Aleksej e Sergej Tkacev – Maestri dell’Impressionismo russo

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA D'ARTE PIRRA
C. so Vittorio Emanuele II, 82 - 10121 , Torino, Italia
Date
Dal al

da lunedì a sabato 9,30 - 12,30; 15,30 - 19,30.

Le Domeniche di dicembre 10-12,30; 15,30-19,30

Vernissage
01/12/2017
Artisti
Aleksej e Sergej Tkacev
Generi
personale, arte moderna
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Unanimamente riconosciuti dalla critica tra i principali rappresentanti della pittura russa del secondo dopoguerra, i fratelli Tkacev sono esemplari esponenti del realismo russo degli anni Cinquanta e Sessanta, ampiamente contaminato dall’Impressionismo sovietico che ha attraversato tutto il XX, fino a lambire il XXI, secolo. S

Comunicato stampa

Unanimamente riconosciuti dalla critica tra i principali rappresentanti della pittura russa del secondo dopoguerra, i fratelli Tkacev sono esemplari esponenti del realismo russo degli anni Cinquanta e Sessanta, ampiamente contaminato dall’Impressionismo sovietico che ha attraversato tutto il XX, fino a lambire il XXI, secolo. Si tratta di una corrente artistica che aderisce con sincera convinzione alla solida impostazione accademica tradizionale, riallacciandosi all’esperienza impressionista e filtrandola attraverso la sensibilità individuale.
Di origine contadina, nati in un piccolo villaggio dell’odierna regione di Bryansk, Sergej (1922) e Aleksej (1925) Tkachev appartengono alla generazione cui la seconda guerra mondiale ha impresso un segno indelebile. Il conflitto li ha costretti a crescere prematuramente e a prendere altrettanto precocemente coscienza di una passione che li accomuna, la pittura. Dopo gli studi accademici a Mosca, i due fratelli lavorano in modo indipendente, ma dal 1950 iniziano anche a dipingere a quattro mani, realizzando straordinari capolavori. Ognuno di essi ha la propria personalità, il proprio stile e un’indubbia forza creativa: Sergej predilige le tele di grandi dimensioni e le pennellate nitide, Aleksej è più lirico e ama il disegno. Dalla sintesi di queste qualità, combinate armoniosamente nella stessa tela, nasce il fenomeno artistico dei Fratelli Tkacev. Quando lavorano insieme, procedono solitamente con un metodo che li vede impegnati autonomamente nella fase progettuale, realizzando schizzi, studi e ritratti che, pur essendo preparatori, in realtà hanno già vita propria e vengono percepiti come opere indipendenti. In seguito si confrontano e valutano i rispettivi progetti per arrivare a soluzioni compositive e di contenuto condivise. Così, mentre le opere preparatorie esprimono le caratteristiche distintive di ciascuno di essi, quando si tratta di opere “in comune”, si può parlare in un certo senso di un “terzo fratello”, di una terza identità artistica.
Tutta la loro produzione, dagli esordi ai lavori più recenti, si distingue per una particolare attenzione alla realtà circostante e per l’ambizione di sposare bellezza e verità. In mostra i soggetti prediletti, quelli tratti dalla vita quotidiana di paese, ispirati dal villaggio della loro infanzia, dalla campagna russa. I protagonisti sono persone reali, parenti, amici, vicini che incarnano il carattere nazionale, eroi in virtù proprio della loro “normalità”. Sono esposte prevalentemente opere individuali, tra cui alcuni studi per importanti lavori di grandi dimensioni, come Il bucato del 1957 conservato al Museo di Belle Arti di Odessa, La raccolta delle patate del 1967 al Museo di Oryol e Il lavoro quotidiano del 1974 al Museo di Kalinin. I lavori del Fratelli Tkachev si trovano in numerosi musei in tutto il mondo, tra cui a Mosca, la Galleria Tret’jakov e l’Istituto d’Arte Realistica Russa (IRRA), con un’intera sala a loro dedicata, il Museo di Stato Russo a San Pietroburgo e, naturalmente, il “loro”museo, il Museo dei Fratelli Tkacev di Bryansk. I loro dipinti sono stati esposti alla Smithsonian International Gallery di Washington e al Guggenheim di New York. Nel 2011 la Galleria Tret’jakov di Mosca ha dedicato loro una grande retrospettiva dal titolo Brothers Tkachevs. About the Motherland (I Fratelli Tkacev. La Terra Madre).

La mostra rimarrà aperta sino a metà gennaio 2018.