Andrea Mastrovito – Quando il cielo finisce

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA MICHELA RIZZO GMR
Galleria Michela Rizzo, Palazzo Palumbo Fossati, Fondamenta Narisi, Venezia, VE, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Martedì - Sabato: 10:30-13:00 / 15:00-19:00

Vernissage
15/11/2025

ore 18

Artisti
Andrea Mastrovito
Generi
arte contemporanea, inaugurazione, personale

La Galleria Michela Rizzo è lieta di presentare Quando il cielo finisce, seconda mostra personale di Andrea Mastrovito. L’esposizione inaugura i nuovi spazi di Palazzo Palumbo Fossati a Venezia, segnando un momento di rinnovamento e continuità nella storia della galleria.

Comunicato stampa

La Galleria Michela Rizzo è lieta di presentare Quando il cielo finisce, seconda mostra personale di Andrea Mastrovito. L’esposizione inaugura i nuovi spazi di Palazzo Palumbo Fossati a Venezia, segnando un momento di rinnovamento e continuità nella storia della galleria.

Con questo nuovo progetto, Mastrovito mette in scena un tributo agli artisti storici che hanno contribuito al percorso della Galleria Michela Rizzo, reinterpretandone le opere e intrecciandole con il proprio immaginario visivo. Il punto di partenza si trova nella mostra La diseducazione al reale (2021), che aveva inaugurato la collaborazione con la galleria e posto le basi per una riflessione sul disegno come linguaggio stratificato e dispositivo di riscrittura del reale.

In Quando il cielo finisce, l’artista sviluppa una narrazione corale in cui incisione, intarsio, pittura, disegno a pastello e frottage si sovrappongono in una trama di immagini, materiali e significati. Il titolo stesso rappresenta un paradosso poetico: il cielo, simbolo dell’infinito, è in realtà un confine fisico, una soglia che separa la nostra percezione dallo spazio. Su questa soglia si muove Mastrovito, costruendo un dialogo tra i maestri del passato e la gioventù del presente, tra l’eredità e la possibilità.

Le opere di Vito Acconci, Hamish Fulton, Lawrence Carroll, Fabio Mauri, Maurizio Pellegrin, Roman Opalka, Nanni Balestrini e Antoni Muntadas emergono come presenze fondative, accomunate da una riflessione sul limite, la resistenza e la perseveranza. Mastrovito le assume come terreno di confronto, generando un nuovo paesaggio iconografico in cui l’infanzia, l’adolescenza e la formazione dell’individuo diventano protagoniste: figure che giocano, combattono, si ribellano e imparano, dando corpo a un immaginario insieme poetico e politico.

Tra le opere in mostra spiccano La crociata dei bambini, in dialogo con il Muro Occidentale o del Pianto di Fabio Mauri, The Frontline is Everywhere, ispirata a Alcuni di Maurizio Pellegrin, e Non vogliamo niente, dove le figure infantili si muovono tra i collage tipografici di Nanni Balestrini. In queste composizioni, il disegno e l’intarsio si fondono in un gioco di piani iconografici e semantici che dissolve i confini tra i linguaggi.

Il percorso prosegue con una serie di frottages/collages che reinterpretano immagini di fiori commemorativi, trasformando il lutto in gesto, in dialogo con i lavori di Fulton, Balestrini, Opalka e Carroll. Nell’ultima stanza, alcune piccole lavagne con abaco raccontano scene di guerriglia urbana: figure che si riparano dietro libri, cataloghi e testi storici della galleria – da Vogliamo Tutto di Nanni Balestrini a Ladies and Gentlemen di Antoni Muntadas – in un atto di resistenza e memoria.

Attraverso questo corpus di opere inedite, Mastrovito costruisce un omaggio alla storia della Galleria Michela Rizzo, ma anche una riflessione sul nostro tempo: un cielo che, pur finendo, lascia intravedere nuove possibilità di visione.