“Nulla è perduto”. Alla GAMeC di Bergamo mostra sul rapporto arte – materia
La mostra, concepita come il secondo capitolo di un progetto espositivo più complesso, indaga il modo il cui gli artisti si approcciano alla materia e agli elementi, ispirandosi al noto enunciato dello scienziato Lavoisier
“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”: è un’indagine sulla materia, che si ispira all’enunciato dello scienziato Antoine-Laurent Lavoisier, la mostra in corso fino al prossimo 13 febbraio alla GAMeC di Bergamo dal titolo Nulla è perduto. Arte e materia in trasformazione. L’esposizione, a cura di Anna Daneri e Lorenzo Giusti, è il secondo capitolo di un progetto più ampio, Trilogia della materia, inaugurato nel 2018 con la mostra Black Hole. Arte e matericità tra Informe e Invisibile. In questo primo appuntamento, veniva indagato il concetto di materia da un punto di vista scientifico, ovvero mettendola in dialogo con le teorie della fisica moderna; nella seconda mostra, invece, l’attenzione viene spostata su quegli artisti che, attraverso la loro ricerca, hanno riflettuto sulla materia e sulle sue trasformazioni, in relazione ai concetti di mutamento e di tempo.
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LA MOSTRA “NULLA È PERDUTO” ALLA GAMEC DI BERGAMO
Fulcro della mostra è dunque il principio di conservazione della massa, secondo il quale la materia, nel corso di una reazione chimica, non si crea né si distrugge, ma continua a esistere anche se in forma in diversa. Nulla è perduto si sviluppa in quattro sezioni, ognuna delle quali dedicata a uno dei Quattro Elementi, Fuoco, Terra, Acqua e Aria, “intesi come stati di aggregazione della materia, e ne sondano le relazioni e le trasformazioni: fuoco/stato ardente; terra/stato solido; acqua/stato liquido; aria/stato gassoso”; è un’indagine, quindi, sul rapporto che intercorre tra gli artisti e la materia, alla sua chimica e alla trasformazione, non tralasciando gli aspetti legati al tema dell’alchimia. Tra i protagonisti della mostra sono i surrealisti Marcel Duchamp, Max Ernst, Man Ray e Leonora Carrington, per passare poi da Yves Klein a Otto Piene, da Robert Smithson ad Hans Haacke fino ad alcuni autori dell’Arte Povera come Pier Paolo Calzolari e Paolo Icaro. Per giungere infine ai linguaggi e agli stili di artisti contemporanei, come Olafur Eliasson, Wolfgang Tillmans, Cyprien Gaillard, Otobong Nkanga, Erika Verzutti. Ecco le immagini della mostra.
– Desirée Maida
Bergamo // fino al 13 febbraio 2022
Nulla è perduto. Arte e materia in trasformazione
GAMeC
Via San Tomaso 53
www.gamec.it
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