Anacronismo cromatico
La Galleria d’Arte e Antiquariato Galatea di via Oberdan a Bologna festeggia in suoi 30 anni di attività con un omaggio ad Arte Fiera ad Art City, la manife- stazione collaterale a Arte Fiera del Comune di Bologna.
Comunicato stampa
ANACRONISMO CROMATICO
Galleria d'Arte e Antiquariato Galatea
dal 27 gennaio al 10 febbraio 2024
Esposizione con opere di Yves Bosio e Maria Cavallo
27 gennaio e 3 febbraio ore 19
Speciale performance di Quarta Dimensione
La Galleria d'Arte e Antiquariato Galatea di via Oberdan a Bologna festeggia in suoi 30 anni di attività con un omaggio ad Arte Fiera ad Art City, la manife- stazione collaterale a Arte Fiera del Comune di Bologna.
Così, in concomitanza con Arte Fiera, propone dal 27 gennaio al 10 febbraio 2024, una esposizione artistica intitolata “Anacromismo cromatico”, con momenti performativi, inserita nel cartellone di Art City e della Art White Night.
Galatea è una realtà sensibile alla promozione di artisti contemporanei che possono trovare spazio all'interno di una attività che quest'anno compie 30 anni nel settore. La partecipazione ad Art City dello scorso anno ha dato inizio ad una serie di proposte espositive che hanno coinvolto artisti importanti come Yves Bosio e Paolo Loschi, con un'ottima partecipazione di pubblico.
Quest’anno, ”Anacromismo cromatico”, quando l'arte visiva si esprime nell’e- spressione cromatica oltre i concetti e gli stereotipi, vede coinvolti Yves Bosio e Maria Cavallo.
Gli artisti utilizzano il colore in maniera sovversiva per creare talvolta dei cor- tocircuiti, talvolta delle allusioni, con un approccio citazionista che fa rivivere stili del passato, dal neoclassicismo alle avanguardie.
Il colore diventa espressione di unione e scorrevolezza dell’immaginario di ogni individuo davanti ad una rappresentazione artistica.
I visitatori avranno la possibilità di percepire da vicino le evoluzioni stilistiche che animano il percorso professionale di Yves Bosio, un artista con una lunga carriera alle spalle.
Nato nel 1945 a Mentone, frequenta l'Istituto di Arte Decorativa a Nizza e cre- sce in un contesto culturale estremamente stimolante: i genitori frequentava- no artisti del calibro di Picasso, Cocteau e Prèvert. Da un primo approccio, debitore della cultura visiva espressionista, arriverà ad esplorare diverse tec- niche di matrice avanguardista, realizzando opere che gli sono valse ricono-
scimenti e premi internazionali. Ha partecipato alla biennale di Parigi del 1966 e a tutte le biennali di Mentone dal 1968 al 1980; la sua arte è
stata ospitata a Praga, New York, Milano ed altri contesti internazionali.
In questa occasione ad affiancarlo sarà l'artista Maria Cavallo.
Nata nel 1972 a Bologna, lavora come scultrice, pittrice e restauratrice di opere in terracotta. Nel 1998 conosce il maestro Nicola Zamboni, scultore bolognese di geniale talento e meraviglioso professore, ed inizia la sua carriera professionale come artista. Per Maria la scultura è un importante mezzo di espressione: “per me scolpire è accedere a un mondo a parte, dove l’espressione si libera. Sentire tra le dita la materia prendere forma è un atto magico e sorprendente, un’emozione che al tempo stesso mi esalta e mi appaga”.
L'esposizione ospiterà anche un importante evento performativo, “Quarta Dimensione”, i cui protagonisti sono la danzatrice Monica Giannini, studiosa delle arti del movimento di tutto il mondo e il musicista Francesco Quero, abile polistrumentista e percussionista. Monica si fa ispirare dalle energie del mondo naturale per generare movimenti istintivi e viscerali, visibili sul suo profilo instagram @movimentoistintivo), Francesco è un musicista che ha at- traversato numerosi stili ed ama esplorare sonorità non convenzionali.
Le performance, spontaneamente improvvisate, si ispireranno alle opere esposte.
E’ l’incontro di queste arti che ha generato la dimensione concettuale di Anacronismo Cromatico.
Il tema particolare e le performance sono stati concepiti per celebrare i 50 anni di ArteFiera ed omaggiare coloro che hanno liberato l’arte rendendola fruibile all’intera città e non solo. Attraverso la preziosa possibilità di condi- videre temporaneamente spazi istituzionali, commerciali, gallerie, tutti ani- mati dalle infinite possibilità estetiche, concettuali e performative dell’arte contemporanea, si crea una ricca commistione tra cultura cittadina, dimen- sione storica, arte e cittadinanza. Un incontro significativo che illumina di nuova luce la città di Bologna.