A Milano incendiata l’installazione della Balenottera davanti alla Triennale. Ancora un atto vandalico contro l’arte pubblica

L’opera realizzata da Jacopo Allegrucci faceva parte di una serie sulla fragilità della natura a fronte dell’aggressività dell’uomo. Esposta davanti al Palazzo dell’Arte per l’Esposizione Internazionale in corso, è stata incendiata all’alba da un uomo senza fissa dimora

Può essere paradossale ma l’idiota, distruggendo l’opera, ha dato persino allo scheletro metallico bruciato un valore e un significato drammatico”. È solo uno tra i numerosi commenti che stigmatizzano l’atto vandalico operato, alle prime ore del mattino di lunedì 14 luglio, ai danni della Balenottera in cartapesta realizzata da Jacopo Allegrucci, esposta temporaneamente davanti alla Triennale di Milano. Una riflessione, tra le molte di rammarico e incredulità raccolte sotto al post di denuncia condiviso su Facebook dal presidente di Triennale Stefano Boeri, che richiama subito alla mente un altro gesto plateale e drammatico, consumatosi a Napoli proprio due anni fa.

Milano come Napoli. I rischi per l’arte nello spazio pubblico

Era il 12 luglio del 2023, e la Venere degli Stracci di Michelangelo Pistoletto, installata pochi giorni prima in Piazza Municipio, bruciava avvolta dalla fiamme di un rogo appiccato all’alba – intenzionalmente pur senza un valido motivo – da un giovane senzatetto. A salvarsi dal fuoco fu, anche in quel caso, solo lo scheletro della Venere, poi simbolicamente inglobato nella seconda versione dell’opera, donata dall’artista piemontese al Comune e riproposta nello stesso luogo a marzo 2024.
Allora come oggi, a Napoli come a Milano, il piromane è stato subito arrestato: dell’incendio doloso appiccato davanti alla Triennale è responsabile un 33enne senza fissa dimora, senza documenti e incensurato, che all’arrivo delle forze dell’ordine ha provato ad allontanarsi, senza fornire loro una motivazione che lasciasse comprendere le ragioni del gesto.
Allora come oggi, quindi, si evidenzia un dato: una mancanza di rispetto per lo spazio pubblico che riguarda la maggior parte della comunità, e pur indirettamente autorizza chiunque a deturparlo, prendersene gioco, disporne a piacimento. Che si tratti di un grido d’aiuto volto a richiamare l’attenzione, come può essere plausibile quando a compiere il gesto sono persone ai margini, o di un pessimo modo per divertirsi, come capita troppo spesso di constatare nel degrado diffuso delle nostre città.

La Balenottera di Jacopo Allegrucci dopo l'incendio doloso
La Balenottera di Jacopo Allegrucci dopo l’incendio doloso

L’incendio doloso contro la Balenottera di Jacopo Allegrucci per Triennale

A Milano, il gesto “ottuso e vandalico” – prendendo in prestito le parole di Boeri – si è rivolto contro un’opera della serie The fragility of the Future, realizzata da Allegrucci per la 24esima Esposizione Internazionale di Triennale, intitolata Inequalities per porre l’accento sulle diseguaglianze che si perpetuano nel mondo. “Un’opera che denuncia il rischio di estinzione di una specie fragile di cetacei, le balenottere azzurre” spiega Boeri “Un’opera non ‘prestigiosa’ ma di grande valore simbolico, il cui incendio doloso non fa paradossalmente che confermare la fragilità di alcune specie viventi di fronte all’aggressività umana”.
Proprio nella giornata di lunedì, quando il museo è chiuso al pubblico, l’installazione avrebbe dovuto essere smontata per essere spostata ed esposta al mercato ittico di Milano: “C’era già l’idea che l’opera si consumasse, ma soprattutto per l’azione degli elementi atmosferici. Peccato”, sottolinea ancora Boeri intervistato dal Corriere della Sera.

La Balenottera di Jacopo Allegrucci dopo l'incendio doloso
La Balenottera di Jacopo Allegrucci dopo l’incendio doloso

La fragilità della natura di fronte all’aggressività umana: il ciclo in cartapesta di Allegrucci

Ma, prosegue l’architetto nel suo post guardando al prossimo futuro, “contiamo di poter esporre al più presto, in coerenza con la grande esposizione che la Triennale dedica a Inequalities, le altre riproduzioni di animali a rischio di estinzione realizzate da Jacopo Allegrucci”. Il ciclo di Allegrucci, maestro toscano della cartapesta più volte protagonista con le sue creazioni del Carnevale di Viareggio, si compone infatti di quattro opere monumentali – oltre alla balena data alle fiamme, un elefante, una giraffa e un ippopotamo – pensate per avvicendarsi nello spazio pubblico dirimpetto al Palazzo dell’Arte di viale Alemagna. Presto, al posto della Balenottera, arriverà l’elefante, altra specie protetta e a rischio di estinzione. L’obiettivo della serie – che lavora con il materiale riciclabile per eccellenza, la cartapesta – è infatti quello di invitare a “una riflessione urgente e profonda sulla fragilità della nostra realtà ecologica e sulle disuguaglianze che segnano la nostra relazione con il mondo naturale”.

Contro il gesto vandalico arriva anche la denuncia del Ministro Alessandro Giuli: “L’incendio è un atto vile e insensato che colpisce non soltanto un’opera di straordinaria forza simbolica, ma anche la cultura, la libertà creativa e la coscienza civile del nostro Paese. Questo gesto di violenza e inciviltà ferisce un progetto che attraverso l’arte denunciava la fragilità del futuro e la necessità di tutelare le specie in via di estinzione. Piena solidarietà all’artista, alla Triennale di Milano e a tutti coloro che hanno lavorato per dare vita a un’esperienza culturale di alto valore”. Allegrucci, dal canto suo, guarda avanti pur molto dispiaciuto per l’accaduto: “Avevo pensato che qualche minimo atto vandalico potesse esserci ma non credevo che sarebbero arrivati a tanto” spiega all’Ansa “Avevamo pensato a tutto tranne che al fuoco. Adesso aspettiamo di poter esporre il prossimo animale”.

Livia Montagnoli

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