Amlieto
Amleto per un’ora sarà Amlieto. Egli sa che il tempo concessogli è poco, un soffio. Occorre carpire l’attimo: troppo potente è il /rappel à/ /l’ordre/
Comunicato stampa
Amlieto
*dal 27 aprile all'11maggio 2012 ore 19*
con
*Silvia Siravo Fabrizio Vona*
ideazione e regia
*Elsa Agalbato Fabio Sargentini*
L'Attico
via del Paradiso 41 Roma
biglietto € 5,00 posti limitati
si prega di prenotare 066869846 [email protected]
Parola, immagine, gesto, concetto, si sono alternati, per periodi più
o meno lunghi, nel dominio dell’espressione teatrale degli ultimi
decenni. Oggi questi ingredienti, ieri indigesti uno all’altro,
possono essere impiegati dalla sperimentazione tutti insieme, senza
preclusioni. Semmai dipende dalle dosi, secondo i gusti dell’autore o
del regista. Per noi, ad esempio, basilare è la componente
concettuale, un’idea di spazio in grado di supportare l’intero
spettacolo. È questo che ci orienta nella scelta del testo, spesso in
sintonia con il tema del teatro nel teatro. Tutto sta nel miscelare a
quel punto, ottenendo il giusto amalgama, recitazione, immagine,
gesto.
Per quanto riguarda Amlieto, esso è giocato in gran parte sulla soglia
cartacea rappresentata dal frontespizio ingigantito della tragedia
shakespeariana. Una forza centrifuga misteriosa sospinge fuori della
pagina Amleto prima e Ofelia poi, personaggi ribelli al proprio
autore. Contemporaneamente una forza centripeta e contraria tende a
risucchiarli indietro al di là di quella stessa soglia per riportarli
in linea con il loro destino scritto. Sul filo di questa tensione di
forze contrapposte si snoda lo spettacolo. Amleto per un’ora sarà
Amlieto. Egli sa che il tempo concessogli è poco, un soffio. Occorre
carpire l’attimo: troppo potente è il /rappel à/ /l’ordre/
dell’autore. Non altro che il desiderio fisico per Ofelia, e di lei
per lui, li proietta sul palcoscenico. Sono lì non per la vendetta di
rito, bensì per gettarsi, liberi da lacci, l’uno nelle braccia
dell’altro. I loro corpi vibrano, si congiungono, sfuggendo agli
agguati della pagina tentacolare. E quando essa riagguanterà i corpi
pieni di vita degli amanti, sul piano scenico, ben ordinati, non
rimarranno che i loro abiti vuoti.
Elsa Agalbato Fabio Sargentini