54. Biennale di Venezia – Padiglione messicano

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO ROTA IVANCICH
Castello 4421, Venezia, Venezia, Italia
Date
Dal al

10 - 18 H
Chiuso il lunedì (tranne 06.06 e 21.11)

Vernissage
03/06/2011

ore 18

Contatti
Sito web: http://www.mexicobienaldevenecia.org
Artisti
Melanie Smith
Curatori
José Luis Barrios
Generi
arte contemporanea, personale
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Red Square Impossible Pink è il progetto con cui l’artista Melanie Smith rappresenta il Messico alla Biennale di Venezia.

Comunicato stampa

PADIGLIONE MESSICANO
Melanie Smith
Cuadrado Rojo, Imposible Rosa /
Red Square Impossible Pink /
Quadrato Rosso, Impossibile Rosa
Co-autore dei progetti filmici: Rafael Ortega
54. ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE D’ARTE –
LA BIENNALE DI VENEZIA
4 Giugno - 27 Novembre 2011
Conferenza stampa: 2 Giugno h. 17 :00. Vernice : 2 Giugno h. 18 :00
ORGANIZZAZIONE
Consejo Nacional para la Cultura y las Artes
Instituto Nacional de Bellas Artes y Literatura
COMMISSARIO
Gastón Ramírez Feltrín (commissionato dall’ Instituto Nacional de Bellas
Artes y Literatura per il Padiglione Messicano)
ISTITUZIONI PRODUTTRICI
Messico: Instituto Nacional de Bellas Artes
Italia: Green Spin s.r.l. Vicenza - Venezia
CURATORE
José Luis Barrios Lara
SEDE
Palazzo Rota Ivancich
Castello 4421 (vicino a Piazza San Marco e a Campo Santa Maria
Formosa) 30122 Venezia
telefono/fax + +39 041 2411242
CON IL SUPPORTO DI
Agustín Coppel, Peter Kilchmann e il Governo dello Stato di San Luis
Potosí
Quadrato Rosso, Impossibile Rosa è un’indagine sulla cornice come limite estetico e politico
della rappresentazione nell’arte. La questione visiva della cornice come limite ha diretto gran parte
della ricerca artistica di Melanie Smith. Rielaborando le pratiche estetiche e artistiche della
modernità – in particolare la relazione tra astrazione e utopia nel Suprematismo – questo progetto
lavora sugli spostamenti e sulle variazioni che questa utopia ha prodotto nelle posizioni geoestetiche
dell’America Latina. Così, Smith affronta il problema della trasformazione delle utopie
come proiezioni artistiche in eterotopie come produzioni di esperienza sociale e politica in America
Latina.
La mostra è articolata in tre opere video, firmate insieme a Rafael Ortega, una serie di
pitture e un’installazione. Le opere video sviluppano la nozione di posizionamento come gioco
dialettico tra rovine e caos, un’operazione nella quale pitture e installazioni fungono da interventi
spettrali tra Palazzo Rota Ivancich e le opere video. Delirio, compulsione e melanconia sono i tre
affetti che Melanie Smith esplora in queste opere.
Con questa partecipazione, la presenza del padiglione Messicano alla Biennale di Venezia si
consolida nel dialogo stabilito tra l’arte attualmente prodotta in Messico e le pratiche artistiche
contemporanee. Questa è la terza volta di seguito che il padiglione Messicano si presenta, dopo le
precedenti partecipazioni di Rafael Lozano-Hemmer nel 2007 (curata da Príamo Lozada † e Bárbara
Perea) e Teresa Margolles nel 2009 (curata da Cuauhtémoc Medina).
José Luis Barrios
Curatore
Biografia
Melanie Smith è nata a Poole in Inghilterra nel 1965. Si è diplomata in Belle Arti
all’Università di Reading. Dal 1989 vive e lavora a Città del Messico, esperienza che da quel
momento ha segnato fortemente la sua opera. Il suo lavoro è caratterizzato dalla rilettura delle
categorie formali ed estetiche dei movimenti delle avanguardie e delle post-avanguardie, rimesse in
questione nei luoghi e negli orizzonti delle eterotopie. La sua produzione rientra in una concezione
allargata della nozione di modernità, mantenendo una relazione sia con quello che questa parola
significa in America Latina, e in particolare in Messico, sia con ciò che questa nozione implica per le
sue indagini artistiche come momento critico nella struttura estetico-politica della modernità e della
tardo-modernità.
Le sue opere precedenti avevano come oggetto la stessa Città del Messico, e registravano le
sue moltitudini, la sua violenza, la sua banalità, la sua natura clandestina e nello stesso tempo la sua
decomposizione intrinseca. L’opera più importante di questo ciclo è il video Città Spirale (2002). In
un'altra delle sue opere, espandeva la nozione di luogo e non-luogo documentando il piccolo
sobborgo di Parres nella periferia della città. Ha prodotto una trilogia di film in 35mm e una serie di
pitture e installazioni che lavorano sull’idea modernista del monocromo. Melanie Smith è
rappresentata da Peter Kilchmann Gallery e Nara Roesler Gallery.