuta ed affiancata dai cittadini di Nettuno, dedicando l’azione a Natej Sing Sidhu e a tutte le vittime di atti xenofobi, portando il risultato dell’iniziativa a “Rifrazioni, Festival Internazionale di Performance e Arti Visive”; durante questo 2012 ha cooperato, attraverso un mese di laboratorio, con la dirigenza, gli insegnanti e gli studenti della Scuola Media Statale Paolo Stefanelli di Roma, che in concomitanza con la mostra alla Galleria Opera Unica daranno vita ad un’esposizione, presso il loro istituto, del lavoro svolto, mentre una testimonianza della produzione degli stessi ragazzi sarà presentata in via della Reginella attraverso i testi da loro scritti e le impressioni lasciate sulle ciotole realizzate dall’artista.
Nel corso degli anni ciascuno è intervenuto con un’azione creativa individuale, nelle varie fasi esecutive: il recupero di stoffe e materiali, la raccolta di impronte, la lavorazione dei teli e delle ciotole, la stesura di testi, la ricognizione fotografica. Un lavoro collettivo e corale, dove alcuni video, che verranno proiettati anche durante questa personale, documentano i diversi stadi della realizzazione, dalla performance alla messa in opera.
L’impronta, mani, capo e petto, è la traccia fondamentale del progetto. La denuncia: “faccia al muro”, gesto di violenza, è impressa sulla carta; la speranza: “dare e avere” è impressa sull’argilla.
Scrive Giulia Mafai nel testo critico che accompagna la mostra: “Un lungo filo bianco si srotola dal fuso per legare con leggerezza i lavori della Mariani che compie un lento e accurato lavoro di ricostruzione. Con delicatezza prende in mano i lembi sfilacciati delle nostre povere esistenze maciullate e distrutte dai tragici avvenimenti del secolo scorso e cerca con infinita pazienza, profondo rispetto e con una antica pietà di ricomporle, di ricucirle, ritrovare delle parole e, nascosto fra le pieghe, un messaggio a cui dare un senso. Come una novella Cassandra, cammina lentamente sul campo di battaglia, guardandosi intorno, cercando faticosamente di rimette insieme stracci, foto, ricordi e ricostruire - con pietas - un percorso antico”.
Anna N. Mariani ha sviluppato un personale percorso, affrontando nel tempo soggetti ricorrenti ma interpretati attraverso diversi linguaggi espressivi: dalla pittura alla scrittura, dalla performance al video. Le tematiche: Territorio ed appartenenza, Confronti, Memoria e consapevolezza. Dal 1983 partecipa ad eventi mirati in Italia e all’estero. Tra questi sono da ricordare: “Cinqueterre”, 1983 -’84, Monterosso (La Spezia) e Gaia Gallerie d’art, Verbier (Svizzera); “…fermata d’autobus”, personale itinerante tra Milano e Piacenza, ’89-’90; “anatomia di un’idea”, Bocca della Verità, Roma, 2003; “Testimonials 2003”, Cefalonia; “il nero chiama di nero”, Civico Museo Revoltella, Trieste, 2004; “InteraXioni”, videogenerativo di Maldonado e Mariani, Sala 1, Roma, 2004; “Música Electroacustica” Habana (Cuba) e Biennale di Quenta (Equador); “121 motivi per non dimenticare”, Fondazione ANRP, Palazzo Valentini, Roma, 2004; “Una lunga scia” performance, Protomoteca in Campidoglio, Roma, 2007; “Installazione di sabbia per 24 e 1”, film-documentario di Thomas Radigk, 2011.