L’editoria indipendente in Italia #27: la storia di Humboldt Books 

Intervista a Alberto Saibene, editor e storico della cultura e Giovanna Silva, artista, fotografa fondatori della casa editrice il cui nome si ispira al grande esploratore e geografo prussiano vissuto nel XIX Secolo

Si arricchisce di un nuovo capitolo il nostro racconto delle case editrici indipendenti più interessanti del panorama italiano. Questa volta è il turno di Humboldt Books, nata nel 2012 a Milano come casa editrice specializzata nella narrativa di viaggio-fotografica, ha successivamente ampliato il proprio bagaglio editoriale tenendo sempre intrecciati scrittura, geografia, fotografia e arte. Intervista ai fondatori Alberto Saibene e Giovanna Silva

Raccontateci Humboldt Books: come e quando è nata, che linea editoriale ha, a chi si rivolge. 
Humboldt Books, dedicata ad Alexander von Humboldt, il grande esploratore prussiano, nasce nel 2012 come casa editrice specializzata in narrativa di viaggio. L’idea iniziale era quella di combinare, come von Humboldt fece con Bonpland nel Viaggio alle regioni equinoziali del Nuovo Continente, un’esposizione narrativa dell’esperienza di viaggio al potere evocativo delle immagini. La prima collana è stata affidata a scrittori italiani di volta in volta diversi ed altrettanti fotografi che accompagnavano gli autori nei viaggi. Questa bifocale sul viaggio, oltre ad essere una necessità editoriale – testo e immagine per raccontare un paese da due punti di vista simili ma diversi – si rispecchia nei due soci fondatori di Humboldt Books: Alberto Saibene, editor e storico della cultura, e Giovanna Silva, fotografa. A partire da questa tipologia ben definita di libro abbiamo poi seguito e sviluppato diverse strade editoriali, sempre riconducibili al desiderio di intrecciare scrittura e geografia, fotografia e arte. I nostri libri si rivolgono a chiunque abbia una curiosità nei confronti del mondo. 

Humboldt Books
Humboldt Books

In un contesto come quello italiano dove molte persone non leggono libri, come sopravvivono gli editori indipendenti? 
Non ne faremmo una questione solo geografica. L’editoria è un mondo difficile, non solo in Italia. In Italia c’è sicuramente un problema per quanto riguarda i lettori forti, ma ritengo che gli editori indipendenti possano contare su una solida base di appassionati ed entusiasti. Manca un po’ un mercato che ci protegga, più librerie e fiere attente alle istanze dell’editoria indipendente, ad esempio. A livello istituzionale manca una cultura del libro: non ci sono molti bandi a sostegno o iniziative di puro mecenatismo. Questa può essere sicuramente vista come una ‘specialità’ solo italiana che rende difficile essere editori indipendenti. Se poi dovessi dare una vera risposta a come sopravvivono gli editori indipendenti, direi: con passione. 
 
Qual è il libro o autore che più vi rappresenta o al quale siete più legati e perché? 
Non possiamo esporci così, non vogliamo spezzare il cuore a nessuno ☺ Però è vero che ci piace collaborare con gli stessi autori, per creare una sorta di continuità in famiglia: penso a Giorgio Vasta, Michele Mari, Claudio Giunta
 
Vi andrebbe di indicarci un editore indipendente di cui vi piace particolarmente il lavoro? 
In Italia attualmente c’è Timeo con una visione o un’idea di progetto interessante. Sicuramente poi editori come nottetempo e Quodlibet hanno fatto la storia, affacciandosi solo ora alla porta d’uscita della zona indipendente. Nell’ambito degli editori di arte e fotografia cito solo l’esempio di Self Publish Be Happy Editions, editore indipendente e progetto culturale creato da Bruno Ceschel e attualmente ‘rilevato’ dal grande editore inglese Mack Books. Gli indipendenti fanno scuola, insomma. 
 
Qualche anticipazione sui libri in uscita nei prossimi mesi? 
Un libro a cui siamo particolarmente legati è il prossimo titolo della collana Time Travel, Usa 1966 di Luisa Castiglioni, Hans Deichmann, Enzo Muzii e Umberto Riva, sia per la storia che racconta, sia per la sfida editoriale. È infatti la prima volta che in un libro di collana proviamo a non avere un unico autore bensì quattro. E poi un libro a cura di Elisa di Nofa e Francesco Paleari (già curatori del volume Golfi verdi e parquet Panga Panga su Milano San Felice) sulle architetture di Mario Galvagni a Inveruno: un modo alternativo e intelligente di rileggere l’architettura intrecciata alla storia sociale di questo paese. 
 
Ultima domanda: il libro assolutamente da leggere almeno una volta nella vita. 
Viaggio di un naturalista intorno al mondo di Charles Darwin. Non esistono più esperienze così. 

Dario Moalli 

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Dario Moalli

Dario Moalli

Dario Moalli (Vigevano 1991) studia Storia e critica dell’arte all’università di Milano, nel 2013 si è laureato in Scienze dei Beni culturali, e da qualche anno vive stabilmente a Milano, dove vaga in libertà. Condivide l’interesse per l’arte con quello…

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