Ala d’Amico – Entre chien et loup
Comunicato stampa
L’espressione francese «entre chien et loup» risale al Medioevo, quando la vita quotidiana dipendeva fortemente dalla luce naturale. Essa descrive il momento della giornata in cui la luce cala, prima che sia ancora completamente buio, quando la visibilità è così scarsa da non permettere più di distinguere un cane (domestico e fedele) da un lupo (selvatico e minaccioso). Proprio in quell’incertezza enigmatica, in quella transizione tra stati, si colloca il nuovo nucleo di lavori di Ala d’Amico.
Entre chien et loup sono opere serigrafiche su pannelli di legno, sopra le quali appaiono - grazie all’attenta e paziente lavorazione di grafite, polvere d’argento, carboncino, gesso o inchiostro – forme che perdono la propria chiarezza e si fanno presenza. Immagini nelle quali si manifesta una perdita ambigua, concetto che deriva dalla teoria della psicologa statunitense Pauline Boss, elaborata negli anni Settanta, molto cara all’artista. Questa “perdita”, Intesa da Boss come relazionale e sfuggente, viene vissuta e superata attraverso una non-risoluzione. Ala d’Amico, dunque, la rielabora nel paradossale stato di incertezza delle immagini generate dalla sua mano e restituite dalla sua visione creativa.
Dalle forme trasformate dalla luce blu del crepuscolo, a quelle sempre più minacciose che emergono con l’arrivo delle tenebre, ciò che inizialmente appariva riconoscibile, rassicurante perché comprensibile, si dissolve lentamente nelle immagini di Ala, per lasciare spazio alle nostre proiezioni, alle sedimentazioni del nostro pensiero. Lo sguardo, sospeso, osserva ciò che non c’è più senza riuscire ad afferrarlo del tutto.
Dopo un primo ingresso nella dimensione della transizione ambivalente e indefinita, al confine tra il noto e l’ignoto (le opere non sono più del tutto chiare o sicure), ecco comparire, con il passare del tempo, metaforicamente, le scure ombre inafferrabili del “lupo”, simbolo dell’incontrollabile, dell’imprevedibile, dell’indomabile che ci spaventa.