A Bologna torna l’appuntamento estivo dell’Accademia di Belle Arti: scambi tra giovani artisti e città 

Un’iniziativa unica nel suo genere. L’undicesima edizione di Open Tour dal titolo Good Art Bad Character crea un ponte di scambio tra la città e l’Accademia. Ecco tre tappe da segnare

Le porte dell’Accademia si aprono anche quest’anno, in un fertile dialogo tra gli studenti e il mondo dell’arte bolognese. Oltre 500 opere sono state allestite nel percorso espositivo tra le aule dell’Accademia e, in tutta la città, la rassegna Giovani talenti in galleria ha coinvolto 29 gallerie e spazi privati con mostre dedicate agli studenti. Tra le sedi, la Galleria Studio G7 e due progetti espositivi curati dagli studenti del Biennio di Didattica e Comunicazione dell’Arte, presso la P420 Art Gallery e lo spazio Kappa Noun. 

Giorgia Polverini, SPARASTELLE (vorrei addormentarmi guardandoti brillare gli occhi), installation view at Kappa Noun
Giorgia Polverini, SPARASTELLE (vorrei addormentarmi guardandoti brillare gli occhi), installation view at Kappa Noun

La mostra “Le spiegazioni che si danno sono tutte un po’ incerte” nello spazio Kappa Noun 

Apri porte anche quest’anno sono stati i progetti speciali, tra cui la mostra vincitrice del Premio Kappa Noun nell’omonimo spazio. A cura del Collettivo Saturnalia, le opere della collezione Marco Ghigi dialogano con quelle degli studenti, indagando la percezione della verità nella mostra Le spiegazioni che si danno sono tutte un po’ incerte. Le opere di Agnese Oprandi, Antonio Pio Paldino, Flavia Andrea Pili, Giorgia Polverini e Ismaele Soraperra esplorano zone grigie, verità possibili. In un’epoca di informazioni fragili, ognuno costruisce la propria realtà e il denialism diventa uno strumento per escludere, o negare, verità scomode. La mostra è un invito ad aprirsi ad una pluralità di interpretazioni e sarà visitabile fino al 20 luglio 2025. 

Installation view Galleria Studio G7, Courtesy Galleria Studio G7 , Photo Francesco Rucci
Installation view Galleria Studio G7, Courtesy Galleria Studio G7 , Photo Francesco Rucci

“The Image-Thinking. Sulle possibili interpretazioni dell’immagine” alla Galleria Studio G7  

Fino al 30 luglio, la dimensione concettuale e percettiva dell’immagine viene esplorata nella mostra The Image-Thinking. Sulle possibili interpretazioni dell’immagine presso la Galleria Studio G7. A cura di Giovanna Caimmi e Leonardo Regano, e con il coordinamento di Maria Rosa Cuccitto, l’image-thinking ci invita ad abitare lo sguardo per leggere tra le pieghe del visibile e oltrepassare la dimensione di spettatori passivi. Le opere di Marco Mandorlini, Chiara Niccoli, Agnese Oprandi, Yunru Quan ed Enrico Scapinelli, indagano il medium visivo non come risultato, ma come dispositivo critico che evoca nuove risonanze e visioni, dove memoria, paesaggio, corpo e identità si intrecciano e affiorano come tracce, creando stratificazioni di senso. 

Installation view P420 Art Gallery, Photo Claudia Gentile
Installation view P420 Art Gallery, Photo Claudia Gentile

Alla P420 Art Gallery “Sensemaking. Atti di manomissione” 

Presso la P420 Art Gallery, il disorientamento genera senso nella mostra Sensemaking. Atti di manomissione, curata dal Collettivo Etcetera e fruibile fino al 24 luglio. Le opere di Alessandro Aprile, Elysee Farazmand, Claudia Gentile, Tunahan Havrandere, Riccardo Michelini, Paolo Saputo e Ismaele Soraperra tracciano percorsi in una realtà frammentata e ambigua. Diventano mappe in cui simboli e metafore affiorano, e la libera attribuzione di senso, il sensemaking, diventa un modo per abitare l’enigmatico e generare nuovi significati, grazie a una personale visione e a una manomissione della realtà. 
 
Veronica Camastra 
 
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