L’autore italiano più venduto è un fumettista. Intervista a Pera Toons

Per i bambini è un idolo, per i genitori... anche! Pera Toons è il fumettista dei record, seguitissimo sui social e venduto come nessun altro in libreria. Lo abbiamo intervistato per capire qualcosa in più del suo successo

Freddure semplici, dirette, che arrivano al volo e fanno sorridere – indipendentemente dall’età di chi le legge. Sono questi gli ingredienti che hanno garantito al fumettista Pera Toons un successo di pubblico fuori dal comune. Con più di cinque milioni di followers sui social, e quasi due milioni di copie vendute tra tutti i suoi titoli, il disegnatore toscano è stato l’autore più letto del 2024, saldamente in classifica da mesi occupando otto posizioni su dieci nelle top ten ragazzi e fumetti. Il suo bestseller Ridi che è meglio ha tagliato il traguardo delle 300mila copie vendute (la prima volta per un fumetto), mentre il nuovo libro uscito da qualche settimana per Tunué (Missione risata) promette di raggiungere vette inusuali per il settore della nona arte nostrana. Abbiamo incontrato questo fumettista dei record, per sapere qualcosa in più su di lui e sul suo percorso.

Un ritratto di Pera Toons (Alessandro Perugini)
Un ritratto di Pera Toons (Alessandro Perugini)

Intervista al fumettista Pera Toons

Il pubblico ti conosce con uno pseudonimo. Inizio dunque col chiederti chi sei?
Il pubblico mi conosce con il mio soprannome, Pera Toons, però in verità dietro questo pseudonimo c’è Alessandro Perugini. Tutti i miei amici mi hanno sempre chiamato “Pera” per il mio cognome, allora ho utilizzato questo nickname anche per il progetto fumetti. Sono nato ad Arezzo, poi ho vissuto in un paesino in provincia d’Arezzo, che si chiama Terontola. Ho trascorso un’infanzia serena, ho frequentato il liceo scientifico, dopo il quale mi sono iscritto a ingegneria; poi ho deciso di optare per qualcosa di più artistico, e sono diventato grafico pubblicitario.

Direi che le conoscenze maturate nella comunicazione ti stanno tornando utili anche oggi, vedendo i numeri che fai sui social…
Sì, nasco come grafico pubblicitario prima di diventare fumettista, e tutto quello che ho imparato grazie a quel mestiere l’ho riproposto anche nel mondo dei fumetti. È difficile scindere il “me grafico” dal “me fumettista”; è tutto un insieme. I grafici puntano molto a far arrivare il messaggio, quindi sono sempre stato attento sia all’aspetto grafico – facendo scritte molto grandi e impattanti ad esempio – sia al contenuto. Faccio in modo tale che il messaggio di ogni battuta arrivi nel modo più semplice e veloce possibile. Siamo saturi di contenuti, e nel mezzo di tutto questo marasma se vuoi farti notare dovevi essere rapido.

Le barzellette a fumetti di Pera Toons

Nonostante questa abilità comunicativa, la tua strategia “smentisce” la prima regola del marketing, quella di avere ben chiara la propria nicchia di riferimento. La tua community è molto trasversale, dai bambini di sei anni agli adulti. Come ti spieghi questo interesse diffuso?
È vero, sono andato contro la regola del marketing di scegliere la propria nicchia. Il mio desiderio era quello di raggiungere il maggior numero di persone, a prescindere dall’età e dal genere. Per fortuna in parte ci sono riuscito, soprattutto grazie al tipo di ironia che faccio, perché è un’ironia trasversale basata su giochi di parole, delitti da risolvere, barzellette; sono soluzioni che piacciono a tutte le età. Avendo tanti tipi di format, sono riuscito a raggiungere un pubblico molto vasto, anche se lo zoccolo duro e quello che dà anche più soddisfazione a livello editoriale, sono i ragazzi e le ragazze dai 6 ai 12 anni.

