A Roma la storia del più grande falsario dei nostri tempi diventa uno spettacolo
Per prepararci allo spettacolo che, il 3 e 4 ottobre 2025, andrà in scena al Romaeuropa festival, ripercorriamo le rocambolesche avventure del celebre falsario olandese Geert Jan Jansen

“Sono un autodidatta, è tutta la vita che dipingo, e quando devo eseguire una copia non mi baso solo sullo stile ma studio la vita e la psicologia dell’artista. Devo entrare nella sua testa”. Così il celebre falsario olandese Geert Jan Jansen (Waalre, 1943) descrive il suo lavoro, che lo ha portato negli ultimi decenni ad eseguire 1600 opere false di grandi artisti del Novecento, da Pablo Picasso a Joan Mirò, da Raul Dufy a Karel Appel. Ed è grazie ad un episodio legato ad Appel che Jansen è stato scoperto: un’avventura rocambolesca, protagonista dello spettacolo True Copy BERLIN, in scena al teatro Vascello il 3 e il 4 ottobre nell’ambito del Romaeuropa Festival 2025.
La storia di Geert Jan Jansen
Ma chi è Jansen? Dopo aver studiato storia dell’arte, Geert diventa amico del mercante d’arte statunitense, Michel Podulke, gestore della galleria Mokum di Amsterdam. Dopo aver aperto la propria galleria senza fortuna, decide di firmare litografie di Appel e venderli come originali. Incoraggiato dal successo, poco tempo dopo dipinge il primo Appel, che vende per una cifra considerevole, per poi realizzarne un altro mandato ad una casa d’aste a Londra, che spedisce una fotografia all’artista, il quale la dichiara autentica. Da allora Geert dipinge un centinaio di opere, che vengono vendute da alcune gallerie come autentiche: il gioco si fa più audace quando Jan Jansen cambia identità e si trasforma nel mercante d’arte di Orléans Jan van den Bergen. Il quale nel 1994 si presenta alla casa d’aste Karl & Faber a Monaco con un disegno di Marc Chagall, una tempera di Asger Jorn e un dipinto di Karel Appel.

Come Geert Jan Jansen fu smascherato
I certificati di autenticità vengono esaminati dall’esperta della casa d’aste Sue Cubitt, che si insospettisce dopo aver scoperto un errore di stampa in quello relativo a Chagall, che viene infatti dichiarato falso dall’archivio dell’artista. A questo punto Cubitt ritira tutte le opere dall’asta, e i sospetti su Van der Bergen si fanno sempre più fondati. In breve tempo la polizia di Stoccarda scopre che altri dipinti degli stessi autori erano passati per altre case d’asta, proposti da Van der Bergen. Anche il suo indirizzo era risultato falso: al posto della sua abitazione risultava una azienda di bottiglie di vino. Dopo altre ricerche la polizia raggiunge una fattoria nella campagna francese, vicino a Poitiers, dove requisisce 1600 opere contraffatte e arresta Jansen e il suo socio.
Quanti falsi ci sono nei musei?
Lo spettacolo True Copy della compagnia belga BERLIN pone al centro dell’attenzione questioni legate all’autenticità delle opere d’arte, alla definizione dei valori delle stesse e all’onestà degli operatori del settore. “Il mercato dell’arte oggi è sempre lo stesso”, dichiara Jansen, “si può stimare che una percentuale che va dal 20 al 40% di tutte le opere esposte nei musei siano in realtà dei falsi”. Sarà vero?
Ludovico Pratesi
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