Il Giorno del Ricordo avrà la sua installazione temporanea. I vincitori del concorso
L’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria vince il concorso nazionale indetto dal Ministero dell’Università e della Ricerca per la realizzazione di un’installazione temporanea in occasione del “Giorno del Ricordo 2025”
Il “Giorno del Ricordo” è un anniversario istituito nel 2004 per tenere viva la memoria del massacro delle foibe, gli eccidi ai danni di militari e civili italiani autoctoni della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia perpetrati durante la Seconda Guerra Mondiale e nell’immediato dopoguerra. Per il 20° anniversario della commemorazione, che cade il 10 febbraio, il MUR – Ministero dell’Università e della Ricerca ha bandito un concorso per la realizzazione di un’installazione temporanea, il cui primo posto è stato aggiudicato al concept presentato dall’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria (ABARC).
L’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria vince il concorso per il Giorno del Ricordo
Il direttore e professore dell’ABARC Pietro Sacchetti ha ribadito l’importanza di tale riconoscimento sottolineando “la forza di una squadra affiatata, competente e appassionata, che attraverso la commistione di Professori e Studenti, è riuscita a ideare una visione “contemporanea” del dramma restituendo al mestiere dell’arte la forza di costruire immagini catartiche capaci di trasmutare la morte in vivo ricordo”.
D’altronde troppo spesso la contemporaneità dell’arte sembra dimenticare un ruolo che le è da sempre congeniale, quello di fissare la memoria di una comunità o di un intero popolo, per ergere delle visioni, delle epifanie, capaci di indicare prospettive altre per riorientare i poli del pensiero e del vivere sociale.

L’opera scelta per il Giorno del Ricordo 2025
L’opera si configura come un cilindro monumentale del diametro di 3 metri per 6 metri d’altezza, costruito con lastre in plexiglass trasparente che delimitano lo spazio verticale e ne definiscono l’impianto scultoreo. All’interno di questa struttura, che simbolicamente rappresenta la foiba, intesa come abisso fisico e morale, sono incastonate figure a grandezza naturale realizzate in resina, come corpi sospesi in una caduta perpetua, come nelle cave di bauxite dell’Istria, o nel pozzo della miniera di Basovizza. Una narrazione silenziosa che attraverso le pose, trasmette una tensione che si traduce in un muto grido, dove l’ossimoro visivo è invocazione consapevole alle storie minori, troppo spesso surclassate in un’accezione univoca della Grande Narrazione.
L’opera dell’ABARC vince il concorso per il Giorno del Ricordo
L’opera vuole essere non celebrativa, ma interrogativa: una forma aperta, trasparente, che richiama il dovere del ricordo non solo come gesto commemorativo, ma come atto di responsabilità collettiva, affinché la stessa si ponga come forza apotropaica capace di tenere lontano il male possibile che alcuni uomini e donne possono perpetrare ad altri uomini e donne.
Redazione
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