Una vignetta di Pera Toons
Una vignetta di Pera Toons

Conosco bambini che hanno praticamente iniziato a leggere con i tuoi fumetti (l’ultimo dei quali si intitola Missione risata). Senti una certa responsabilità educativa?
Come dicevo, i libri vengono acquistati e letti soprattutto dai più piccoli, che addirittura iniziano a leggere con me e soprattutto iniziano anche a capire cos’è quel tipo di ironia fin da piccoli. Mi vedono con occhi particolarmente interessati, perché per loro è tutto nuovo: le freddure e le barzellette sono proposte con una grafica impattante, semplice e colorata; per questo i bambini sono molto contenti di leggermi e di avermi nelle loro librerie. Naturalmente la responsabilità la sento perché è un’età in cui si affidano e si fidano. Quindi è giusto che filtri i contenuti più adatti a quella fascia di pubblico. Infatti, sia io che il mio editore siamo molto attenti a non essere volgari o a far passare dei concetti immorali.

Una vignetta di Pera Toons
Una vignetta di Pera Toons

L’autore e fenomeno social Pera Toons

Sui social invece ti senti più libero…
I libri sono più family-friendly rispetto ai social, dove mi concedo qualche battuta più cinica e sopra le righe. La risata è fondamentale, non si può depotenziare tutto ma, appunto, stiamo attentissimi a non urtare la sensibilità dei bambini. Ho una figlia di otto anni e ogni volta che pubblico una battuta sui libri mi chiedo: questa la farei leggere da genitore a mia figlia?. E quelle che vedete sì, sono tutte battute che farei leggere anche a mia figlia. Infatti le legge!

Una vignetta di Pera Toons
Una vignetta di Pera Toons

Da qualche anno nelle tue vignette affronti anche temi sociali o a carattere scientifico. Su tutti quello ambientale…
Di tanto in tanto tocco anche argomenti un po’ più educativi e scientifici, soprattutto il tema ambientale, che mi preoccupa e mi sta a cuore. È vero però che i bambini su questo argomento sono molto più preparati degli adulti: sono loro che educano i genitori! Bisogna stare attenti a come trattiamo questo mondo, a non sprecare, a riciclare tutto quello che è possibile, a non inquinare; anche con una sana conoscenza dell’ambiente possiamo fare tanto. Un altro tema per me importante è la fiducia in sé stessi: voglio comunicare a questi bambini, ragazzi, adulti che mi seguono che tutti siamo speciali, tutti abbiamo un grande potenziale, bisogna solo trovare il contesto giusto e aver fiducia in quello che facciamo. Delle volte ce ne dimentichiamo. Mi piace far arrivare questi messaggi facendo ridere.

Le tue pagine social vantano milioni di follower – in totale circa 5 milioni di follower distribuiti tra YouTube, TikTok, Instagram e Facebook. Ti aspettavi questo successo quando hai cominciato?
Il successo sui social me l’aspettavo: avendo raggiunto il mezzo milione di follower in pochi mesi, appena aperto il canale, è un aspetto che ho metabolizzato velocemente. La cosa che invece non mi sarei mai aspettato è il successo editoriale, e soprattutto l’affetto dei bambini, che sento in particolar modo durante i firmacopie. Diciamo che i follower ti danno assuefazione in fretta, perché non ci rendiamo mai conto veramente dei numeri. I libri invece sono tangibili; le persone sono reali.

Alex Urso

Libri consigliati:
(Grazie all'affiliazione Amazon riconosce una piccola percentuale ad Artribune sui vostri acquisti)

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Alex Urso

Alex Urso

Artista e curatore. Diplomato in Pittura (Accademia di Belle Arti di Brera). Laureato in Lettere Moderne (Università di Macerata, Università di Bologna). Corsi di perfezionamento in Arts and Heritage Management (Università Bocconi) e Arts and Culture Strategy (Università della Pennsylvania).…

Scopri di più