Alighiero Boetti – Catalogo Generale
Presentazione del catalogo generale Alighiero Boetti.
Comunicato stampa
Presentazione del catalogo generale
Alighiero Boetti
a cura dell’Archivio Alighiero Boetti
direzione scientifica Jean-Christophe Ammann
coordinamento generale Annemarie Sauzeau
introduce e coordina
Francesco Moschini
intervengono
Jean-Christophe Ammann, Annemarie Sauzeau, Claudio Strinati, Angela Vettese
L’impostazione del Catalogo generale dell’opera di Alighiero Boetti (concepito e curato da Annemarie Sauzeau, coadiuvata da Jean-Christophe Ammann, con la collaborazione di Arianna Mercanti, Ilaria Giaccone e Caterina Niccolini) prevede la suddivisione di tutto il lavoro dell’artista in quattro volumi, ciascuno relativo ad un arco temporale di otto anni, posti in successione cronologica, dalla metà degli anni Sessanta alla scomparsa dell’artista avvenuta nel 1994. All’interno di ciascun tomo sono previste diverse sezioni di approfondimenti e di apparati tra loro complementari. Il Catalogo è stato pensato, nel suo insieme, come uno strumento in grado di offrire una nuova e più ferma ricostruzione evolutiva del percorso dell’artista. Al tempo stesso costituisce un ‘libro’, un ‘racconto’ adatto a più livelli di lettura: dall’approccio iniziale, fatto di curiosità circa le opere, all’approfondimento storico-critico (attraverso i Curricula espositivi e bibliografici, la Crono-biografia, così come la lettura dei saggi introduttivi). Riguardo ai primi due volumi pubblicati da Electa – il primo nel 2009 e il secondo nel 2012 – l’obiettivo è stato quello di cercare e di creare una metodologia che rispettasse lo ‘spirito’ (l’idea) dell’opera di Boetti senza tradirne la validità storica, né alterare la ricerca scientifica. Sfogliando il Catalogo ci si accorge della varietà nella sequenza delle immagini, supportata da un metodo che ha evitato di appiattire l’opera in sequenze anonime – più adatte a repertori – o di riversarla in ideologie estetiche – più adatte a cataloghi di mostre –, soffermandosi invece sulla restituzione filologica dell’opera tutta. I tomi finora pubblicati sono relativi a due decenni cruciali del percorso dell’artista – Sessanta e Settanta – e mostrano la nascita, avvenuta proprio in quegli anni, di tante tipologie complesse e spesso connesse tra di loro: dai lavori realizzati nel milieu Arte Povera, all’approdo al Concettuale, fino all’esplosione cromatica dei ricami e delle biro (nella relazione tra i due volumi troviamo, ad esempio, le Mappe, che iniziano ‘timidamente’ nel I tomo e poi si sviluppano ampliamente nel II; oppure altre opere che nascono negli anni Sessanta, come le Carte matematiche, per concludersi poco dopo). La ‘architettura’ sottesa alle due pubblicazioni consente a ciascun volume di mantenere la propria fisionomia e, al tempo stesso, di ‘completare’ l’altro, seguendo la progressione storica e l’evolversi del percorso cronologico. Anno dopo anno, si offre una lettura ‘orizzontale’, fluida, con schede redatte in italiano, di lunghezza uniforme per via dello spostamento dei Curricula (percorso espositivo e bibliografico di ciascuna opera) a fine volume, agganciati alle schede con un semplice sistema di rimandi. Altro sistema di rimandi nelle schede è la lettura del meccanismo di alcune opere o la loro contestualizzazione storica affidata alla Crono-biografia in italiano e inglese (Le opere e i giorni) di Annemarie Sauzeau, pubblicata nel I Tomo, ma valida per l’insieme dei quattro i volumi, poiché ripercorre la vita e la pratica artistica di Boetti sino al 1994. Il I Tomo offre in apertura il testo di Jean-Christophe Ammann che affronta il pensiero di Boetti nella sua globalità e nel suo sviluppo. Il curatore fa, inoltre, una valutazione odierna sul ruolo, sul ‘peso’, di Boetti nella scena internazionale (rispetto ad esempio a Warhol, Nauman e Beuys). Nel II Tomo, appare una ‘conversazione’ a più voci, guidata da Ammann che ha lanciato alcune domande a studiosi di ambiti diversi (Giorgio Verzotti, Laura Cherubini, Achille Bonito Oliva, Franco La Cecla). Ciascuno di loro ha risposto alla sollecitazione scegliendo un aspetto peculiare dell’universo di Boetti. Parallelamente, sempre nel II Tomo, Ammann ha affidato ad Annemarie Sauzeau la stesura di un testo sul tema della ‘ripetizione’ e della ‘differenza’ – della ‘differenza’ nella ‘ripetizione’ – elementi di base per comprendere la poetica boettiana nel decennio Settanta. È infatti di questi anni l’insistenza sulla moltiplicazione, sulla proliferazione, sul rapportarsi alla diversità. I testi rispecchiano la metodologia della successione delle opere in Catalogo: nel I Tomo è stata evidenziata la centralità dell’‘invenzione’, ossia dei lavori nuovi, concettualmente più ‘rivoluzionari’, mentre nel II, oltre ad altre novità, sono state poste in risalto (e tra di loro ‘intrecciate’) le continue riprese di opere, re-inventate con tecniche e tempi diversi e aperte a più diramazioni poetiche. L’Archivio sta lavorando ai due ultimi volumi del Catalogo generale relativi agli ultimi, intensi quanto prolifici, quindici anni di attività di Boetti, dal 1980 al 1994. Per rispettare l’aumento della quantità delle opere prodotte tra gli anni Ottanta e i primi anni Novanta, nonché l’evoluzione del pensiero dell’artista, la metodologia applicata all’impostazione del III e IV Tomo cambierà: il motivo di base è costituito da un’’architettura’ specifica per questi prolifici decenni ed il criterio non sarà più orizzontale-cronologico, ma verticale e per tipologie.
A conclusione dell’incontro verrà svolta dal presidente Valerio De Paolis una breve presentazione della Associazione ‘Amici dell’Archivio Alighiero Boetti’ costituita da un ristretto gruppo di collezionisti e galleristi per sostenere le attività dell’Archivio, di decisiva importanza per la tutela dell’opera e della figura di Boetti.