A.T. Anghelopoulos – Artisti in libreria

Informazioni Evento

Luogo
GALERIE CLICHY
Via Maggio 13R , Firenze, Italia
Date
Dal al
Vernissage
09/06/2016

ore 17

Artisti
A.T. Anghelopoulos
Generi
arte contemporanea, personale
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La mostra -che appartiene alla serie “Artisti in libreria” – vede, accanto all’esposizione delle opere -una quindicina di cui tre installazioni site-specific- le poesie e i testi che hanno ispirato l’artista tra cui Montale e Neruda, Szymborska e Whitman, Pascal e Foscolo, Erasmo da Rotterdam e Chateaubriand e un filosofo come Jaspers.

Comunicato stampa

Ad inaugurare nella Galerie Clichy giovedì 9 giugno p.v. sarà la personale di A.T. Anghelopoulos. La mostra -che appartiene alla serie “Artisti in libreria” - vede, accanto all’esposizione delle opere -una quindicina di cui tre installazioni site-specific- le poesie e i testi che hanno ispirato l’artista tra cui Montale e Neruda, Szymborska e Whitman, Pascal e Foscolo, Erasmo da Rotterdam e Chateaubriand e un filosofo come Jaspers.

A Firenze, culla del Rinascimento, Anghelopoulos espone, la serie «Vite Interiori» inedita rivisitazione dei più famosi ritratti di profilo del ‘400. Li raffigura però nell’altro lato del volto, finora sconosciuto. Ingranaggi meccanici innestati sulle figure diventano simbolo della vita interiore dei personaggi e del movimento del tempo. Rivivono, quindi più autentici, l’Anonimo Giovane di Cosmè Tura, I Duchi di Urbino e il Malatesta di Piero della Francesca, e Bianca Sforza identificata nell’opera La Bella Principessa recentemente attribuita a Leonardo da Vinci.

Per la prima volta saranno esposte le opere del ciclo «I Planisferi». Qui le superfici non hanno confini che sono solo mentali poiché nelle nostre teste. L’artista vuole far riflettere sulla labilità dei confini in un’epoca in cui si costruiscono recinzioni e muri.

Le larghe campiture di colore del ciclo «Passages-Untitled» rievocano soglie, portali, varchi inaspettati che si aprono davanti all’osservatore. Strinati, curatore della sua monografica a Roma al Vittoriano, ha scritto: «Anghelopoulos ha la consapevolezza e la qualità di un artista notevole. (…) La sua percezione ricorda talvolta Klee, talvolta Rothko».