Ecco come sarà l’edizione 2025 di Bolzano Danza

Torna nel mezzo dell'estate la grande manifestazione di danza contemporanea, prima tappa del percorso tematico triennale tracciato dai nuovi direttori artistici Anouk Aspisi e Olivier Dubois

S’intitola Trilogia della Passione il progetto triennale disegnato dai nuovi direttori artistici di Bolzano Danza, il rinomato festival dedicato alle molteplici declinazioni della danza contemporanea giunto alla sua 41a edizione, in programma dal 18 luglio al 1 agosto nel capoluogo altotesino e nel territorio circostante. Il coreografo Olivier Dubois e la manager culturale Anouk Aspisi hanno immaginato un festival diffuso e capace di parlare a varie fasce di pubblico, come ci ha raccontato la stessa Aspisi.

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Anouk Aspisi, Foto Romain Tissot

L’intervista ad Anouk Aspisi, co-direttrice di Bolzano Danza

Questo è il primo anno della vostra direzione artistica e il primo del triennio che lei e Olivier Dubois avete progettato: qual è il disegno complessivo?
Il nostro desiderio è stato quello di immaginare un progetto di trilogia, un percorso di trasformazione che attraversa tre fasi fondamentali dell’esperienza umana: Insurrezione (2025), Orizzonte (2026) e Riconciliazione (2027). È con questa partitura tanto letteraria quanto musicale che abbiamo proposto di dialogare con gli artisti italiani e internazionali, ma anche con le istituzioni e i partner culturali. Per la prima volta, e con un approccio trasversale e multidisciplinare, vogliamo sostenere progetti tra artisti e comunità scientifica che mettano in evidenza le connessioni tra danza e ricerca: abbiamo quindi concluso accordi con istituti di eccellenza del territorio, come NOI Techpark ed Eurac Research Centre. Siamo convinti, poi, che l’espressione artistica della danza contemporanea faccia parte di un’arte popolare e vogliamo che questa idea si diffonda in tutto il progetto artistico, come dimostra il progetto ExtraDanza, in collaborazione con il Südtiroler Kulturinstitut (SKI): un evento inedito, collettivo e aperto gratuitamente a tutti, un’occasione speciale per creare relazioni e contatti. La visione artistica e culturale per questi tre anni è quella di proporre al pubblico un viaggio sensoriale ed emotivo attraverso una pluralità di espressioni della danza: dalle grandi produzioni prestigiose, ai classici reinterpretati, alla performance contemporanea. Si potrebbe dire dalla danza più rigorosa all’indisciplina.

Per questa prima edizione, quali sono i percorsi che avete scelto di tracciare nel disegnare il cartellone?
Per questa edizione, intitolata Insurrezione, abbiamo riunito nuove creazioni (Delirious Night, Louise), riproposizioni o spettacoli iconici (Helikopter, Encantado, Crowd) di artisti affermati per creare un dialogo con i talenti più promettenti della scena emergente italiana ed europea, testimoniando così l’attenzione costante verso la nuova generazione di coreografi. Ma soprattutto il colore dominante di questo ritratto a grandi linee della programmazione è quello di un festival gioioso, festoso e rivolto alle nuove generazioni, per esempio con l’Opening Party, che vedrà protagonista il Techno Analog Live Set curato dal collettivo milanese Cult Of Magic; e con il collettivo MazelFreten e il loro spettacolo ultra potente RaveLucid.

La nuova edizione di Bolzano Danza secondo la direzione artistica

In che modo avete deciso di rapportarvi con la storia precedente di Bolzano Danza?
Portiamo oggi la responsabilità dei passeur, dei traghettatori, verso un futuro dai molteplici possibili. Immaginiamo un festival che trasmetta la sua storia, con al centro la creazione e gli artisti, testimoni dei cambiamenti inesorabili delle nostre vite e visionari rispetto al cammino del mondo. Laboratorio artistico e sociale, quello del Festival deve essere un “tempo sospeso”, un momento in cui si celebra il vivere e lo stare insieme.
Un nuovo festival, senz’altro, che guarda al futuro, all’internazionalizzazione, a nuovi processi, senza però scordare i pilastri che da sempre hanno distinto Bolzano Danza: ma la programmazione di questo triennio vuole inserirsi nel solco di una progettualità in cui coerenza e continuità divengono assi strategiche di una visione culturale che vuole affermare i propri caratteri distintivi e, contemporaneamente, ampliarne le prospettive. 

Continuità nella diversità, dunque.
È senza dubbio grazie alla notorietà e alla ricchezza artistica delle quaranta edizioni del Festival che abbiamo potuto immaginare una tappa diversa, che aggiunge a questa storia la visione di un festival gioioso e inclusivo, fortemente presente nella città e nel suo territorio, con la volontà di costruire un nuovo rapporto con gli abitanti.
Ci piacerebbe che il festival diventasse un punto di riferimento per tutti: per chi abita in città, per i giovani spettatori, per gli spettatori fedeli e appassionati, per i professionisti, per il pubblico che non è abituato a vedere spettacoli di danza e per i turisti. A ciascuno vorremo dare la sensazione di essere accolto e invitato a partecipare a un’esperienza culturale unica. In questa direzione, il Festival propone due iniziative chiave: il già citato ExtraDanza e un progetto site specific che coinvolgerà giovani performer locali nella performance Wild Descent del repertorio della Compagnia Olivier Dubois su coreografie originali di Vaslav Nijinsky.

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BZD25 Lia Rodrigues, Encantado ©Sammi Landweer 1

Il panorama della danza contemporanea nella nuova edizione di Bolzano Danza

Quale ritratto del panorama della danza contemporanea italiana e internazionale pensate possa emergere dal programma che avete pensato?
Penso che questa prima edizione, con spettacoli che abbracciano diverse discipline, performance che dialogano con le arti visive, in luoghi inediti e storici, in aree urbane e spazi naturali, ricerca e innovazione tra artisti e scienziati, rifletta in modo straordinario le sfide della società contemporanea. È anche un panorama della danza contemporanea italiana e internazionale che dimostra l’energia e la condivisione con tutti i pubblici in modo festoso, sensibile, generoso.

Laura Bevione

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Laura Bevione

Laura Bevione

Laura Bevione è dottore di ricerca in Storia dello Spettacolo. Insegnante di Lettere e giornalista pubblicista, è da molti anni critico teatrale. Ha progettato e condotto incontri di formazione teatrale rivolti al pubblico. Ha curato il volume “Una storia. Dal…

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