Anna Franceschini – Es ist heiss hier
I lavori di Anna Franceschini (Pavia, 1979) possono avere un articolato sviluppo narrativo, o nascere come per magia da una Quasi-Improvvisazione. Un dettaglio si fissa nella retina; viene registrato dall’obiettivo nel suo simultaneo compiersi come appunto visivo.
Comunicato stampa
Fugaci visioni che bruciano e si consumano nel breve tempo di un movimento ripetuto freneticamente. I demoni meridiani. La pellicola è troppo esposta a un sole zenitale, le inquadrature sono fisse, quasi bloccate. Un tramonto non si compie , l'alba non sorge. Una tenda continua a ondeggiare mostrando e negando la via d'accesso a una realtà ulteriore. Una nave naviga sempre in tempesta. Una motocicletta gira a vuoto, mentre, altrove, un manichino mascherato incede e retrocede da una finestra socchiusa. Una nevicata di polvere di marmo continua miracolosamente a gravitare in contro luce.
Queste alcune delle suggestioni visive presenti nelle nove videoinstallazioni che compongono la mostra, a cui si aggiunge, in ideale conclusione del percorso espositivo, un'unica installazione sonora che riempie lo spazio di palazzetto Tito.
I lavori di Anna Franceschini (Pavia, 1979) possono avere un articolato sviluppo narrativo, o nascere come per magia da una Quasi-Improvvisazione. Un dettaglio si fissa nella retina; viene registrato dall'obiettivo nel suo simultaneo compiersi come appunto visivo. Poi resta in latenza o diventa opera. La mostra espone e mette in relazione la seconda tipologia di interventi, sconfinando anche verso i contenuti latenti, verso le visione ancora in bilico tra il definirsi e restare materia surriscaldata.
L'evento espositivo celebra il metabolismo visivo di Franceschini e non si arresta di fronte all'opera finita, talvolta la viviseziona.
Es ist heiss hier è un'espressione presa in prestito dal repertorio lessicale della pornografia tedesca. Una tra le esclamazioni più pronunciate per incalzare un congruo aumento della temperatura corporea e ambientale al fine di rendere propizie le circostanze che conducono al necessario amplesso, onanistico, alloerotico o di gruppo.
Anche le pellicole di Franceschini bruciano. Sono febbricitanti. La loro superficie come pelle subisce una duplice esposizione, alla luce e alla possibilità, attraverso la medesima, di scatenare una rivelazione.
L'artista racconta così la sua mostra presso la Bevilacqua La Masa (inserendo tra parentesi i titoli di alcune delle opere in mostra): “Noi andremo a spasso, a digiuno e con la coscienza perfettamente tranquilla, attraverso l'istante del mezzogiorno vero, l'ora in cui l'ombra dello gnomone è minima, in cui le pietre magiche rotolano e si sgretolano (How to pronounce reality), in cui la caccia si fa selvaggia (It's about light and death) e ciò che è tribolato e prigioniero fugge (You must believe it to see it – Le tempestaire). Quello che era immobile si muoverà (Let's fuuuuck! I'll fuck anything that mooooves!), un vento di tempesta si leverà d'incanto a muover il cielo tutto (Untitled-Almost lost). Le nostre imprecazioni soffiate contro il sol calante e il levante sosterranno un pallido disco in cielo, muto, nella condanna alla sempiterna luce (And now you'll promise me you'll never set again). Attenzione a chi non proietta ombra e non batte le palpebre, potrebbe non essere dei nostri(The Siberian Girl).”
Anna Franceschini (Pavia, 1979; vive a New York) si colloca tra gli artisti più propositivi e riconosciuti della giovane generazione italiana. La sua formazione e' avvenuta soprattutto nell'ambito dell'immagine in movimento. vE' stata artista in residenza presso la Rijksakademie van beeldende kunsten - Amsterdam (2009-10), VIR/ViafariniInResidence - Milano (2011) e ISCP a New York (2013). I suoi video e film sono stati selezionati in numerosi Festival di cinema tra i quali i IFFR / Rotterdam Film Festival, 60°Locarno Film Festival (CH), TFF/Torino Film Festival (IT) e MFF/Milano Film Festival.
Recentemente ha esposto presso Peep Hole – Milano e St. Paul St Gallery, AUT – Auckland (NZ). Ha preso parte a numerose mostre collettive tra cui A text is a thing presso Vistamare/Benedetta Spalletti - Pescara (IT); The Eleventh Hour, Futura - Praga (CZ); Videoreport Italia 2008-09, GC.AC. - Monfalcone (IT) e The Flying carpets, Villa Medici - Roma (IT). Tra le mostre personali e duo shows si segnala: Subjective projektionen: Anna Franceschini, Bielefelder Kunstverein (DE); Thea Ddjordjatze: quite speech in wide circulation / Screening room: Anna Franceschini, Kiosk Gallery – Ghent (BE), HALATION, Objectif – Exhibition- Antwerp (BE). Nel 2011 ha ottenuto la menzione speciale del premio Ariane de Rothschild - Milano, e per il 2012 è la vincitrice del Premio Fondazione Casoli - Fabriano (IT).
Un ringraziamento speciale a Rodrigo Editore, Nicoletta Fiorucci e Katia Noppes, Benedetta Spalletti - galleria Vistamare.