Tutte le grandi mostre di Pirelli HangarBicocca nel 2019-2020

Presentato il programma espositivo 2019-2020 di Pirelli HangarBicocca di Milano: multiculturale, multietnico e arditamente impopolare

È stato presentato il programma di mostre di Pirelli HangarBicocca di Milano. A fare gli onori di casa il Presidente Marco Tronchetti Provera che con un non celato entusiasmo e un fare da manager navigato inizia il proprio intervento parlando di numeri: “Pirelli HangarBicocca è un luogo dove ogni anno passano di media 260mila persone e 10mila bambini e ragazzi con le attività educative. Milano è diventata il cuore della qualità della vita non solo d’Italia ma anche d’Europa. Il posto al mondo dove ognuno vorrebbe essere. L’HangarBicocca è il sintomo di una città che cambia, un luogo dove si fabbrica la cultura, e la città è un baluardo contro l’ignoranza e l’arroganza”. Cifre importanti ma che forse, viste le molteplici attività dello spazio, il sostanzioso investimento da parte di Pirelli — il budget annuale nel 2016 era pari a 3,5milioni di euro — e il sempre crescente numero di turisti e studenti stranieri in città, potrebbero essere incrementate. Basti pensare che la sola mostra di Marina Abramović, artista molto popolare e conosciuta al grande pubblico, a Palazzo Strozzi di Firenze ha superato quota 100mila visitatori.

Da sinistra, Vicente Todolì, Marco Tronchetti Provera, Giuseppe Sala alla conferenza stampa di presentazione del programma mostre di Pirelli HangarBicocca 2019-2020. Photo Daniele Perra

Da sinistra, Vicente Todolì, Marco Tronchetti Provera, Giuseppe Sala alla conferenza stampa di presentazione del programma mostre di Pirelli HangarBicocca 2019-2020. Photo Daniele Perra

IL SODALIZIO CON IL COMUNE

Per la prima volta nella storia dell’istituzione, nata nel 2004, ha presieduto il Sindaco della città. Tra il pubblico anche l’Assessore alla Cultura di Milano Filippo Del Corno. L’atteso sodalizio con il Comune, auspicato in varie occasioni da Marco Lanata, general manager di HangarBicocca, è arrivato. Giuseppe Sala ha sottolineato l’importanza di Pirelli che, dice: “è la mia seconda famiglia. In questo spazio — prosegue — c’è la storia industriale di Milano, una città che si allarga. Qui c’è l’idea che la cultura fa la differenza e un modo di pensare la città contemporanea. Una città che oggi ospita dagli 8 ai 9 milioni di visitatori l’anno…. Nel disegno della città del futuro è la cultura l’elemento fondamentale. Questo ci viene riconosciuto a livello internazionale”. E lo spirito esterofilo del sindaco sembra essere perfettamente in linea con il programma espositivo dei prossimi due anni. Un programma multiculturale, multietnico ma allo stesso tempo arditamente impopolare. La scelta, infatti, è ricaduta su artisti, giovani (che esporranno nello Shed) e affermati (a cui sarà dedicato lo spazio delle navate), ampiamente riconosciuti dal sistema e mercato dell’arte ma pressoché sconosciuti al vasto pubblico generalista. Conferma questo spirito ardito e “pioneristico” della programmazione il direttore artistico Vicente Todolì che ha affermato: “Proviamo a fare mostre che non sono mai state fatte.” E, rivisitando una celebre frase di Wittgenstein, aggiunge: “Se non si ha niente da dire, meglio tacere”.

IL PROGRAMMA

Per il direttore artistico sembrano essere le contaminazioni culturali a creare complessità e ad arricchirci. È per questo motivo che probabilmente gli artisti selezionati, ad eccezione di pochi, provengono da India, Filippine, Cina e Algeria. Molto coraggiosa, infine, la scelta di organizzare una mostra dedicata a Steve McQueen, dopo che nel 2005 la Fondazione Prada, nei suoi vecchi spazi in via Fogazzaro, ha presentato una mostra eccellente dell’artista britannico, la sua prima personale in Italia. La curatela di tutte le mostre in programma, ad eccezione di due, è tutta interna al dipartimento curatoriale, a partire dal direttore artistico Vicente Todolì alla curatrice Roberta Tenconi, che ha firmato gran parte delle mostre di quest’anno, fino alle due assistenti curatrici Lucia Aspesi e Fiammetta Griccioli. Ma ecco nel dettaglio come sarà il programma.

Steve McQueen Ashes 2002-2015

Steve McQueen Ashes 2002-2015

LE MOSTRE E GLI ARTISTI

Tra i rappresentanti del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia del 2017 e unico artista italiano in programma, per la sua prima grande mostra istituzionale in Italia, Giorgio Andreotta Calò esporrà (dal 14 febbraio al 21 luglio 2019) una selezione di opere del passato e di nuove produzioni con un focus sulla sua pratica scultorea. Prima mostra personale dell’artista d’origine indiana Sheela Gowda in Italia che, oltre a una nuova produzione, esporrà (dal 4 aprile al 15 settembre 2019) opere realizzate dal 1996 ad oggi, tra cui acquerelli, stampe e installazioni site-specific, realizzate con materiali vari come capelli, sostanze organiche, escrementi di mucca, incenso e pigmenti naturali. Daniel Steegmann Mangrané, artista di origine spagnola particolarmente interessato alla biologia, presenterà da settembre 2019 a gennaio 2020 opere realizzate a partire dal 1998 ad oggi, che comprendono film, ambientazioni in realtà virtuale, ologrammi 2D, sculture e installazioni. Si preannuncia la più vasta mostra realizzata in Italia di Cerith Wyn Evans che ridefinirà da ottobre 2019 a gennaio 2020 l’enorme spazio delle Navate con un corpus di lavori creato negli ultimi dieci anni, in cui Wyn Evans indaga le potenzialità espressive della luce e del suono.

NEL 2020 (FINO AL 2021)

Per la sua prima mostra istituzionale in Italia, l’artista e filmmaker americana di origini filippine Trisha Baga presenterà da febbraio a luglio 2020 numerosi lavori tra cui installazioni video 2D e 3D, sculture in ceramica e oggetti quotidiani. A Chen Zhen è dedicata da aprile a settembre 2020 una retrospettiva. Dell’artista cinese, molto apprezzato dal mercato, saranno in mostra opere realizzate dagli anni Novanta fino alla sua prematura scomparsa. Le installazioni saranno prevalentemente di scala monumentale. Per la sua prima mostra personale in Italia, l’artista franco-algerino Neïl Beloufa presenterà un ricco corpus di opere tra cui film, installazioni e sculture (da settembre 2020 a gennaio 2021). Infine, come preannunciato, da ottobre 2020 a febbraio 2021, l’istituzione milanese chiude la programmazione con la mostra personale di Steve McQueen realizzata in collaborazione con la Tate di Londra. Saranno esposte installazioni perlopiù immersive che ruotano intorno ad alcuni dei temi principali della sua ricerca: identità e appartenenza.

Daniele Perra

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Daniele Perra

Daniele Perra

Daniele Perra è giornalista, critico, curatore e consulente strategico per la comunicazione. Collabora con "ICON DESIGN", “GQ Italia”, “ULISSE, "SOLAR" ed è docente allo IED di Milano. È stato fondatore e condirettore di “unFLOP paper” e collaboratore di numerose testate…

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