La galleria Amanita dopo New York apre in un palazzo storico di Roma. Caio Agosto Twombly ci racconta il progetto
Situata al piano terra di Palazzo dei Pupazzi (conosciuto anche come Palazzo Crivelli), al civico 24 di Via dei Banchi Vecchi la galleria trova sede in uno degli edifici rinascimentali più affascinanti della città

Inaugura con una mostra personale dell’artista italiano Daniele Milvio giovedì 9 ottobre 2025 la nuova sede della galleria Amanita, che dopo New York sceglie di radicarsi a Roma, chiusa la parentesi fiorentina. A raccontarlo ad Artribune è uno dei suoi fondatori, Caio Agosto Twombly.
La galleria Amanita apre a Roma
“A Firenze operavamo come spazio espositivo e non ancora come galleria, durante il covid si è presentata l’occasione di esporre in uno spazio e l’abbiamo colta. È stata una realtà breve ma molto importante per noi, abbiamo tenuto mostre con Leonardo Meoni, Francesco Cima, Eva Beresin e Marco Scarpi, artisti con cui continuiamo a lavorare. Finita la pandemia abbiamo scelto di aprire a New York, per poi arrivare definitivamente in Italia. Quattro anni dopo, infatti, abbiamo trovato lo spazio perfetto e considerando i tanti artisti Italiani con cui lavoriamo e la mia base a Roma, l’idea di avere una sede qui ci è parsa ovvia”, spiega il gallerista.
La sede a Palazzo Crivelli a Roma
Situata al piano terra di Palazzo Crivelli, al civico 24 di Via dei Banchi Vecchi, la galleria trova sede in uno degli edifici rinascimentali più belli della città, noto per la sua facciata ornata di stucchi, putti, maschere grottesche e scene mitologiche che gli hanno conferito anche il nome di ‘Palazzo dei Pupazzi’.
Le collaborazioni con la Fondazione Iris in Umbria
Le opere di Milvio presentate in occasione di Questa sera si recita a soggetto sono l’esito della sua recente residenza artistica presso la Fondazione Iris a Bassano in Teverina, a circa ottanta chilometri da Roma, della famiglia Twombly: “Da un paio di anni ormai con la mia famiglia stiamo organizzando residenze e mostre e Daniele Milvio è l’ultimo degli artisti invitati. Questa sicuramente sarà una combinazione che continueremo a proporre. La galleria a Roma ci dà la possibilità di lavorare con artisti internazionali ai quali sicuramente piacerebbe lavorare a Roma e non ne hanno l’opportunità”.
Caterina Angelucci
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