Una chiesa rupestre ospita un’opera d’arte pubblica di Fabrizio Bellomo a Palagianello
Un comune in provincia di Taranto ospita una riflessione sul territorio, a partire dalle originali gravine e chiese rupestri, con l'opera dell'artista Fabrizio Bellomo. Le immagini in anteprima
Una scellerata aggressione dell’habitat genera perverse magie, tali che una chiesa rupestre può trasformarsi in una torre. La sua ascesa dalle viscere della terra all’acquisita condizione di innaturale roccaforte, si trasforma, con Fabrizio Bellomo (Bari, 1982) – recentemente tra i vincitori del Talent Prize e del Bando ntcm per l’arte di Milano, per la permanenza presso KCB-The Cultural Center of Belgrade – nell’installazione ‘Franchino’ (dal nome di un presunto abitatore del luogo). Panni stesi al vento, esposti da una finestra che in passato, prima del prelievo della pietra circostante per mano umana, era il trionfale ingresso della chiesa di Sant’Andrea a Palagianello. L’opera dell’artista barese, non nuovo a riflessioni sui rapporti tra territorio, dinamiche culturali e processi economici, sarà presentata domenica 28 gennaio. Un’occasione per accedere a luoghi non altrimenti fruibili e per rafforzare una sensibilità ecosostenibile che è al centro del progetto Semina. Promosso dall’associazione Bocche del Vento, nelle gravine tra Taranto e Matera, persegue pratiche per condividere luoghi trascurati o offesi, mettendo in relazione artisti e ‘user’. Le immagini in anteprima.
– Marilena Di Tursi
Palagianello (TA) // 28 gennaio, ore 10-20
Chiesa Rupestre di Sant’Andrea
SP26
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