Il Museo de’ Medici di Firenze ora ha la sua biblioteca. Oltre 12mila volumi rari sulla grande stagione dell’Umanesimo

Grazie all’accordo con il collezionista Paolo Tiezzi Maestri, il museo ospitato nel complesso di Santa Maria degli Angeli diventa uno dei poli di riferimento per la storia del libro antico in Europa. Restituendo all’ex monastero la sua funzione di centro propulsore della cultura umanistica tra Quattrocento e Cinquecento

Oltre 12mila volumi, tra cui più di 60 incunaboli e circa 5mila edizioni del Cinquecento, per rendere leggibile l’eredità medicea attraverso una Biblioteca unica al mondo. Che infatti si insedia come tassello essenziale nel sistema del Museo de’ Medici di Firenze, ora dotato di un nuovo strumento per consolidare la propria fisionomia di centro di ricerca e tutale, accanto alla dimensione espositiva.

Il Museo de’ Medici e la stagione dell’Umanesimo fiorentino

La nuova Biblioteca, costituita dal fondo Tiezzi Mazzoni della Stella Maestri, sarà dunque, d’ora in avanti, un’infrastruttura culturale che integra e rafforza la missione del museo che valorizza la memoria della dinastia De Medici attraverso attività culturali, scientifiche ed espositive (non solo mostre, ma anche conferenze ed eventi, in collaborazione con enti culturali pubblici e privati).
Proprio nel complesso di Santa Maria degli Angeli, ex monastero dov’è la Rotonda incompiuta del Brunelleschi e che oggi ospita il museo, in epoca rinascimentale fiorì la biblioteca umanistica più prestigiosa del tempo, frequentata da Cosimo il Vecchio, Lorenzo il Magnifico e dal suo secondogenito, Giovanni, che nel 1513 sarebbe diventato pontefice col nome di Leone X. Guidato dal priore Ambrogio Traversari, grande erudito e figura di riferimento per la politica culturale medicea cui fa capo la stagione della Repubblica delle Lettere, infatti, nel Quattrocento il monastero divenne un ambiente di studio, traduzione e confronto internazionale, teatro degli incontri che accompagnarono il Concilio di Firenze del 1439.

La Rotonda Brunelleschi a Santa Maria degli Angeli
La Rotonda Brunelleschi a Santa Maria degli Angeli

La Biblioteca del Museo de’ Medici a Santa Maria degli Angeli

E se lo spazio espositivo del Museo – nato nel 2019 in occasione dei 500 anni dalla nascita di Cosimo I e Caterina de’ Medici, poi ampliato nel 2023 con il riallestimento nella Rotonda Brunelleschi – racconta Casa Medici attraverso l’esposizione di preziose collezioni di opere d’arte, cimeli storici, documenti originali, fedeli ricostruzioni e installazioni multimediali, la Biblioteca approfondisce gli esiti di quella cultura umanistica che alla corte medicea trovò impulso straordinario tra Quattrocento e Cinquecento. Un accordo con l’ANMIG di Firenze, proprietaria del complesso di Santa Maria degli Angeli, già lo scorso settembre aveva consentito l’apertura al pubblico di nuovi ambienti storici: Il Chiostro degli Angeli, la Cappella Ticci, il refettorio con l’Ultima cena del Ghirlandaio e l’ex chiesa monastica. Anche la neonata Biblioteca trova naturalmente nell’ex monastero, riattivando una sua funzione originaria: dalla miniatura al torchio, dall’officina monastica alla tipografia cittadina, gli Angeli tornano ad essere laboratorio di civiltà.

I volumi della Biblioteca del Museo de’ Medici

L’identità della biblioteca è storica e documentaria. Il nucleo cinquecentesco, con forte presenza di edizioni fiorentine, illumina il Cinquecento granducale, dal riconoscimento del titolo a Cosimo I ai legami con le principali casate d’Europa. Il corpus dei bandi medicei – raro per ampiezza e continuità – consente di seguire da vicino i processi di governo, le politiche economiche e la codificazione civile del Granducato, restituendo al pubblico e agli studiosi fonti primarie difficilmente accessibili altrove. Del resto, Firenze primeggia in Italia e nel mondo per valore dei fondi librari cinquecenteschi conservati nelle sue biblioteche. Ma ora il Museo potrà contare su un fondo che di cinquecentine che supera quello della storica Riccardiana e risulta circa tre volte quello della Laurenziana; rispetto alla Biblioteca degli Uffizi, la dotazione è oltre dodici volte più ampia negli incunaboli e circa ventisei volte nelle cinquecentine. In Toscana, quindi, la Biblioteca diventa uno dei poli di riferimento fruibili in ambito museale, completando un sistema già molto ricco; e il Museo de’ Medici si pone come interlocutore di rilievo per la storia del libro antico in Europa.

Il risultato si deve all’intesa tra il collezionista Paolo Tiezzi Maestri e il direttore del Museo, Samuele Lastrucci: “Grazie al fondo Tiezzi Maestri riuniamo un patrimonio di straordinario rilievo, che colloca il Museo tra le principali raccolte di libri antichi al mondo”, sottolinea il Direttore. “La comunione di intenti nata con Samuele Lastrucci, sostenuta dal presidente Eugenio Giani, e la disponibilità degli spazi storici della Rotonda del Brunelleschi e del monastero di Santa Maria degli Angeli hanno reso possibile questo accordo, la miglior destinazione per la mia collezione. Qui, dove per secoli i monaci camaldolesi hanno pregato, studiato e lavorato, i miei libri trovano oggi una casa naturale. Auspico che diventino non solo testimonianza del sapere passato, ma uno strumento vivo per gli studiosi del futuro”.

Livia Montagnoli

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