1972-2012: 5 opere per 40 anni – Franco Vaccari

Informazioni Evento

Luogo
GAM - GALLERIA D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Via Magenta 31, Torino, Italia
Date
Il
Vernissage
27/11/2012

ore 18.30

Artisti
Franco Vaccari
Curatori
Vincenzo de Bellis
Generi
incontro - conferenza
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Il ciclo di incontri inizia con una conferenza di Franco Vaccari, protagonista della Biennale di Venezia del ‘72 con la sua Esposizione in tempo reale dove una macchina Photomatic per le fototessere, di quelle presenti nelle stazioni e vicino alle poste, era posta in una sala della Biennale, affiancata da alcune scritte sulle pareti che invitavano i visitatori a lasciare una traccia del loro passaggio.

Comunicato stampa

La GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea propone a partire dal 27 novembre 2012 un nuovo ciclo di conferenze a cura di Vincenzo de Bellis dal titolo “1972-2012: 5 opere per 40 anni”.

Se si volesse dare una data d’inizio alla recente storia dell'arte, questa potrebbe essere il 1972. Il 1972 è un anno straordinario, vengono realizzate mostre storiche come Documenta 5, a cura di Harald Szeemann, la prima mostra-evento che si ricordi, ma nello stesso anno anche la Biennale di Venezia, la più antica manifestazione d'arte esistente che proprio nel ‘72 pratica un deciso scarto rispetto al passato: per la prima volta si articola in una serie di mostre e propone un tema, "Opera e comportamento?", iniziando a trasformarsi in quello che la biennale è tutt’oggi, ovvero non più e non solo una presentazione di padiglioni nazionali, ma una grande mostra tematica che fa il punto della situazione sui due anni che l'hanno preceduta.
Se si leggono con attenzione questi quarant'anni si nota come la presenza di grandi manifestazioni - che spesso coincidentalmente capitano negli anni 1982, 1992, 2002 e 2012 (specie per Documenta, per le biennali, ma poi anche per altre grandi mostre evento nate successivamente) - si accompagni ad una coincidente produzione di opere significative nel medesimo arco temporale.

Per questo motivo “1972-2012: 5 opere per 40 anni” è un tentativo di scrivere la storia dell'arte recente attraverso 5 opere realizzate negli anni suddetti e attraverso le quali poter leggere tutta la decade alla quale appartengono. Partire da un'opera specifica, scelta per la sua portata formale e concettuale come rappresentante di quella stagione, ma anche come scintilla e innesco per altre produzioni successive, rappresenta un'inversione del ruolo storicamente affidato alle opere, ovvero di essere specchio della realtà circostante, affidando a loro sia il compito di rappresentare iconicamente l'arte precedente e successiva, sia la società del decennio della quale fanno parte.

I primi due appuntamenti:

27 novembre 2012, ore 18.30
Franco Vaccari parla della sua opera Esposizione in tempo reale, 1972
Il ciclo di incontri inizia con una conferenza di Franco Vaccari, protagonista della Biennale di Venezia del ‘72 con la sua Esposizione in tempo reale dove una macchina Photomatic per le fototessere, di quelle presenti nelle stazioni e vicino alle poste, era posta in una sala della Biennale, affiancata da alcune scritte sulle pareti che invitavano i visitatori a lasciare una traccia del loro passaggio. “Mi interessava riservarmi il ruolo di innestatore di una situazione – ha scritto l’artista -di provocatore di eventi, piuttosto che quello di espositore di opere compiute in precedenza”.

12 dicembre 2012, ore 19
Laura Cherubini parla dell’opera di Vettor Pisani, R.C. Theatrum, 1982
L’opera R.C. Theatrum racchiude in un’architettura totale l’immaginario simbolico di Vettor Pisani rispondendo all’esigenza condivisa da molti artisti nella decade degli anni ’80, di dare vita ad uno spazio simbolico capace di contenere i labirintici riferimenti del proprio immaginario: “Un sistema di citazioni che si chiarificano a vicenda. Un movimento dentro il silenzio arcaico dell’arte” come scrisse Mimma Pisani di quest’opera.
Laura Cherubini nel 1983 pubblicò un saggio dedicato a R.C. Theatrum Vettor Pisani: il teatro di Edipo e Giocasta, in cui seppe percorrere e dipanare gli innumerevoli sentieri dell’iconografia classica e personale che l’opera di Pisani contiene.