Andy Warhol – Dall’apparenza alla trascendenza

Informazioni Evento

Luogo
CENTRO SAINT BENIN
Via Bonifacio Festaz 27, Aosta, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

tutti i giorni 9.30 – 12.30 / 14.30 – 18.30

Vernissage
25/11/2011

ore 18

Catalogo
Catalogo: in italiano, francese ed inglese edito da Sala Editori, pp 152
Biglietti

€ 3,00, ridotto € 2,00, ingresso gratuito prima dei 18 e dopo i 65 anni

Artisti
Andy Warhol
Curatori
Francesco Nuvolari
Uffici stampa
IRMA BIANCHI
Generi
arte contemporanea, personale

La mostra si avvale di un nucleo di opere altamente selezionate che comprende circa ottanta lavori creati da Warhol tra il 1957 e il 1987.

Comunicato stampa

Aosta dal 26 novembre 2011 all’11 marzo 2012 nelle storiche sale del Centro Saint-Bénin, già sede regionale di importanti rassegne di arte contemporanea, viene presentata al pubblico una straordinaria mostra dedicata ad Andy Warhol.

La rassegna “Andy Warhol. Dall’apparenza alla trascendenza”, curata da Francesco Nuvolari, si avvale di un nucleo di opere altamente selezionate che comprende circa ottanta lavori creati da Warhol tra il 1957 e il 1987.

Numerosi i pezzi unici: serigrafie, grafiche, multipli e memorabilia, provenienti da 23 prestigiose collezioni, che documentano approfonditamente l’intero percorso dell’esponente di punta della Pop Art americana, ancora oggi considerato un artista di culto, tra i più celebri del XX secolo.

La mostra – spiega l’assessore all’istruzione e alla cultura della regione Valle d’Aosta Laurent Viérin - costituisce, dunque, un omaggio ad un artista cruciale e amatissimo dal pubblico, ma anche un momento di riflessione sulla comunicazione di massa e sul significato dell’arte nella società di oggi.

Attraverso l’uso ripetitivo e su vasta scala di immagini pubblicitarie di famosi prodotti commerciali, quali Coca Cola e Campbell’s Soup, e di immagini di forte impatto come la sedia elettrica, Warhol svuota di ogni significato le sue rappresentazioni e, in una personale ottica di democrazia sociale, egli propone un’arte fortemente provocatoria che segue uno dei concetti base della Pop Art secondo il quale l’oggetto artistico deve essere un bene di consumo, come uno dei tanti prodotti commerciali.

La sua dirompente inventiva, nell’arco di oltre trent’anni di produzione artistica, diede vita a numerosi soggetti (ed oggetti) che contribuirono a consolidare la sua straordinaria fama e che in questa esposizione sono ben rappresentati, tra gli altri, da: gli Space Fruits (Peaches, 1978, pezzo unico), i Carton Box e i Flowers. Non mancano le celebri Campbell’s Soup Cans, alle quali sono legati vari memorabilia come un sacchetto da spesa in carta del 1966 con serigrafato il logo Campbell’s ed un paio di scarpe in pelle con simile decorazione, distribuito allo Studio 54 nel 1978.

In mostra, inoltre, si trovano le copertine di riviste e le cover discografiche più famose ed ambite dai collezionisti, quali “The Rolling Stones, Sticky Finger” del 1971, una copertina di LP originale, autografata da Warhol e da Jagger ed un’altra “The Velvet Underground and Nico” del 1967.

Diverse per tecniche e dimensioni - spesso riprodotte in serie con l'ausilio dell'impianto serigrafico - spiccano senz’altro i famosi ritratti-icona delle personalità politiche e del mondo artistico degli anni Sessanta e Settanta più note al grande pubblico: da Mao Tse-Tung e Lenin a Marilyn Monroe, da Mick Jagger a Liza Minelli, cui si affianca uno dei suoi più efficaci autoritratti (“Self-portrait”, 1977, pezzo unico, cm 114x88).

La mostra rientra nel programma di esposizioni ed eventi organizzati e promossi dall'Assessorato Regionale alla Cultura della Val d’Aosta.

Il catalogo, con testi in italiano, francese ed inglese, edito da Sala Editori di Pescara presenta un ricco apparato iconografico comprendente le opere in esposizione oltre a quelle più rappresentative e, in qualche caso, addirittura inconsuete dell'immensa produzione dell'artista.

Oltre alla presentazione dell'Assessore regionale all'Istruzione e Cultura Laurent Viérin ed al testo del curatore, Francesco Nuvolari, la pubblicazione si avvale di un contributo critico di Paolo Balmas e di una biografia a cura di Gianfranco Rosini.

Di particolare interesse l’immagine di copertina del catalogo, (ricavata da una foto di Hans Namuth) che, ritraendo Warhol dinnanzi ad uno dei capolavori di Rubens, introduce il tema di una intrigante omologia tra due artisti, entrambi inclini a valersi di molti collaboratori ed interessati a legare l’immagine dei potenti del loro tempo ad un apparato simbolico che, in forza della sua autonomia linguistica, riesce ad evitare sia la retorica dell’omaggio accademico che la pesantezza di un improprio realismo.

Centro Saint-Bénin: breve storia

La struttura espositiva appartiene ad un ex complesso religioso fondato intorno all‘anno mille dai Benedettini dell‘abbazia piemontese di San Benigno di Fruttuaria, poi passato ai canonici del Gran San Bernardo sin dal XII secolo, il priorato di Saint-Bénin fu trasformato in Collegio di Studi superiori dal papa Clemente VIII con una bolla del 1597. Per più di tre secoli il “Collège Saint-Bénin” alimentò la cultura locale e formò la classe dirigente laica della Valle d‘Aosta. Secondo la tradizione, fu proprio dai Benedettini di Saint-Bénin che S. Anselmo apprese i primi rudimenti della cultura e coltivò la vocazione che lo avrebbe portato sul seggio primaziale di Canterbury.

Oggi la vasta cappella del Collegio, ricostruita dal 1676 al 1680 accanto al campanile romanico a bifore del XII secolo, è diventata da alcuni decenni una prestigiosa sede espositiva.

Il Centro Saint-Bénin ha offerto al pubblico numerose mostre dedicate all‘arte moderna e contemporanea nazionale e internazionale ed ha ospitato diversi importanti artisti quali: Tony Cragg, Felice Casorati, Maurizio Cattelan, André Derain, Maurice De Vlaminck, Damien Hirst, Carsten Holler, Wassily Kandinsky, Anish Kapoor, Wolfgang Alexander Kossuth, Shirin Neshat, Mimmo Paladino, Giò Pomodoro, Auguste Rodin.