18. Mostra Internazionale di Architettura – Coastal Imaginaries
Il progetto Coastal Imaginaries rappresenta la Danimarca alla Biennale Architettura.
Comunicato stampa
Coastal Imaginaries mette in risalto soluzioni basate sulla natura in risposta
all’innalzamento globale dei mari
In questa edizione della Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, i visitatori del
padiglione danese potranno esplorare come sia possibile progettare i paesaggi costieri futuri basandosi sulla
natura, oltre che conoscere più da vicino le numerose sfide che dovremo fronteggiare in relazione ai litorali.
L’obiettivo è sensibilizzare sul grande dilemma fra il desiderio umano di edificare centri abitati in prossimità
del mare e l’enorme impatto che il cambiamento climatico produce sui nostri paesaggi costieri.
Josephine Michau, curatrice del contributo danese, ha definito Coastal Imaginaries “un laboratorio di
speranza in un mondo di disillusione virale”, rimandando al titolo generale della Biennale Architettura 2023,
The Laboratory of the Future, scelto dalla Curatrice Lesley Lokko.
Il contributo danese si compone di grandi diorami, una sorta di scenografie in 3D presentate con
spettacolarità teatrale. L’espressione sensoriale dialoga con l’innovativo design architettonico che
implementa le ricerche più all’avanguardia. I numerosi ospiti internazionali vivranno un’esperienza potente e
trasformativa, che coinvolgendo tutti i sensi parla al corpo e alla mente.
Josephine Michau ha voluto proporre al pubblico e agli addetti ai lavori un ventaglio di proposte concrete per
un futuro delle coste che trae origine dalla natura in applicazione di sette principi. Abbracciando un ampio
intervallo temporale e focalizzandosi su estesi paesaggi, questi principi affrontano anche le sfide più
impegnative e urgenti connesse a mareggiate e alluvioni, e comprendono meccanismi di resilienza delle
coste, stoccaggio di CO2, aree coltivabili, banche di materiali, biodiversità e nuovi spazi naturali destinati a
socialità e attività ricreative.
Un’esperienza sensoriale
La sala espositiva più grande del padiglione accoglierà l’impressionante riproduzione di un paesaggio
litoraneo futuro creata dallo scenografo Christian Friedländer. Un maestoso diorama condurrà i visitatori
verso sale più raccolte che illustreranno la possibilità di progettare le zone umide traendo ispirazione dalla
natura. In una dimensione teatrale della dicotomia, ma anche delle reciproche interrelazioni fra umido e
secco, acqua e terra, natura e cultura, il cambiamento climatico sarà rappresentato in dimensione reale.
Necessità di nuove pratiche
Il contributo danese intende ribadire come una delle principali sfide della nostra epoca, la crisi del clima e
della biodiversità, esiga nuove conoscenze e soluzioni architettoniche in equilibrio con la natura, al contempo
con attenzione per i nostri paesaggi e la civilizzazione umana. Una comprensione più articolata del contesto
in cui operiamo richiede agli architetti sia approcci inediti che nuove pratiche.
“Gli architetti hanno bisogno di alleati. Dobbiamo abbattere le barriere disciplinari, geografiche e istituzionali
per apprendere gli uni dagli altri e, soprattutto, per stimolare la volontà politica di adottare cambiamenti
radicali”, afferma la curatrice del padiglione danese Josephine Michau.
Coastal Imaginaries è configurato come un intervento collettivo che ha raccolto i contributi di artisti, architetti,
artigiani, professionisti e ricercatori in rappresentanza di molteplici competenze e collaborazioni
interdisciplinari.
L’esposizione presenterà anche disegni e modelli realizzati nel quadro del progetto triennale di ricerca
“Adattamento delle città danesi all’innalzamento dei mari – spazio per nuove soluzioni”. Allo scopo di
identificare nuovi modelli di soluzioni compatibili con gli ecosistemi del pianeta, un gruppo di ricercatori
danesi ha avviato uno studio degli approcci basati sulla natura per promuovere l’adattamento climatico dei
nostri paesaggi costieri. Oggetto della ricerca sono sia casi internazionali esemplari, sia paesaggi costieri
danesi. I visitatori troveranno anche video e prototipi delle soluzioni architettoniche messe a punto dagli
studenti del corso di master ”Architecture and Extreme Environments” dell’Accademia Reale.
È possibile sviluppare le città in sintonia con la natura?
Definita spesso una delle città migliori al mondo in cui vivere e designata Capitale mondiale dell’Architettura
UNESCO per il 2023, Copenaghen si è posta l’obiettivo di dimostrare a pieno titolo le proprie capacità di
adattamento climatico. Eppure qualcosa sta cambiando – l’esistenza stessa della capitale è minacciata:
Copenaghen guarda a un futuro caratterizzato da innalzamento dei mari e rischio di alluvioni.
Lo studio danese di architettura del paesaggio Schønherr ha elaborato una nuova strategia per la città,
“Copenhagen Islands”. Al posto del classico piano regolatore del 1947 è stato elaborato un piano di sviluppo
urbano che si diparte dagli isolotti creati in un delta fra acqua di mare e acqua dolce. Una mappa modificata
di Copenaghen mostrerà la soluzione che ha attinto alle ricerche più avanzate per assicurare a tutta la
capitale uno scenario di resilienza futura. Con lo sguardo rivolto alla sottostante topografia urbana, la
programmazione urbanistica futura non potrà non rispettare l’ambiente.
“Dobbiamo modificare la relazione fra città e natura. La costa deve evolversi, da una linea fisica e
amministrativa a una zona ‘spugnosa’ in grado di assorbire e trattenere l’acqua quando è in eccesso e
rilasciarla lentamente quando scarseggia. I meccanismi di resilienza intrinsechi nella natura, che ritroviamo
in molti paesaggi e biotopi, qui sono tradotti in nuove soluzioni concrete”, spiega Rikke Juul Gram, MAA
MDL, socia e direttrice creativa dello studio di architettura Schønherr, il cui modello in larga scala di una
Copenaghen ripensata sarà esposto al padiglione danese.
Il Centro danese di Architettura (Dansk Arkitektur Center) è stato designato dal Ministero danese della
Cultura quale commissario per la partecipazione ufficiale danese alla 18. Mostra Internazionale di
Architettura – La Biennale di Venezia. Il contributo è stato selezionato e finanziato dal Ministero danese della
Cultura in collaborazione con la Commissione per le borse di studio e il sostegno ai progetti di architettura
del Fondo Statale Danese per l’Arte (Statens Kunstfond) e l’associazione filantropica Realdania.