5 di cinque – atto II

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA MOITRE
Via Santa Giulia 37 bis 10010, Torino, Italia
Date
Dal al
Vernissage
06/03/2012
Curatori
Viola Invernizzi, Ilaria Passaro
Generi
arte contemporanea, collettiva
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Per la seconda esposizione del 2012, la Galleria Moitreha deciso di continuare a riflettere sul concetto alla base di5 di cinque, proponendo un “secondo atto” che ne riprende i motivi peculiari. Ancora una volta sono l’installazione, la fotografia e la videoartead essere accostateattraverso la presentazione di cinque giovani artisti.

Comunicato stampa

Per la seconda esposizione del 2012, la Galleria Moitreha deciso di continuare a riflettere sul concetto alla base di5 di cinque(20 gennaio-3 marzo 2012) proponendo un “secondo atto” che ne riprende i motivi peculiari.
Ancora una volta sono l’installazione, la fotografia e la videoartead essere accostateattraverso la presentazione di cinque giovani artisti.

Ai lavori del progetto MdV-studio sulla liquidità e la presenza, portato avanti da Raffaella Ferrari (Ferrara, 1988) e Nicola Galli (Ferrara, 1990), già presenti nella precedente mostra, si affiancheranno infatti ArtsiomParchynsky(Polotsk, Bielorussia, 1985), anch’egli con un’installazione, Cristina Marasini (Brescia, 1989) con un progetto fotografico, e Irene Dionisio (Torino, 1986) con un’opera video e una light box.

Se il progetto MdV-studio sulla liquidità e la presenza è incentrato sulla percezione multisensoriale e sull’impatto ch’essa può avere sullo spettatore,le variazioni della recezione della realtà a seconda della diversa contestualizzazione vengono indagati dalla Marasini. Quest’ultima espone una serie di scatti accoppiati nei quali lo stesso soggetto viene proposto tramite mezzi differenti (televisione, specchi, computer, ecc…).

Il lavoro di Parchynsky parte dalla percezione che l’artista ha della propria persona, dalla quale si sviluppa il suo rapporto con il mondo; di questo processo viene reso partecipe lo spettatore , il quale diventa destinatario di un’”offerta” spirituale che assume quasi il carattere di una confessione intima. In Tutto il resto-everything else, di Irene Dionisio, la riflessione sul proprio Io passa invece attraverso l’incontro-scontro con l’Altro, e più precisamente col proprio doppio, esperienza dalla quale emergono le sensazioni di spaesamento e di inutilità tipiche dell’era postmoderna, condizioni esistenziali spinte qui fino alle loro più tragiche conseguenze.