Alessandra Wahid
Alessandra Wahid, artista emergente, presenta una serie di nuovi di diversificate opere in continua evoluzione tra cui “destra intuitio” (nell’immagine). Attraverso le sue dita, con ausilio di platino bianco e nero, perde se stessa nella tranquillità della sua anima.
Comunicato stampa
Alessandra Wahid e Giovanni Manzoni Piazzalunga presentano :
DFD (from unusuals minds).
Alessandra Wahid, artista emergente, presenta una serie di nuovi di diversificate opere in continua evoluzione tra cui "destra intuitio" (nell'immagine). Attraverso le sue dita, con ausilio di platino bianco e nero, perde se stessa nella tranquillità della sua anima.
Dopo conflitti e dissonanze attraversate nell’ultimo anno, l’artista mette a nudo il suo sentimento e trasporta lo spettatore all’interno di un infinito confine tra cielo e cielo, dove l’occhio umano arriva solo attraverso l’aeroplano, preso da Wahid infinite volte negli ultimi due anni, i suoi ripetuti viaggi all’estero, hanno fatto osservare all’artista la bellezza estrema della volta celeste, facendola perdere e accendendo i suoi più intimi desideri.
Così il suo pensiero, trasportato da queste immagini si rincongiungeva sempre ed un’unicamente ad una cosa, L’espressione di se stessa, come definisce lei stessa e il suo essere, attraverso il mondo che la circonda.
Il trasmettere e il filtrare dal tutto tiene viva l’artista, che finalmente è pronta ad affrontare la sua ulteriore rinascita e dedicarsi finalmente alla cosa che la rende viva, L’arte in tutte le sue infinite sfumature.
Giovanni Manzoni Piazzalunga ci guida in un mondo surreale attraverso la sua visione, riportata dal suo segno inconfondibile, dove la religione fa la sua comparsa sotto forma di nuova e rivisitata comunicazione globale.
Il concept dell’artista, che conosciamo attraverso le tante collaborazioni con diverse realtà, da Franciacorta a Unicredit, si scaglia verso il concetto speculativo religioso, ribaltando le fondamenta del monoteismo ed unendo i vari rappresentanti dei più importanti dogmi clericali mondiali in un'unica opera, forse la più significativa, da tenere sempre a mente:“PIU’ RELIGIONI”, 2013.
Nella visione Manzoniana quest’opera è fondata sull’unione e il disfacimento di imperi religiosi contrastanti fra loro ma protagonisti attraverso un’unica percezione nell’esistenza terrestre.
Egli sfida e rigetta la dissonanza di queste figure icono-clericali, prepotentemente mutate e distaccate nel corso dei secoli, reinterpretandone la loro unione, forse per gioco, in un unico messaggio universale, invitando così l’uomo a ritornare agli antipodi e a riscoprire di appartenere ad un unico mondo, dove le immagini chiave dell’opera vengono rappresentate attraverso il loro simboli universali per eccellenza, tutte facente parte di un’unica corona, posizionata, per l’appunto, sul nostro pianeta.
Ritornando cosi al principio, accostando immagini sacre al profano, reintegra la natura come vero ed unico dono dell’immortalità istintivo-spirituale ambita dall’essere umano.
In Quest’unica intuizione, osa e mette a nudo divino e terreno, corrispondendo al mondo l’amore e l’istinto naturale (rappresentato dal primate al centro), unico vero motore vibrante della nostra esistenza, la vita.
Sophia Gherghes