Nel Porto turistico della Marina di Pescara è nato un nuovo spazio d’arte contemporanea 

Nato grazie all'intuizione di Nadia Di Bernardo, Claudio Di Claudio e Massimiliano Stella, Molo22 si pone come spazio polivalente e lontano dalle logiche di mercato che contraddistinguono le gallerie d'arte

Articolato in un’area di oltre 200mila mq, il Porto turistico Marina di Pescara è una delle strutture più grandi dell’Adriatico. Oltre a essere una struttura attrezzata per la nautica, il Porto turistico è da definirsi anche spazio di incontro dove prende forma Molo22, il nuovo spazio espositivo dedicato all’arte contemporanea su Lungomare Papa Giovanni XXIII, a Pescara. Una nuova realtà che intende distaccarsi dalle logiche di mercato che contraddistinguono le gallerie per porsi come spazio polivalente e atto a valorizzare i talenti artistici contemporanei. Nato dall’intuizione la scenografa e curatrice Nadia Di Bernardo, assieme al coivolgimento di Claudio Di Carlo e Massimiliano Stella, il 22 novembre Molo22 debutta con Lieberticidio, la mostra fotografica di Joseph De Felici e Ferdinando Gatta (e visibile fino all’11 dicembre). 

Nasce Molo22, lo spazio espositivo nel Porto turistico Marina di Pescara 

Era agosto 2025 quando la mostra Intervencion del Artista en la Milonga del Puerto di Claudio DI Carlo inaugurava negli spazi di Home Gallery dell’Agenzia Immobiliare ITUTOR all’interno del Porto turistico Marina di Pescara. L’obiettivo dell’artista e della curatrice, Nadia Di Bernardo, è quello di creare uno spazio di ricerca nel campo dell’arte contemporanea, indagandone collegamenti e contaminazioni. Una mission che, grazie al coinvolgimento di Massimiliano Stella (che ha reso lo spazio disponibile) nasce Molo22, dando modo che questa mission possa concretizzarsi ospitando mostre, rassegne e concerti. 

Molo 22, Porto turistico della Marina di Pescara
Molo 22, Porto turistico della Marina di Pescara

La mostra “Liberticidio” negli spazi di Molo22 a Pescara 

“La mostra ‘Libertà’ nasce dell’interazione di De Felici e Gatta”, scrive la curatrice Francesca Perti, nel testo di accompagnamento alla mostra fotografica di Joseph De Felici e Ferdinando Gatta a Pescara. “Un unico corpo e un’unica voce attraverso fotografie in bianco e nero che, sembrano, irradiare scariche elettriche ad alta tensione (…). Fotografie che non danno scampo e che ci costringono ad immergerci nel profondo, ci assorbono all’interno del loro centro gravitazionale, ci inchiodano spalle al muro, costretti  a ripensare in modo nuovo alla parola libertà e al suo contrario”. Un dialogo fotografico in bianco e nero che intende farci riflettere sulla necessità di denunciare le fandonie che vengono raccontate, spesso con il consenso dei mass media che alimentano una visione distorta della realtà. 

Il concetto di libertà attraverso le fotografie di Joseph De Felici e Ferdinando Gatta 

“Negli scatti apparentemente manca o si riduce l’elemento umano, che si esplicita invece nelle forme, convertite in barriere appositamente progettate per manipolare, distorcere, modificare e omologare il pensiero collettivo, in nome di un ordine contenitore dei diritti umani, strumenti pensati e manipolati per limitare gli individui stessi”, continua Nadia Di Bernardo, curatrice della mostra Liberticidio. “Inquietanti costruzioni prive di finestre, dove non filtra luce dall’esterno e diventano cieche prigioni fisiche e dell’anima”. 

Liberticidio 
Fino all’11 dicembre 2025
Molo22 
Lungomare Papa Giovanni XXIII

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Redazione

Redazione

Artribune è una piattaforma di contenuti e servizi dedicata all’arte e alla cultura contemporanea, nata nel 2011 grazie all’esperienza decennale nel campo dell’editoria, del giornalismo e delle nuove tecnologie.

Scopri di più