Mirabella Eclano. Ecco come la cittadina dell’Irpinia vuole diventare Capitale della Cultura 2028
Nel 2028 la Capitale italiana della Cultura potrebbe essere una cittadina di nemmeno 7mila abitanti nel cuore dell’Irpinia. Il Direttore artistico del progetto, Francesco Cascino, ci racconta i retroscena della candidatura di Mirabella Eclano, all’incrocio tra passato e futuro

“L’Appia dei Popoli – Incubatrice di Art Thinking” è il nome che abbiamo dato al Dossier di Mirabella Eclano per la candidatura a Capitale italiana della Cultura del 2028, la cui presentazione scadeva il 25 settembre 2025. Mirabella è una splendida città di 6700 abitanti in provincia di Avellino, composta da quattro frazioni a pochi chilometri l’una dall’altra (Mirabella, Passo, Pianopantano e Calore), ognuna con proprie identità e con alcuni elementi valoriali in comune, molti dei quali nascosti dalle narrazioni facili della bellezza, della natura e dell’archeologia, che lì ha una valenza enorme nel Parco di Aeclanum.
Sarà Mirabella Eclano la Capitale italiana della cultura 2028?
Il luogo è stato di primaria importanza ancor prima dell’Appia, la Regina Viarum che attraversa il Lazio, la Campania e la Puglia, passando anche per l’Irpinia e il Sannio, due zone meravigliose e contigue; le vie, i collegamenti tra persone di rilievo e le ritualità relative ai miti e alle divinità hanno creato patrimoni inestimabili, la gran parte dei quali deve ancora venire alla luce. Il Ministro Giuli e il Direttore generale del MIC Osanna, insieme al Ministro Piantedosi, sono appena stati a Mirabella per garantire i fondi necessari alla prosecuzione degli scavi.

I criteri della candidatura di Mirabella Eclano
Come Direttore artistico del progetto di Capitale italiana e come Relatore ed estensore del Dossier – insieme all’Assessore alla Cultura, Raffaella Rita D’Ambrosio, al Sindaco, Giancarlo Ruggiero, e al Team che ho selezionato per curare l’intero palinsesto culturale e la progettazione art thinking oriented – ovviamente non ho ragionato sul passato ma sulla ricerca delle sue valenze sottotraccia da portare in emersione e riportare a patrimonio dinamico e fruibile per le persone, le imprese, il commercio, gli investitori, l’education e tutte le possibilità inesplorate che questo comporta, dalla scuola alla scoperta di nuovi lavori e nuove professioni. L’archeologia, oltre al suo valore intrinseco, ha l’enorme potere di trasmettere simboli e significanti necessari ancora oggi, se rimessa in connessione con l’arte contemporanea, così come ce l’hanno la natura, le abitudini, le attitudini, l’artigianato, il food, l’agricoltura, che qui merita una menzione d’eccezione per la presenza di alcune tra le più importanti aziende vitivinicole italiane.
La visione di Mirabella Eclano
Siamo stati accolti da un’intelligenza emotiva molto rara in altri luoghi; la valle di Mirabella e dei paesi limitrofi sembra mostrare la singolare accoglienza che ci hanno riservato. Non parliamo della solita retorica del Sud malato di esterofilia provinciale e di sottovalutazione endemica del proprio enorme potenziale generata dalle tante, violente controriforme, o dalle imposizioni di regole che le religioni e le dominazioni hanno inoculato come cultura dell’ordine e dell’obbedienza per fermare la capacità di volare di donne e uomini liberi la cui intelligenza si capiva sin dall’infanzia, quindi andava controllata. Parliamo invece di un’accoglienza laica, lucida e intelligentissima, che persone di ogni estrazione e professione, a cominciare dagli straordinari imprenditori, ci hanno riservato regalandoci informazioni preziosissime che abbiamo innestato nel Dossier sotto forma di arte pubblica, installazioni, teatro, cinema, musica, danza, performance e progetti ibridi di impresa, scuola, art thinking e tecnologia.






Un progetto che coinvolge tutta l’Irpinia
In questo modo tutta la città e i paesi limitrofi, quindi l’Irpinia, contribuiscono attivamente alla progettazione culturale per lo sviluppo territoriale e la rigenerazione umana e urbana, e tutto il progetto è innervato di partecipazione attiva dall’inizio alla fine (che per noi e per l’Amministrazione è mai). L’obiettivo è rispondere al divertimento effimero dell’oppio dei popoli con la costruzione di nuove strade che ricolleghino comunità, idee, visioni ed esperienze, facendo del concetto di Via la metafora di percorso graduale, cognitivo ed emotivo di crescita connettiva e collettiva che lasciano radici e alimentano futuro per sempre. Quello che fa davvero la cultura di massima qualità: coltivare al presente. A questo link trovate i nomi dei vari Responsabili di attività, anche se tutti noi di Art Thinking Project ETS non abbiamo mai ragionato per categorie; il gruppo ha elaborato insieme i progetti e le azioni, e innervato ogni disciplina di semi istitutivi e di attività delle altre, perché l’arte è una sola ed è l’urgenza espressiva di chi legge e comprende il mondo visibile e invisibile per immagini, suoni, profumi, tatto, contatto e gesti intelligenti.
Francesco Cascino
Direttore artistico di Mirabella Eclano Candidata a Capitale italiana della Cultura 2028
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