Nel quartiere San Lorenzo a Roma apre LEMBI, un nuovo spazio d’arte contemporanea
Alle numerose gallerie e studi d'artista che animano lo storico quartiere romano si aggiunge LEMBI, il nuovo spazio espositivo fondato dall'artista Michela De Nichilo

Uno spazio in cui ogni lavoro possa respirare, evolversi ed esprimersi con i propri tempi, libero da estetiche fisse o regole prestabilite. Con questo obiettivo nasce LEMBI, il nuovo spazio espositivo in Via dei Volsci 62, nel quartiere San Lorenzo, a Roma.
A fondarlo è l’artista Michela De Nichilo (Roma, 1991), a cui abbiamo rivolto qualche domanda in occasione della mostra inaugurale LEMBI, visibile a partire dal 5 giugno.
























La mostra inaugurale nello spazio LEMBI a San Lorenzo a Roma
Per la sua apertura inaugurale, LEMBI presenta LEMBI, l’installazione scultorea di Michela De Nichilo che esplora gli intrecci tra genere, specie e potere nei contesti culturali occidentali. Queste sculture (in continua trasformazione) riflettono sullo sfruttamento dei corpi femminili e sulla precarietà della vita di fronte alla crisi ecologica.
Facendo riferimento a questa tipologia di corpi, e in particolare a quelli degli animali femmina sfruttati per il loro sistema riproduttivo nell’industria alimentare, l’opera sfida i sistemi estrattivi che svalutano tanto la vita umana quanto quella non umana.
L’installazione e la performance si estenderanno e assumeranno nuove forme per tutta l’estate del 2025, con un evento conclusivo all’inizio dell’autunno.
Non solo, “LEMBI segna anche il primo capitolo di una saga di lavori che indagano gli intrecci tra genere, specie e potere nel contesto della crisi ecologica contemporanea”, sottolinea l’artista.

Intervista all’artista Michela De Nichilo, fondatrice di LEMBI a San Lorenzo
Come mai hai deciso di aprire uno spazio espositivo?
Avevo voglia di dare forma a un luogo dove le opere potessero esprimersi totalmente, senza rischiare di sacrificarle o soffocarle. Per me, lo spazio espositivo non è da intendersi solo come un contenitore ma contenuto dell’opera (installativa, sound e/o performance) che si vuole sviluppare al suo interno.
Un concetto che si trova alla base della mia ricerca e che, sicuramente, accomuna il lavoro di tanti altri artisti. È a loro che è rivolto l’invito al confronto e alla creazione di opere in dialogo con LEMBI.
Come mai hai deciso di aprire LEMBI nel quartiere di San Lorenzo?
Tra i numerosi quartieri di Roma, San Lorenzo aveva lo spirito giusto (grazie anche alla presenza di numerose realtà culturali con cui già sono entrata in contatto). Inoltre, avevo piacere a entrare in contatto con il territorio e la comunità.

La linea curatoriale di LEMBI a San Lorenzo
Quale linea curatoriale segnerà la programmazione espositiva di LEMBI?
Sicuramente valorizzerà e supporterà le artiste donne dando loro voce attraverso una serie di progetti espositivi. Non solo, verranno anche approfondite tematiche ambientali e politiche attraverso le ricerche di artisti che saranno invitati nello spazio con open call.
Sono in programma anche delle residenze?
Sì, nei piani futuri vorrei avviare anche un ciclo di residenze gratuite per artisti. Attualmente sto vagliando potenziali bandi per poter accedere a dei fondi europei e dare concretezza al progetto, ma ci vorrà ancora un po’ di tempo.
Valentina Muzi
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