Adriana Notte – Ritratti 1947-2005

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA SPAZIOSEI
Via Sant'anna 6, Monopoli, Italia
Date
Dal al

mar-sab 17.30-20.30 o previo appuntamento

Vernissage
04/03/2012

ore 19

Artisti
Adriana Notte
Curatori
Mina Tarantino
Generi
arte contemporanea, personale
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La galleria dedica la quinta edizione di Artedonna alla pittrice milanese con una una galleria di affetti privati costituita nel corso di piu’ di sessant’anni.

Comunicato stampa

In occasione della Giornata Internazionale della Donna, la Galleria SPAZIOSEI di Monopoli (Bari) dedica la 5ª edizione di ARTEDONNA all’artista ADRIANA NOTTE:

RITRATTI 1947-2005

Adriana NOTTE, nata a Milano il 20 novembre 1920, si trasferisce nel 1985 a Cisternino in provincia di Brindisi dove vive e lavora. Eredita la passione pittorica dal padre Emilio, che, al tempo delle prime battaglie futuriste, si era impegnato per il rinnovamento dell’arte italiana. Adriana Notte respira nell’ambiente familiare l’aria naturale della sua vocazione. È un’artista poliedrica: brava mosaicista e scrittrice, la pittura, tuttavia, resta il suo maggior campo di espressione. Partecipa a importanti esposizioni nazionali e internazionali, tra cui la Biennale di Venezia, la Quadriennale di Roma, la Biennale del Mediterraneo, l’Esposizione Italo-Giapponese d’Arte Contemporanea a Osaka in Giappone, l’Expo Arte di Bari, oltre che a numerosissime mostre personali e collettive.

La mostra, curata da Mina TARANTINO, presenta una serie di ritratti, una galleria di affetti privati costituita nel corso di più di sessant’anni, che si apre con l’Autoritratto dipinto nel 1947 ed esposto alla Quadriennale di Roma.

La presentazione critica è affidata al critico d’arte Santa FIZZAROTTI SELVAGGI che, in catalogo, scrive: «[…]Adriana Notte raffigura tratti somatici insieme a sfumature dell’anima, a inquietudini della psiche, agli orizzonti infiniti della mente.[…]Colori, forme, parole, suoni…immagini! Adriana Notte costruisce rapporti sottili di equilibri e di forze: una sorta di magia traspare dagli sguardi dai volti. Luci dell’anima che la pittrice ci consegna insieme al senso della precarietà della vita che si dissolve come nube nel sole. Non a caso ha scritto che ha “sempre sentito il lavoro dell’arte come un impegno profondo, un impegno che ti prende il cuore e le ossa, e soprattutto, la coscienza”. L’artista trova il possibile nell’impossibile, si affida all’oltre e all’altrove rendendo la materia quasi incorporea pur nella sua eroticità. Le sue “donne velate” sono la metafora di Aletheia, di quella verità che richiede lo sforzo e il coraggio di un disvelamento senza fine nella speranza di giungere al principio del primo sogno.[…]Tra pittura e poesia, nelle pieghe luminose della materia pittorica l’artista incontra se stessa, nei Ritratti dal 1947 al 2005 manifesta un’antica e mai sopita volontà di approfondire la natura delle cose.[…]Il segno di Adriana Notte si trasforma in volti colmi di mistero, in gesto, in matericità calda e sensuale appositamente velata: affiora l’essenza dell’anima impalpabile come il velo di un tempio.[…]Adriana Notte tende all’assoluto attraverso la coscienza del non sapere, della dolorosità del limite, di un impossibile amore lontano, eppur così tanto presente, mai sino in fondo compreso nella pienezza del sentire, crea ponti tra vari mondi psichici e figurali mentre ci insegna che l’immagine amata, celata nel nudo di un vero volto, valica i confini dell’effimero e si inscrive negli scrigni dell’universo per risplendere al di là del tempo e dello spazio, di ogni parola e di ogni forma, di ogni giorno e di ogni notte. Per sempre».